L'analisi

La Bce continua a reinvestire gli asset a scadenza per evitare un nuovo 'caso Italia'

Hetal Mehta, Senior European Economist di Legal & General Investment Management, spiega perché l'Italia potrà continuare a emettere debito a costi contenuti grazie al supporto della Bce

di Stefano Caratelli 10 Giugno 2022 07:55

financialounge -  BCE Hetal Mehta LGIM Morning News
Interrompendo il suo programma di acquisto di asset, ma non le operazioni di reinvestimento, come annunciato a conclusione del direttivo del 9 giugno della banca centrale, la Bce spera di evitare un secondo “caso Italia”, ovvero dover supportare il Paese perché il suo debito pubblico non è più sostenibile, con il rapporto debito/Pil previsto attestarsi al 160%. Per evitare che si concretizzino questi timori, la Bce dovrà essere molto più trasparente della Fed americana e della Bank of England circa la sua politica sui tassi d’interesse.

POSIZIONE MOLTO DIFFICILE


Sono le principali indicazioni di un commento a caldo sulla riunione della Bce e le dichiarazioni di Christine Lagarde di Hetal Mehta, Senior European Economist di Legal & General Investment Management, che stima al 60% il rischio di una recessione nell’Area Euro a partire dalla seconda metà del 2023. L’esperta di LGIM spiega la previsione sottolineando che la Banca Centrale Europea si trova attualmente in una posizione molto difficile, a causa dell’elevata inflazione, del rallentamento della crescita e della contrazione del mercato del lavoro.

VISIBILITÀ SUI TASSI


Per questi motivi, prosegue Mehta, la Bce ha preso delle misure insolite al fine di rendere più chiaro quale sarà l’andamento dei tassi d’interesse per il breve periodo, sebbene i cosiddetti “falchi” stiano facendo pressione affinché agisca in tempi più rapidi. La Bce ha dichiarato che ha partire dal primo luglio 2022 interromperà il suo programma di acquisto degli asset, ma continuerà comunque a reinvestire i titoli che vengono a scadenza almeno fino alla fine del 2024.

I VANTAGGI DEL REINVESTIMENTO DEGLI ASSET


L’esperta di LGIM spiega che con queste mosse l’istituto centrale guidato da Lagarde spera di non dover creare un nuovo programma a supporto dell’Italia. Il motivo è che uno dei principali vantaggi dell’Asset Purchase Programme era la possibilità di emettere debito sovrano a costi più contenuti, un’opportunità molto vantaggiosa per governi come quello di Roma, il cui rapporto debito/Pil dovrebbe arrivare a toccare quota 160% a causa delle misure di sostegno emanate durante la pandemia di Covid-19.

L’ITALIA SI È RIFINANZIATA A COSTI CONTENUTI


Il fatto che i tassi d’interesse si siano mantenuti bassi negli ultimi 8 anni ha permesso al Tesoro italiano di rifinanziare il debito a costi contenuti, riducendo sensibilmente le uscite generate dal ricorso all’indebitamento e rendendo l’onere che ne deriva più gestibile.

DIFFERENZE CON FED E BANK OF ENGLAND


L’aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce, e di conseguenza degli oneri finanziari, mette in discussione la sostenibilità del debito di un paese come l’Italia. E questo obbliga la Banca Centrale, afferma in conclusione l’esperta di LGIM, a essere molto più “trasparente” circa le sue intenzioni di effettuare ulteriori rialzi, molto più di quanto lo siano stati altri istituti come la Federal Reserve o la Banca d’Inghilterra.

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