Finanza e gaming

L’Arabia Saudita acquista il 5% di Nintendo

Il Public Investment Fund investe in Super Mario e conferma il suo interesse nel gaming. L’operazione farà dei sauditi i quinti maggiori azionisti in ordine d’importanza

di Stefano Silvestri 20 Maggio 2022 15:37

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Esattamente un mese fa raccontavamo su queste pagine del crescente interesse dell'Arabia Saudita nei confronti dei videogame attraverso le operazioni di Savvy Gaming Group (SGG), Public Investment Fund (PIF), la costituzione del fondo Ignite da 1,1 miliardi di dollari e l'acquisizione dello sviluppatore giapponese SNK da parte dell'Electronic Gaming Development Company, di proprietà della Mohammed bin Salman Foundation.

PETROL MARIO


Ebbene, il Public Investment Fund, fondo da $500 miliardi, è ora anche proprietario del 5.01% delle azioni di Nintendo. L’operazione, stando a quando riporta il Ministero delle Finanze giapponese, è stata conclusa nell’ottica dell’investimento e farà dei sauditi i quinti maggiori azionisti in ordine d’importanza del colosso nipponico. Questa operazione segue quelle che hanno visto il PIF diventare azionista anche di Capcom (publisher autore di franchise quali Resident Evil e Street Fighter) e Nexon Co.

SHOPPING LUDICO


“L’Arabia Saudita negli ultimi due anni ha aumentato gli sforzi per divenire una creatrice di contenuti e questa serie di investimenti nelle compagnie specializzate nei videogiochi le permetterà di imparare dal Giappone”, ha affermato Hideki Yasuda, senior analyst presso Toyo Securities. Ma il Sol Levante non dev’essere l’unico paese dal quale l’Arabia Saudita senta di voler imparare qualcosa, se è vero che a febbraio il Public Investment Fund (PIF) ha investito 3,3 miliardi di dollari per acquisire azioni delle americane Activision Blizzard, Take-Two Interactive ed Electronic Arts, mentre Savvy Gaming Group (SGG), controllato dal fondo sovrano saudita, ha posato il suo sguardo sugli esport acquisendo ESL Gaming e FACEIT per un importo totale di 1,5 miliardi di dollari.

IL MOMENTO IDEALE


Nonostante si tratti di un prodotto di grande successo, la Switch è una console vecchia ormai di cinque anni. Unitamente alla crisi dei semiconduttori che sta impattando la produzione dei chip, Nintendo prevede di vendere quest’anno 21 milioni di console contro i 21,7 inizialmente previsti, con proiezioni sul reddito operativo della casa di Kyoto inferiori rispetto alle iniziali stime degli analisti. Unitamente all’indebolimento dello yen, la sensazione è che l’Arabia Saudita abbia scelto il momento ideale per concludere l’operazione nel modo più conveniente. È notare che la stessa Nintendo pare essere stata colta di sorpresa: secondo Bloomberg, un portavoce della compagnia giapponese ha affermato di aver appreso dell’investimento saudita dai notiziari.

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