Cosa aspettarsi
Asset allocation: le scelte di Amundi per il secondo semestre 2022
La grande casa d'investimento ha illustrato l'outlook per la seconda metà dell'anno. Contesto complesso per gli investitori, ma non mancheranno le opportunità da cogliere: ecco dove
di Antonio Cardarelli 2 Giugno 2022 09:30
Crescita in rallentamento, maggiore inflazione e crescente divergenza tra le regioni e i settori: è questo il contesto economico che gli investitori dovranno navigare nei prossimi mesi. Un panorama sempre più complesso, che non vede più il commercio globale come motore principale di sviluppo. Per questo, secondo gli esperti di Amundi, nel secondo semestre gli investitori dovranno concentrarsi sulla resilienza, cercando di sfruttare le opportunità che possono derivare da cicli economici non sincronizzati e da percorsi divergenti in materia di politica fiscale e monetaria.
Amundi ha presentato il suo outlook per il secondo semestre rilevando i rischi diffusi di stagflazione. L'area euro, secondo gli esperti, è più a rischio rispetto agli Usa, dove "l'atterraggio morbido per l'economia" è una possibilità. In Cina la crescita dovrebbe rallentare al di sotto del 4% a causa delle restrizioni Covid, mentre Paesi emergenti esportatori di materie prime - come Brasile, Indonesia e Sudafrica - hanno di fronte prospettive migliori, così come quei Paesi che hanno un margine di manovra più ampio sul fronte delle politiche fiscali e monetarie.
Nella view di Amundi l'inflazione ha probabilmente raggiunto il picco, ma le pressioni sui prezzi dovrebbero continuare a farsi sentire a causa delle strozzature nelle catene di approvvigionamento, dei prezzi elevati dell'energia e dei prodotti alimentari e della crescita dei salari negli Stati Uniti. Ma nonostante un'inflazione su livelli record, le banche centrali non procederanno a una completa normalizzazione delle politiche monetarie perché dovranno cercare di preservare la crescita. Amundi, per esempio, si aspetta di vedere un accomodamento mirato in Cina.
Ma quali sono le implicazioni per gli investimenti? In questo contesto di maggiore volatilità gli investitori, secondo Amundi, dovrebbero rimanere cauti in termini di allocazione del rischio e concentrarsi su resilienza e fonti di rendimenti reali positivi, cercando di "trarre profitto dalle discrepanze tra le regioni e i settori sulla scia di cicli economici non sincronizzati". Premessa la necessità di un'allocazione più bilanciata tra azioni e obbligazioni, nell'azionario "il value, la qualità e i dividendi dovrebbero rappresentare un buon mix".
Nonostante le valutazioni elevate, le azioni Usa appaiono "più resilienti" rispetto a quelle dell'Ue mentre sono possibili sorprese positive dalle azioni cinesi. Per quanto riguarda le obbligazioni, Amundi vede la necessità di passare tatticamente a una posizione di duration più neutrale e "giocare sulle divergenze delle politiche monetarie", oltre a guardare ai titoli indicizzati all'inflazione e alle obbligazioni a tasso variabile per proteggersi dall'inflazione. Nel segmento del credito le preferenze di Amundi vanno all'investment grade nei mercati sviluppati e l'high yield nei mercati emergenti. Inoltre, bisognerà cercare diversificazione anche nelle materie prime, nelle strategie valutarie e negli asset reali. In quest’ultimo ambito, Amundi privilegia il settore immobiliare e il debito privato a tasso variabile.
"L'era dei tassi di interesse ultra-bassi e negativi è finita - ha commentato Vincent Mortier, Group CIO di Amundi - Proseguirà la rimozione degli eccessi in quelle aree del mercato che hanno beneficiato della liquidità - Spac, criptovalute, azioni a crescita ultra-elevata - e riorienterà gli investitori sui fondamentali, sulla leva societaria e sugli utili. L'incertezza sull'evoluzione del policy mix e sul fronte geopolitico continuerà a mantenere alta la volatilità, su tutti i fronti".
