Bond bulletin

Investire in obbligazioni europee, le scelte di JP Morgan Asset Management

L'analisi settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management si sofferma sulle politiche della Bce e sugli effetti per i bond governativi e societari

di Stefano Caratelli 23 Giugno 2022 07:55

financialounge -  J.P. Morgan Asset Management Morning News obbligazioni
Con l’attesa che nella seconda metà del 2022 la BCE cominci a alzare gradualmente i tassi, i portafogli obbligazionari dovrebbero mantenere preferibilmente una posizione di duration breve. Le valutazioni degli attivi di rischio possono sembrare apparentemente interessanti sulla base dei dati storici, ma la domanda resta bassa, indicando che gli spread potrebbero dover salire ancora un po’ e potrebbe essere opportuno attendere prima di prendere in considerazione eventuali acquisti di titoli Investment Grade o High Yield. BCE e Banche Centrali in generale non possono per ora eliminare la volatilità dei mercati obbligazionari e faranno fatica a dare indicazioni prospettiche convincenti. Fino a quando non si capiranno meglio le prospettive di inflazione e economia in generale, in Europa meglio investire in titoli di Stato.

PREVISIONI SOTTO LE ATTESE


Sono le indicazioni del Bond Bulletin settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, che risponde alla domanda su perché la BCE non segua la Fed, che ha alzato i tassi in misura significativa per contrastare l’inflazione dilagante. Il caro energia, i problemi delle filiere e le pressioni salariali hanno fatto salire l’inflazione a livelli inattesi nell’Eurozona. Ma le previsioni della BCE continuano a collocarsi sotto le aspettative di mercato. Fed, la Bank of England e Bank of Canada sono già intervenute, e di recente si è unita anche Bank of Australia alzando a sorpresa i tassi di 50 punti base.

BCE GRANDE ASSENTE


La BCE continuerà il programma di allentamento quantitativo fino a fine giugno e ha introdotto uno strumento anti-frammentazione per reinvestire i titoli a scadenza e preservare il funzionamento del meccanismo di transizione verso una nuova politica monetaria. Con lo strumento delle politiche fiscali l’Eurozona ha tentato di proteggere i consumatori dai rincari, compensando circa il 50% dello shock energetico. Il supporto fiscale dovrebbe proseguire, e non vi sono segnali di un inasprimento monetario significativo, per cui la BCE potrebbe avere ancora molta strada da fare per tenere l’inflazione sotto controllo, restando la grande assente dal gruppo di Banche Centrali che hanno alzato i tassi.

UN RIALZO INIZIALE MOLTO BASSO


L’Istituto di Francoforte ha dichiarato che i tassi saliranno di 25 punti a luglio, e si è anche parlato di un ulteriore rialzo di 50 punti a settembre se le prospettive di inflazione a medio termine fossero confermate. Secondo il team di J.P. Morgan Asset Management il rialzo iniziale di 25 punti è estremamente basso e il mercato si aspetta che i tassi aumentino di 200 punti entro fine anno, portandoli all’1,5%. Per Regno Unito e Stati Uniti, invece, il mercato sconta un aumento rispettivamente del 2,9% e del 3,7%.

SPREAD IN RIALZO PER HIGH YIELD E INVESTMENT GRADE


A giugno, l’ampliamento dei differenziali dei tassi e i rincari delle materie prime hanno contribuito a far perdere all’Euro il 3%. Ma mentre le Banche Centrali alzano i tassi per frenare l’inflazione, iniziano anche a manifestarsi i timori per gli effetti sulla crescita. Questo secondo il team di J.P. Morgan Asset Management ha creato valore in entrambi i segmenti del mercato del credito europeo: lo spread rettificato per le opzioni implicite del segmento Investment Grade è aumentato di 19 punti mentre in una sola settimana quello degli High Yield ha guadagnato 43 punti a 510 al 15 giugno 2022.

PESSIMISMO SULL’EURO


Al momento, il mercato mantiene una posizione di duration breve nei titoli di Stato europei, per l’aspettativa di un primo aumento della BCE nella seconda metà del 2022. In termini relativi, gli investitori continuano a detenere una posizione netta corta sull’Euro, segnalando un atteggiamento pessimista sull’Eurozona. Anche la domanda di attivi rischiosi è modesta. Nel 2022 sono stati registrati deflussi sia negli Investment Grade che negli High Yield, particolarmente penalizzati dalle sfavorevoli condizioni di liquidità sul secondario. Il team di J.P. Morgan Asset Management si aspetta inoltre che la conclusione del Piano di acquisti di bond societari della BCE porti a una riduzione, in prospettiva, della domanda di titoli di credito.

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