L’outlook

Capital Group: “Restiamo ottimisti nonostante l’aumento dell’inflazione”

Nelle previsioni per il secondo semestre 2022 prevale l’ottimismo, anche se la volatilità sui mercati resterà alta ancora per qualche tempo. Nell’azionario da preferire i titoli sanitari Usa e nel debito focus sui mercati emergenti

di Fabrizio Arnhold 24 Giugno 2022 18:00

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In Europa il rischio stagflazione spaventa di più rispetto agli Stati Uniti. Il conflitto in Ucraina ha semplicemente amplificato il trend inflazionistico che già era in atto. La corsa dell’inflazione non è ancora arrivata alla fine e la curva raggiungerà il picco nei prossimi tre mesi. L’outlook del secondo semestre 2022 di Capital Group tiene conto di questo contesto, caratterizzato dall’inflazione e dalla stretta monetaria delle banche centrali, nel tentativo di rallentare la spinta.

RESTA L’OTTIMISMO


“Nonostante le preoccupazioni, riteniamo che una moderata recessione sia necessaria per ripulire gli eccessi dell’ultimo decennio”, spiega Matteo Astolfi, Managing Director di Capital Group. “Non si può avere un periodo di crescita così sostenuto senza un’occasionale flessione per bilanciare le cose”. Questo cosa significa per gli investitori? “Mantenere un portafoglio equilibrato e per tutte le stagioni ha senso in qualsiasi contesto, ma in particolare in questo”, aggiunge Astolfi che ricorda agli investitori di "tenere d’occhio le valutazioni e di prepararsi a una correzione di mercato". Ma  nonostante queste sfide, Capital Group rimane ottimista sul contesto d’investimento.

LA STRETTA MONETARIA FARÀ AUMENTARE LA LIQUIDITÀ


La Fed ma anche la Bce hanno ritoccato al rialzo i tassi di interesse. Stessa storia anche a settembre, dove sono già previsti ulteriori rialzi. Proprio oggi il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ribadito l’intenzione di attuare ogni misura necessaria per limitare la cavalcata dell’inflazione. Per Flavio Carpenzano, Investment Director di Capital Group “gli investitori dovranno prepararsi a qualche turbolenza ora che la Fed e le altre banche centrali cercano di capire come ridurre l’inflazione senza spingere in recessione l’economia globale”. Stiamo andando verso una recessione? “Secondo noi i rischi stanno chiaramente aumentando - continua Carpenzano - ma molto dipenderà dai mercati del lavoro e dalla decisione della Fed di ridurre l’inflazione”, aumentando ulteriormente i tassi. Questo tentativo, inevitabilmente, farà crescere la volatilità sui mercati.

PROSPETTIVE PER L’AZIONARIO


L’aumento dei dividendi può contrastare l’inflazione. I dividendi sono oggi opportunità di investimento interessanti, pur nella loro affidabile monotonia. “Nei 12 mesi conclusi il 31 maggio 2022, le aziende globali hanno versato 1.900 miliardi di dollari, in base all’indice MSCI ACWI (All Country World), con un incremento del 20% rispetto ai 12 mesi precedenti. In questo contesto inflazionistico e a crescita ridotta, intendiamo puntare alle aziende con livelli di debito gestibili e dividendi sostenibili”, è la view di Martyn Hole, Investment Director di Capital Group. Tra i settori da seguire con attenzione, quello delle materie prime, quello sanitario americano e il cloud che ha dimostrato resilienza, nonostante il calo dei tecnologici.

PROSPETTIVE PER L’OBBLIGAZIONARIO


In un’ottica di lungo termine, il segmento obbligazionario diventa interessante, a patto che l’inflazione non continui a crescere a dismisura. Le opportunità migliori sono nei mercati emergenti, dove l’inflazione è tradizionalmente più bassa e con le banche centrali che si sono mosse in anticipo. “Le obbligazioni corporate investment grade hanno avuto un inizio d’anno difficile, con un rendimento pari al -12,3%”, precisa Flavio Carpenzano. “Poiché l’inflazione è schizzata ai livelli più elevati registrati negli ultimi decenni nei mercati sviluppati, le principali banche centrali hanno adottato un approccio sempre più aggressivo per cercare di controllarla, eliminando gradualmente le misure di stimolo e alzando i tassi di interesse. Questo ha innescato un’ondata di vendite nelle obbligazioni sensibili ai tassi di interesse, come le obbligazioni corporate investment grade”. Con questi rendimenti più elevati, gli investitori hanno ora la possibilità di guadagnare più reddito dalle obbligazioni. L’alta volatilità del marcato richiede tuttavia una selezione attenta sia settoriale che a livello di società.

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