Ridurre il rischio
Amundi: il sell-off dei tech e i 4 temi da seguire per capire la direzione dei mercati
Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, indica quattro temi da seguire: rischio di stagflazione, Cina, banche centrali, e attese di crescita degli utili
di Stefano Caratelli 8 Giugno 2022 10:08
Il secondo trimestre 2022 vede i titoli tecnologici sempre più in sofferenza e rievoca la bolla tech negli anni Duemila. Il repricing dovuto a una Fed più aggressiva è stato marcato, i rendimenti reali sono saliti e si trovano ora a un livello che potrebbe richiedere una ritaratura dell'asset allocation. Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, analizza il tema del sell-off del settore Tech e delle tentazioni verso l’obbligazionario, segnalando quattro principali temi da seguire per individuare la futura direzione dei mercati sono.
Il primo è rappresentato dai rischi di stagflazione. La battaglia contro l’inflazione viene combattuta in ordine sparso a livello globale. Lo scenario principale di Amundi include già divergenze regionali, come recessione tecnica nella zona Euro e una crescita negli USA che sta scendendo sotto il potenziale. Il secondo è l’outlook dell'economia in Cina. Per il 2022 Amundi stima una crescita del 3,5% viste le restrizioni che penalizzeranno la crescita soprattutto nel secondo trimestre, mentre si aspetta una ripresa nel secondo semestre grazie a un supporto politico più incisivo.
Il terzo tema riguarda le banche centrali, che continueranno a focalizzarsi sulla comunicazione dell’impegno contro l’inflazione mentre rimangono di fatto dietro la curva. La Bce alle prese con sfide più complesse delle altre, l’impatto del conflitto in Ucraina e dell’inasprimento delle condizioni finanziarie sarà diverso nei vari Paesi, il che potrebbe ridurre i margini di manovra. Infine le aspettative di crescita degli utili: Amundi ritiene che continuino in generale a essere troppo ottimistiche e prevede che la crescita degli utili per azione negli USA si aggirerà tra il 5% e il 9%, supportata dai buyback, mentre l’Europa entrerà potenzialmente in una recessione degli utili.
Secondo Germano è difficile vedere una fine imminente del debole contesto di mercato attuale, e pur mantenendo un orientamento complessivamente neutrale sul rischio, ritiene che alcuni aggiustamenti siano giustificati. A tale scopo Amundi ha adottato un atteggiamento leggermente più prudente sulle azioni, in particolare europee, ed è più positiva sui corporate bond investment grade statunitensi. Mantiene anche la nostra preferenza relativa per le azioni USA e un’opinione positiva anche sul petrolio a fini di diversificazione e come copertura contro un rischio geopolitico ancora elevato.
Nell’obbligazionario, Amundi ha ridotto ulteriormente la strategia sulla duration breve, in particolare in Europa ma anche negli USA. Dopo i movimenti recenti, i rischi sui rendimenti nominali sono ora più simmetrici perché l’inflazione comporta rischi rialzisti, mentre l’incertezza geopolitica ed economica favorisce movimenti ribassisti. Nel credito, continua ad essere focalizzata sulla qualità ed è più prudente sui segmenti ad alto rischio in Europa. Opinione positiva anche sulle obbligazioni in valuta forte nei Mercati Emergenti per le valutazioni interessanti, mentre per quanto riguarda le valute continuiamo a mantenere un’opinione positiva nei confronti del dollaro sull’euro.
Germano sottolinea che permane una forte incertezza riguardo alle azioni visto che i mercati stanno riprezzando la traiettoria futura degli utili. Amundi continua a privilegiare gli USA rispetto all’Europa, mentre rimane neutrale sui Paesi Emergenti. Pur mantenendo la preferenza per i titoli Value, continua a puntare in modo crescente sulla qualità. Nei Paesi Emergenti è diventata più prudente sull’Asia mentre rimane positiva su Brasile, Emirati e Indonesia. In Cina sono già scontate gran parte delle notizie negative e la ripresa, accompagnata da una regolamentazione meno restrittiva, dovrebbe creare le condizioni per una riaccelerazione nel secondo semestre.
Il “grande repricing” su azioni e obbligazioni potrebbe non essersi ancora concluso, secondo Germano, ma ritiene che assisteremo probabilmente a una pausa e al proseguimento della rotazione all’interno del mercato in attesa che si faccia maggiore chiarezza sulle prospettive di inflazione e crescita. In questi periodi di incertezza, Germano sottolinea che gli investitori dovrebbero continuare a focalizzarsi sulla selezione bottom-up per individuare i titoli più resilienti, senza rinunciare a cercare le opportunità offerte dai titoli che potrebbero essere stati eccessivamente penalizzati dal repricing.
