Reddito fisso

Amundi positiva sui Btp ma aspetta più chiarezza sullo scudo della Bce

Il team di esperti di Amundi evidenzia fattori tecnici favorevoli per i titoli di Stato italiani ma segnala anche elementi negativi come l’alto rischio politico del nuovo strumento

di Stefano Caratelli 1 Luglio 2022 08:00

financialounge -  Amundi Cosimo Marasciulo reddito fisso
Il contesto globale con il rischio crescente di stagflazione sta inducendo un taglio delle stime sulla crescita per l’Italia, riviste al ribasso per l’inasprimento delle condizioni finanziarie e la normalizzazione, due fenomeni accompagnati dalla crisi energetica in Europa e dalle strozzature delle catene del valore globali. Il PIL nella zona Euro dovrebbe crescere nel 2022 e rallentare nel 2023. Le proiezioni sull’inflazione sono state invece riviste al rialzo per il 2022 sia per l’Italia e che per la zona Euro al 7,3% e al 7,5%, mentre per il 2023 è attesa una riduzione al 3,9% in Italia e al 4,1% nella zona Euro.

ITALIA ESPOSTA A MEDIO TERMINE


Sono le proiezioni macroeconomiche per l'italia formulate da Cosimo Marasciulo, Head of Fixed Income Absolute Return, Annalisa Usardi, CFA Senior Economist Amundi Institute, e Sergio Bertoncini, Research Strategist Amundi Institute, che ne spiegano in un commento le implicazioni per il reddito fisso. Il rapporto debito/PIL italiano è salito nel 2021 al 150% per lo shock della pandemia ma Amundi osserva un calo in un certo qual modo più marcato rispetto al passato del rapporto per qualsiasi livello di tassi e disciplina fiscale rispetto al passato. L’Italia continua a essere esposta a movimenti sostenuti e persistenti della curva dei rendimenti. In un’ottica di medio termine, quando sarà stata spesa gran parte dei fondi del programma NGEU, il miglioramento della crescita potenziale sarà il fattore chiave della sostenibilità del debito, secondo l’esperto di Amundi.

FATTORI TECNICI FAVOREVOLI AI BTP


Per quanto riguarda le implicazioni per gli investimenti, gli esperti di Amundi rilevano che i fattori tecnici dei BTP appaiono favorevoli, insieme a un valore relativo più interessante in termini di carry, ma la volatilità a breve rimarrà persistente perché il mercato continuerà a focalizzarsi sulla Bce e su quanto il nuovo strumento anti-frammentazione “backstop” verrà percepito come efficace. La Bce sta svolgendo un ruolo fondamentale nel contenere gli spread tra i titoli di Stato periferici e core della zona Euro e ha deciso due misure importanti da implementare in futuro: applicare il criterio della flessibilità nel reinvestire i titoli in scadenza nel portafoglio PEPP e accelerare la progettazione del nuovo strumento anti-frammentazione.

POSIZIONE PER IL MOMENTO NEUTRALE


Amundi vede comunque pro e contro per il debito italiano, e nel complesso mantiene per il momento una posizione neutrale. Tra gli elementi positivi segnala l’indicazione della Bce che uno spread di 250 punti con il Bund rappresenta una soglia di sofferenza oltre la quale è pronta a intervenire, l’inflazione elevata e l’alta crescita nominale che riducono il costo reale del debito, e l’implementazione del NGEU continuerà a rappresentare un driver positivo della crescita.

ELEVATO RISCHIO POLITICO


Tra gli elementi negativi gli esperti di Amundi segnalano invece l’elevato rischio politico legato al nuovo strumento della Bce che potrebbe deludere le aspettative e una volatilità che rimane elevata per l’atteggiamento molto aggressivo della stessa Banca centrale europea. I fattori tecnici dei BTP appaiono comunque complessivamente favorevoli perché l’Italia ha fatto maggiori progressi rispetto ad altri Paesi Ue con l’80% delle emissioni nette già collocate a metà maggio, con la Bce che ha assorbito nel primo semestre circa il 50% di quelle previste per l'intero anno. Le riserve del Tesoro sono elevate. Infine, gli investitori esteri hanno ridotto la quota di titoli detenuti a livelli bassi riflettendo un approccio.

IL REINVESTIMENTO DA SOLO NON BASTA


Ma la stessa Bce ha ammesso che il solo reinvestimento dei PEPP non basterebbe a combattere la frammentazione, per cui Amundi prevede che finché non sarà fatta più chiarezza sul nuovo strumento, l’impegno della Bce potrà solo contenere gli spread. In conclusione, secondo Cosimo Marasciulo, Annalisa Usardi e Sergio Bertoncini, i fattori tecnici appaiono favorevoli all’Italia insieme a un valore relativo più interessante in termini di carry, ma l'attenzione a breve termine sui driver degli spread rimarrà, in attesa del prossimo annuncio della Bce e di capire quanto il nuovo strumento sarà percepito come efficace.

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