La giornata sui mercati
Le Borse europee iniziano il semestre in rosso in attesa dell’inflazione nell'Eurozona
Avvio sotto la parità per i listini del Vecchio Continente, con i timori in aumento degli investitori per una stretta monetaria più aggressiva. In calo il prezzo del petrolio dopo che i Paesi Opec+ hanno confermato aumento offerta
di Fabrizio Arnhold 1 Luglio 2022 09:30
Il secondo semestre del 2022 inizia in rosso per le Borse europee. Oggi si attente il dato clou dell’inflazione dell’Eurozona, che potrebbe far registrare un ulteriore aumento. A Milano il Ftse Mib segna -0,74%, il Dax di Francoforte -0,58%, il Cac 40 di Parigi -0,45%, l’Ibex 35 di Madrid -0,22% e il Ftse 100 di Londra -0,26%. La Borsa do Tokyo archivia la settimana in netto calo, con l’indice Nikkei a -1,7%, sulla scia dell’andamento negativo di Wall Street.
Il dato sull’inflazione nell’Eurozona potrebbe mettere a segno un ulteriore progresso, con gli analisti che attendono un +8,5%. Questo potrebbe comportare un aumento dei timori degli investitori per una stretta monetaria da parte della Bce più aggressiva del previsto. Il rischio è un ulteriore rallentamento della crescita non solo in Europa ma a livello mondiale.
I primi sei mesi del 2022 sono stati caratterizzati dai forti cali sui listini globali. Milano alla viglia ha chiuso ai minimi da 19 mesi, cedendo nel semestre oltre il 22%. Wall Street ha registrato sull’indice S&P 500 il peggior primo semestre del 1970. Sul fronte macro, l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere in Giappone (indice Tankan) mostra una brusca frenata a giugno. Sopra le attese, invece, la produzione manifatturiera in Cina.
In discesa la quotazione del greggio, dopo che l’Opec+ ha confermato i piani di aumento dell’offerta. Alcuni Stati però faticano a far fronte alla maggiore produzione di barili, Arabia Saudita in primis. Il Wti cala dello 0,80% a 109,41 dollari al barile mentre il Brent dello 0,57% e scambia a 108,41 dollari al barile. Il cambio euro/dollaro passa di mano a 1,0466 (-0,14%). Lo spread si allarga in avvio a 205 punti base.
IL GIORNO DELL’INFLAZIONE
Il dato sull’inflazione nell’Eurozona potrebbe mettere a segno un ulteriore progresso, con gli analisti che attendono un +8,5%. Questo potrebbe comportare un aumento dei timori degli investitori per una stretta monetaria da parte della Bce più aggressiva del previsto. Il rischio è un ulteriore rallentamento della crescita non solo in Europa ma a livello mondiale.
SEMESTRE DI VENDITE
I primi sei mesi del 2022 sono stati caratterizzati dai forti cali sui listini globali. Milano alla viglia ha chiuso ai minimi da 19 mesi, cedendo nel semestre oltre il 22%. Wall Street ha registrato sull’indice S&P 500 il peggior primo semestre del 1970. Sul fronte macro, l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere in Giappone (indice Tankan) mostra una brusca frenata a giugno. Sopra le attese, invece, la produzione manifatturiera in Cina.
PETROLIO IN CALO
In discesa la quotazione del greggio, dopo che l’Opec+ ha confermato i piani di aumento dell’offerta. Alcuni Stati però faticano a far fronte alla maggiore produzione di barili, Arabia Saudita in primis. Il Wti cala dello 0,80% a 109,41 dollari al barile mentre il Brent dello 0,57% e scambia a 108,41 dollari al barile. Il cambio euro/dollaro passa di mano a 1,0466 (-0,14%). Lo spread si allarga in avvio a 205 punti base.
Trending