Parla la Bce

Lagarde: “Necessari altri rialzi oltre settembre”

La presidente della Bce, Christine Lagarde annuncia la stretta e chiude il Qe. Il primo rialzo dei tassi di 25 punti a luglio. Dopo settembre non sono esclusi ulteriori ritocchi. Guerra e incertezza pesano sulla ripresa

di Fabrizio Arnhold 9 Giugno 2022 16:22

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L’aumento dei tassi era atteso e la conferma arriva da meeting della Bce. A luglio il primo rialzo di 25 punti e poi altri 25 punti nella riunione di settembre. Deciso anche lo stop agli acquisti netti. A rendere necessario un intervento sui tassi è l’inflazione che a maggio “è nuovamente aumentata in modo significativo, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, anche a causa dell’impatto della guerra in Ucraina”, ha commentato la presidente della Bce, Christine Lagarde in conferenza stampa ad Amsterdam, precisando che l’inflazione “rimarrà indesideratamente alta per qualche tempo”.

INFLAZIONE OBIETTIVO 2%


La galoppata dei prezzi non sembra rallentare la sua corsa. “L’inflazione elevata è una sfida importante per tutti noi”, ha aggiunto la Lagarde. “Il Consiglio direttivo farà in modo che l’inflazione torni all’obiettivo del 2% nel medio termine”. Tra le cause principali dell’aumento dei prezzi c’è la guerra in Ucraina. “L’aggressione ingiustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina continua a pesare sull’economia in Europa e oltre”.

IL PESO DELLA GUERRA


“Ci sono le condizioni affinché l’economia continui a crescere con la riapertura in corso dell’economia, di un mercato del lavoro forte, del sostegno fiscale e dei risparmi accumulati durante la pandemia”, ha proseguito la presidente della Bce. “Una volta che gli attuali venti contrari si saranno attenuati, si prevede che l’attività economica riprenderà velocità”. In questo contesto, il Consiglio direttivo ha deciso di compiere ulteriori passi nella normalizzazione della propria politica monetaria. La Lagarde ha precisato che “durante tutto questi processo, il Consiglio direttivo manterrà i principi di opzionalità, dipendenza dai dati, gradualità e flessibilità nella condizione della politica monetaria”.

STABILITÀ FINANZIARIA A RISCHIO


Il conflitto in Ucraina ha avuto contraccolpi sulla stabilità finanziaria, peggiorata da dicembre. Lo sforzo della politica monetaria è quello di limitare il più possibile gli impatti del carovita. “Abbiamo strumenti esistenti, come i reinvestimenti in ambito Pepp – ha commentato Lagarde – si tratta di 1.700 miliardi che potrebbero se necessario essere reinvestiti con la massima flessibilità”. E non è escluso l’utilizzo di nuovi strumenti per la corretta trasmissione della politica monetaria.

ALTRI RIALZI NECESSARI


Il rialzo dei tassi sarà graduale ma oltre settembre si renderanno necessari altri rialzi dei tassi sulla base dell’andamento dell’inflazione. “Ci aspettiamo che l’aumento dei tassi di luglio avrà effetto immediato sull’inflazione? La risposta è no”, ha detto la numero uno della Bce, anche perché le decisioni di politica monetaria hanno un effetto ritardato sull’inflazione che è stata sottostimata da “tutte le istituzioni” e non “solo dalla Bce”, pronta però a capire dove sono stati commessi errori. A luglio saranno alzati tutti e tre i tassi – e si tratta della prima volta dal 2011 -, a settembre la Bce valuterà in base ai dati disponibili.

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