CINA IN RIPRESA NEL SECONDO SEMESTRE
Il primo è rappresentato dai rischi di stagflazione. La battaglia contro l’inflazione viene combattuta in ordine sparso a livello globale. Lo scenario principale di Amundi include già divergenze regionali, come recessione tecnica nella zona Euro e una crescita negli USA che sta scendendo sotto il potenziale. Il secondo è l’outlook dell'economia in Cina. Per il 2022 Amundi stima una crescita del 3,5% viste le restrizioni che penalizzeranno la crescita soprattutto nel secondo trimestre, mentre si aspetta una ripresa nel secondo semestre grazie a un supporto politico più incisivo.
ATTESE TROPPO OTTIMISTICHE SUGLI UTILI
Il terzo tema riguarda le banche centrali, che continueranno a focalizzarsi sulla comunicazione dell’impegno contro l’inflazione mentre rimangono di fatto dietro la curva. La Bce alle prese con sfide più complesse delle altre, l’impatto del conflitto in Ucraina e dell’inasprimento delle condizioni finanziarie sarà diverso nei vari Paesi, il che potrebbe ridurre i margini di manovra. Infine le aspettative di crescita degli utili: Amundi ritiene che continuino in generale a essere troppo ottimistiche e prevede che la crescita degli utili per azione negli USA si aggirerà tra il 5% e il 9%, supportata dai buyback, mentre l’Europa entrerà potenzialmente in una recessione degli utili.
MAGGIOR PRUDENZA SULLE AZIONI
Secondo Germano è difficile vedere una fine imminente del debole contesto di mercato attuale, e pur mantenendo un orientamento complessivamente neutrale sul rischio, ritiene che alcuni aggiustamenti siano giustificati. A tale scopo Amundi ha adottato un atteggiamento leggermente più prudente sulle azioni, in particolare europee, ed è più positiva sui corporate bond investment grade statunitensi. Mantiene anche la nostra preferenza relativa per le azioni USA e un’opinione positiva anche sul petrolio a fini di diversificazione e come copertura contro un rischio geopolitico ancora elevato.
VIEW DIFFERENZIATE SULLE OBBLIGAZIONI
Nell’obbligazionario, Amundi ha ridotto ulteriormente la strategia sulla duration breve, in particolare in Europa ma anche negli USA. Dopo i movimenti recenti, i rischi sui rendimenti nominali sono ora più simmetrici perché l’inflazione comporta rischi rialzisti, mentre l’incertezza geopolitica ed economica favorisce movimenti ribassisti. Nel credito, continua ad essere focalizzata sulla qualità ed è più prudente sui segmenti ad alto rischio in Europa. Opinione positiva anche sulle obbligazioni in valuta forte nei Mercati Emergenti per le valutazioni interessanti, mentre per quanto riguarda le valute continuiamo a mantenere un’opinione positiva nei confronti del dollaro sull’euro.
PREFERENZA PER GLI USA E IL VALUE
Germano sottolinea che permane una forte incertezza riguardo alle azioni visto che i mercati stanno riprezzando la traiettoria futura degli utili. Amundi continua a privilegiare gli USA rispetto all’Europa, mentre rimane neutrale sui Paesi Emergenti. Pur mantenendo la preferenza per i titoli Value, continua a puntare in modo crescente sulla qualità. Nei Paesi Emergenti è diventata più prudente sull’Asia mentre rimane positiva su Brasile, Emirati e Indonesia. In Cina sono già scontate gran parte delle notizie negative e la ripresa, accompagnata da una regolamentazione meno restrittiva, dovrebbe creare le condizioni per una riaccelerazione nel secondo semestre.
SELEZIONE BOTTOM UP
Il “grande repricing” su azioni e obbligazioni potrebbe non essersi ancora concluso, secondo Germano, ma ritiene che assisteremo probabilmente a una pausa e al proseguimento della rotazione all’interno del mercato in attesa che si faccia maggiore chiarezza sulle prospettive di inflazione e crescita. In questi periodi di incertezza, Germano sottolinea che gli investitori dovrebbero continuare a focalizzarsi sulla selezione bottom-up per individuare i titoli più resilienti, senza rinunciare a cercare le opportunità offerte dai titoli che potrebbero essere stati eccessivamente penalizzati dal repricing.