"In questo panorama complesso - ha aggiunto Monica Defend, Head di Amundi Institute - gli investitori dovrebbero concentrarsi sulla resilienza e cercare le opportunità che possono sorgere in relazione ad un ciclo economico non sincronizzato e ai diversi percorsi di accomodamento fiscale e monetario. La liquidità del portafoglio sarà in primo piano, poiché la liquidità macro a livello globale si esaurirà progressivamente".
POSSIBILE "ATTERRAGGIO MORBIDO" PER L'ECONOMIA USA
Amundi ha presentato il suo outlook per il secondo semestre rilevando i rischi diffusi di stagflazione. L'area euro, secondo gli esperti, è più a rischio rispetto agli Usa, dove "l'atterraggio morbido per l'economia" è una possibilità. In Cina la crescita dovrebbe rallentare al di sotto del 4% a causa delle restrizioni Covid, mentre Paesi emergenti esportatori di materie prime - come Brasile, Indonesia e Sudafrica - hanno di fronte prospettive migliori, così come quei Paesi che hanno un margine di manovra più ampio sul fronte delle politiche fiscali e monetarie.
COMPITO DIFFICILE PER LE BANCHE CENTRALI
Nella view di Amundi l'inflazione ha probabilmente raggiunto il picco, ma le pressioni sui prezzi dovrebbero continuare a farsi sentire a causa delle strozzature nelle catene di approvvigionamento, dei prezzi elevati dell'energia e dei prodotti alimentari e della crescita dei salari negli Stati Uniti. Ma nonostante un'inflazione su livelli record, le banche centrali non procederanno a una completa normalizzazione delle politiche monetarie perché dovranno cercare di preservare la crescita. Amundi, per esempio, si aspetta di vedere un accomodamento mirato in Cina.
TRARRE PROFITTO DALLE DISCREPANZE
Ma quali sono le implicazioni per gli investimenti? In questo contesto di maggiore volatilità gli investitori, secondo Amundi, dovrebbero rimanere cauti in termini di allocazione del rischio e concentrarsi su resilienza e fonti di rendimenti reali positivi, cercando di "trarre profitto dalle discrepanze tra le regioni e i settori sulla scia di cicli economici non sincronizzati". Premessa la necessità di un'allocazione più bilanciata tra azioni e obbligazioni, nell'azionario "il value, la qualità e i dividendi dovrebbero rappresentare un buon mix".
POSSIBILI SORPRESE POSITIVE IN CINA
Nonostante le valutazioni elevate, le azioni Usa appaiono "più resilienti" rispetto a quelle dell'Ue mentre sono possibili sorprese positive dalle azioni cinesi. Per quanto riguarda le obbligazioni, Amundi vede la necessità di passare tatticamente a una posizione di duration più neutrale e "giocare sulle divergenze delle politiche monetarie", oltre a guardare ai titoli indicizzati all'inflazione e alle obbligazioni a tasso variabile per proteggersi dall'inflazione. Nel segmento del credito le preferenze di Amundi vanno all'investment grade nei mercati sviluppati e l'high yield nei mercati emergenti. Inoltre, bisognerà cercare diversificazione anche nelle materie prime, nelle strategie valutarie e negli asset reali. In quest’ultimo ambito, Amundi privilegia il settore immobiliare e il debito privato a tasso variabile.
MORTIER: PROSEGUE LA RIMOZIONE DEGLI ECCESSI
"L'era dei tassi di interesse ultra-bassi e negativi è finita - ha commentato Vincent Mortier, Group CIO di Amundi - Proseguirà la rimozione degli eccessi in quelle aree del mercato che hanno beneficiato della liquidità - Spac, criptovalute, azioni a crescita ultra-elevata - e riorienterà gli investitori sui fondamentali, sulla leva societaria e sugli utili. L'incertezza sull'evoluzione del policy mix e sul fronte geopolitico continuerà a mantenere alta la volatilità, su tutti i fronti".
DEFEND: CONCENTRARSI SULLA RESILIENZA
"In questo panorama complesso - ha aggiunto Monica Defend, Head di Amundi Institute - gli investitori dovrebbero concentrarsi sulla resilienza e cercare le opportunità che possono sorgere in relazione ad un ciclo economico non sincronizzato e ai diversi percorsi di accomodamento fiscale e monetario. La liquidità del portafoglio sarà in primo piano, poiché la liquidità macro a livello globale si esaurirà progressivamente".