L'analisi
PGIM: politiche monetarie restrittive e inflazione frenano la crescita
Secondo Mark Baribeau, portfolio manager di PGIM Jennison Global Equity Opportunities fund, il contesto macroeconomico incerto è alla base dell'avversione al rischio che sta interessando soprattutto i titoli tech
di Stefano Caratelli 24 Maggio 2022 10:00
L'incertezza continua a dominare lo scenario economico e geopolitico. L'aumento dei tassi della Fed per contrastare l'inflazione e la crisi in Ucraina stanno contribuendo ad aumentare l'avversione al rischio e a smorzare le aspettative della crescita globale. La recessione in Europa è ora considerata una possibilità reale, senza contare i rischi derivanti dai nuovi lockdown in Cina. Secondo Mark Baribeau, portfolio manager di PGIM Jennison Global Equity Opportunities fund, l'economia statunitense dovrebbe continuare a crescere di più rispetto alle altre regioni sviluppate, ma il ritmo della crescita è destinato a smorzarsi a causa dei tassi interesse in aumento.
"Le nostre previsioni per il 2022 suggeriscono una significativa moderazione nella crescita degli utili negli Stati Uniti, dopo il rapido rimbalzo dell'anno scorso successivo agli effetti peggiori della pandemia. Prevediamo anche che ci sarà un cambiamento nelle preferenze dei consumatori con una maggior domanda di servizi, in particolare nella spesa per viaggi e tempo libero, rispetto a quella di beni", spiega Mark Baribeau. Secondo l'analisi dell'esperto, i prezzi delle azioni continueranno a riflettere gli effetti dell'aumento dei tassi da parte della Fed e della maggiore incertezza dovuta alla guerra e ai suoi effetti sull'attività economica e sul sentiment, con volatilità elevata sull'azionario fino a quando il conflitto in Ucraina non terminerà.
"A livello settoriale nel primo trimestre - spiega Baribeau - i titoli Value hanno superato i titoli Growth in tutti i settori. Il comparto energetico è stato il settore con la migliore performance su base trimestrale e ad un anno, beneficiando delle preoccupazioni per la scarsità della materia prima causate dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. I settori Growth come i servizi di comunicazione, i beni di consumo discrezionali e l'informatica sono stati i più deboli nel trimestre".
Allargando lo sguardo al settore tecnologico, l'esperto nota come, nel primo trimestre 2022, il settore Information Technology dell'indice S&P 500 sia sceso dell'8,4%, uno dei peggiori dell'intero indice. "Il trimestre - commenta Baribeau - ha rappresentato un periodo di assestamento a seguito di due anni di forti performance per il settore tecnologico. La performance è stata guidata dalla compressione dei multipli, nonostante i recenti report sugli utili del settore tecnologico continuino ad essere positivi. Ciò si riflette sui risultati all'interno del settore: le aree che hanno registrato i più alti livelli di crescita degli utili a lungo termine (servizi IT, software e semiconduttori) hanno incassato le peggiori performance".
Anche in questo caso, Baribeau vede, tali risultati riconducibili al contesto macroeconomico incerto: "Non è quindi sorprendente che le azioni di più lunga durata abbiano avuto la peggiore performance e i più alti livelli di compressione dei multipli. A differenza dell'ultimo ciclo economico 2009-2019, le valutazioni riflettono maggiormente queste forti tendenze secolari. Inoltre, il mercato si sta ampliando viste le attese di forte crescita del PIL per il 2021 e il 2022, senza considerare l’ampio consenso sul fatto che tassi e inflazione più elevati sono in arrivo (anche se da un punto di partenza molto basso). Quindi, in prospettiva, possiamo aspettarci una continua volatilità e consolidamento per il settore tecnologico, sia relativo sia assoluto".
VOLATILITÀ PERSISTENTE SULL'AZIONARIO
"Le nostre previsioni per il 2022 suggeriscono una significativa moderazione nella crescita degli utili negli Stati Uniti, dopo il rapido rimbalzo dell'anno scorso successivo agli effetti peggiori della pandemia. Prevediamo anche che ci sarà un cambiamento nelle preferenze dei consumatori con una maggior domanda di servizi, in particolare nella spesa per viaggi e tempo libero, rispetto a quella di beni", spiega Mark Baribeau. Secondo l'analisi dell'esperto, i prezzi delle azioni continueranno a riflettere gli effetti dell'aumento dei tassi da parte della Fed e della maggiore incertezza dovuta alla guerra e ai suoi effetti sull'attività economica e sul sentiment, con volatilità elevata sull'azionario fino a quando il conflitto in Ucraina non terminerà.
SORPASSO DEL GROWTH SUL VALUE
"A livello settoriale nel primo trimestre - spiega Baribeau - i titoli Value hanno superato i titoli Growth in tutti i settori. Il comparto energetico è stato il settore con la migliore performance su base trimestrale e ad un anno, beneficiando delle preoccupazioni per la scarsità della materia prima causate dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. I settori Growth come i servizi di comunicazione, i beni di consumo discrezionali e l'informatica sono stati i più deboli nel trimestre".
PENALIZZATO IL SETTORE TECH
Allargando lo sguardo al settore tecnologico, l'esperto nota come, nel primo trimestre 2022, il settore Information Technology dell'indice S&P 500 sia sceso dell'8,4%, uno dei peggiori dell'intero indice. "Il trimestre - commenta Baribeau - ha rappresentato un periodo di assestamento a seguito di due anni di forti performance per il settore tecnologico. La performance è stata guidata dalla compressione dei multipli, nonostante i recenti report sugli utili del settore tecnologico continuino ad essere positivi. Ciò si riflette sui risultati all'interno del settore: le aree che hanno registrato i più alti livelli di crescita degli utili a lungo termine (servizi IT, software e semiconduttori) hanno incassato le peggiori performance".
COSA ASPETTARSI NELL'AZIONARIO
Anche in questo caso, Baribeau vede, tali risultati riconducibili al contesto macroeconomico incerto: "Non è quindi sorprendente che le azioni di più lunga durata abbiano avuto la peggiore performance e i più alti livelli di compressione dei multipli. A differenza dell'ultimo ciclo economico 2009-2019, le valutazioni riflettono maggiormente queste forti tendenze secolari. Inoltre, il mercato si sta ampliando viste le attese di forte crescita del PIL per il 2021 e il 2022, senza considerare l’ampio consenso sul fatto che tassi e inflazione più elevati sono in arrivo (anche se da un punto di partenza molto basso). Quindi, in prospettiva, possiamo aspettarci una continua volatilità e consolidamento per il settore tecnologico, sia relativo sia assoluto".