Gestione del portafoglio

Pictet AM: sull'azionario posizionamento troppo ribassista

Nel Barometro di maggio la Strategy Unit di Pictet AM fa il punto dopo un aprile pesante che vede una Cina in bilico, Eurozona a rischio recessione tecnica e valutazioni delle azioni americane ancora poco interessanti

di Stefano Caratelli 15 Maggio 2022 09:30

financialounge -  azioni Barometro Morning News Pictet
Il contesto è sempre più complesso per gli investimenti, la crescita economica globale sta rallentando, l'inflazione è in aumento, e non si intravede soluzione alla guerra in Ucraina, mentre in Cina i nuovi lockdown anti Covid ostacolano la crescita. È comprensibile se gli investitori stanno adottando un atteggiamento difensivo. Ma, per quanto riguarda le azioni, Pictet AM preferisce rimanere neutrale più che andare sottopesata. Questo perché il posizionamento degli investitori è diventato eccessivamente ribassista, riducendo la probabilità di ulteriori flessioni a breve termine.

POSIZIONE PIÙ CAUTA


Sono le indicazioni del Barometro di maggio 2022, la panoramica mensile sull’asset allocation a cura della Strategy Unit di Pictet Asset Management, che ha ritoccato le posizioni per adottare una posizione leggermente più cauta, ma per il momento mantiene un peso complessivamente neutrale sia sulle azioni che sulle obbligazioni globali. Secondo Pictet AM, i titoli di Stato paiono sempre più convenienti dopo le forti vendite, ma è preferibile attendere che negli USA l'inflazione e le aspettative inflazionistiche raggiungano il picco prima di aumentarne l'esposizione.

OBBLIGAZIONI USA PIÙ INTERESSANTI DELL’EUROZONA


Le valutazioni paiono invece particolarmente preoccupanti per le obbligazioni Investment Grade dell'Eurozona. Pictet AM osserva che a confronto le omologhe statunitensi sono valutate in modo più interessante. Per quanto riguarda le azioni, le valutazioni sembrano a Pictet AM generalmente più interessanti: il rapporto prezzo/utili a 12 mesi dell'indice MSCI All Country World è sceso a 15,5, volte, grosso modo in linea con la media degli ultimi 20 anni.

RISCHIO RECESSIONE SOPRATTUTTO IN GERMANIA


In ogni caso l'economia statunitense continua ad apparire solida, con l’indicatore anticipatore per gli Stati Uniti di Pictet AM che cresce a un ritmo stabile e in linea con la media storica. In Asia, Giappone e alcune economie emergenti registrano un miglioramento dell'attività economica e della fiducia dei consumatori. Le cose paiono più problematiche nell'eurozona, anche a causa dei suoi stretti legami economici e geografici con Russia e Ucraina. Una recessione tecnica è secondo Pictet AM un rischio reale, soprattutto in Germania, dove la fiducia dei consumatori è scesa ai minimi storici.

CINA PENALIZZATA DA LOCKDOWN E GEOPOLITICA


Per quanto riguarda le altre regioni, Pictet AM vede una “Cina in bilico” con il cielo che si va scurendo sull'economia. Il lungo lockdown di Shanghai sta causando seri disagi alla seconda economia del mondo. L'indicatore dell'attività industriale è sceso sotto la soglia di 50 al livello più basso da agosto. Quest'anno la Cina è il mercato azionario con la performance peggiore, con un calo di oltre il 24% da gennaio. I flussi di capitale inoltre riflettono anche l'ansia per possibili sanzioni secondarie da parte degli Stati Uniti alla Cina per la crisi tra Russia e Ucraina.

OTTIMISMO SULL’AZIONARIO LONDINESE


In questo contesto, Pictet AM sta portando le azioni cinesi da sovrappesate a neutrali, con un declassamento a sottopeso del renminbi. Confermato invece l’ottimismo sulle azioni britanniche, che dovrebbero sovraperformare nonostante un rallentamento dell'economia. Pictet AM continua invece a sottopesare le azioni statunitensi per le valutazioni poco interessanti, una Fed aggressiva e un dollaro forte, tutti fattori di cattivo auspicio per i mercati americani, che hanno un'esposizione relativamente alta ai titoli sensibili alla crescita.

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