Fixed income

PGIM: opportunità nel debito Investment Grade con la fine delle politiche accomodanti

Ed Farley, Managing Director e Head of the European Investment Grade Corporate Bond Team di PGIM Fixed Income, sottolinea comunque la necessità di un approccio cauto, possibile scenario ribassista

di Stefano Caratelli 28 Giugno 2022 18:30

financialounge -  Ed Farley Fixed Income investment grade PGIM
Gli spread delle obbligazioni USA Investment Grade si sono ampliati in modo significativo ma rimangono nella media del periodo post-crisi finanziaria globale, anche se i rischi connessi alla politica monetaria e alla geopolitica rimangono elevati. Per questo va adottato un approccio cauto, nella previsione nello scenario di base di un aumento degli spread di 30-40 punti base nei prossimi mesi. Il rischio di uno scenario ribassista in cui gli spread si allargano di 50-75 punti base è leggermente superiore alla probabilità di uno scenario rialzista in cui gli spread si restringono di 20-30 punti base.

GENERAZIONE DI ALFA IN SPECIFICI SETTORI


Sono le indicazioni di Ed Farley, Managing Director e Head of the European Investment Grade Corporate Bond Team di PGIM Fixed Income, che va comunque alla ricerca di opportunità di generazione di alfa in specifici settori e titoli di credito. In particolare, PGIM cerca di approfittare di interessanti offerte pubbliche di acquisto, quando possibile, e di vendere in momenti di forza per ridurre il rischio o creare spazio per investire in nuove emissioni con compensazioni interessanti.

BUON VALORE NELLE BANCHE


Da un punto di vista settoriale, sottolinea Farley, i prezzi elevati dei fattori produttivi potrebbero comprimere i margini nel food & beverage, nei prodotti di consumo, nei trasporti e nella sanità, mentre le incertezze nei semiconduttori e nell’auto potrebbero protrarsi più a lungo del previsto. Le banche invece secondo PGIM offrono un buon valore nel lungo periodo, grazie a fondamentali solidi e a spread più ampi rispetto agli industriali con rating simile. Ma anche gli spread delle banche potrebbero essere soggetti a volatilità a breve. Infine, i settori dell'energia, dei metalli e della chimica dovrebbero beneficiare dell'aumento dei prezzi delle materie prime.

ESG FATTORE DISCRIMINANTE


Per quanto riguarda le implicazioni ESG, Farley giunge a due conclusioni. La compressione globale dei prezzi delle commodity condurrà probabilmente a una accelerazione della transizione verde, con aumento degli investimenti. In secondo luogo, i mercati si sono coalizzati sulla base del messaggio secondo cui gli Stati e i relativi asset che non seguiranno questa trasformazione si troveranno rapidamente tagliati fuori dal sistema finanziario globale.

EMISSIONI SUL PRIMARIO E MERCATO SECONDARIO


Secondo Farley inoltre, le condizioni dell’Investment Grade europeo sono simili a altri settori del credito, con un ampio ventaglio delle opportunità di alfa. Questo richiede un'analisi a livello di singoli titoli per determinare gli effetti delle strozzature nella catena di approvvigionamento e dell'inflazione dovuta ai costi dei fattori produttivi sui margini aziendali. Sempre più importante anche comprendere le esigenze di finanziamento delle singole imprese, dato che le emissioni sul primario richiedono compensazioni di spread che possono metterli sotto pressione sul secondario.

STRUTTURA DEI PORTAFOGLI


Dal punto di vista della strategia, PGIM mantiene un leggero sottopeso sulla duration e si aspetta una compressione degli spread finanziari a favore di quelli societari. Ritiene inoltre che il rialzo degli spread delle obbligazioni BB rispetto alle BBB sia interessante, e vede valore in alcune obbligazioni ibride. I portafogli globali di PGIM sono leggermente sottopesati nella duration e sovrappesati sul rischio, e sebbene gli spread in dollari abbiano finora superato quelli in euro, ritiene che il differenziale possa ridursi in corso d'anno.

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