Trend positivo
Record consumi di surgelati, boom di verdura e pesce ma anche pizza
Cresce il consumo di prodotti sottozero di oltre il 5% sul 2020, boom del consumo pro capite che arriva a quota 16 chilogrammi contro i 15,2 dell’anno precedente. Vola l’export di pizza surgelata “made in Italy”
di Fabrizio Arnhold 5 Luglio 2022 15:17
Il consumo totale di surgelati ha superato le 940mila tonnellate, attestandosi a quota 941.561 e registrando una ulteriore crescita complessiva di oltre il 5% sul 2020. Boom del consumo pro capite che arriva a quota 16 chilogrammi contro i 15,2 dell’anno precedente, secondo i dati del rapporto annuale sui consumi dei prodotti surgelati, realizzato da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati.
Il trend positivo ha riguardato anche il Retail e il Fuoricasa, tornato protagonista dei consumi nel comparto sottozero, dopo il brusco crollo del 2020, causato dal lockdown e dalle chiusure forzate per la pandemia. In risalita anche le vendite e-commerce che insieme a quelle door-to-door rappresentano oggi il 10% di tutti i consumi di surgelati in Italia. Con il segno più tutti i segmenti merceologici del settore.
Dando un’occhiata ai singoli settori, si confermano sul podio i vegetali (255.400 tonnellate nel Retail), i prodotti ittici (113.300 tonnellate) e le patate (85.700 tonnellate). Ma fare un balzo in avanti considerevole sono anche le pizze e snack da mettere nel freezer, con un +4,2% degli snack salati. Le esportazioni di pizze surgelate “made in Italy” segnalano una crescita del +18,1% rispetto al biennio precedente.
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“Abbiamo avuto l'ennesima conferma di come i surgelati siano diventati parte integrante delle scelte alimentari di tutti gli italiani, grazie ai loro numerosi e riconosciuti punti di forza: l'alto livello qualitativo delle materie prime; l'elevato apporto nutrizionale; la sempre più vasta ampiezza della proposta; l'enorme praticità d'uso; la disponibilità costante in ogni periodo dell'anno; la grande valenza anti-spreco e, in generale, la rispondenza alle crescenti esigenze di consumo sostenibile”, commenta Giorgio Donegani, presidente dell'Istituto italiano alimenti surgelati. “Tutto il settore è impegnato a garantire prodotti di alta qualità e con prezzi favorevoli, nonostante le criticità”, legate principalmente all’inflazione, con i rincari più consistenti per le materie prime e energia.
CRESCE SIA IL RETAIL CHE IL FUORICASA
Il trend positivo ha riguardato anche il Retail e il Fuoricasa, tornato protagonista dei consumi nel comparto sottozero, dopo il brusco crollo del 2020, causato dal lockdown e dalle chiusure forzate per la pandemia. In risalita anche le vendite e-commerce che insieme a quelle door-to-door rappresentano oggi il 10% di tutti i consumi di surgelati in Italia. Con il segno più tutti i segmenti merceologici del settore.
SUL PODIO VEGETALI, PATATE E PIZZE
Dando un’occhiata ai singoli settori, si confermano sul podio i vegetali (255.400 tonnellate nel Retail), i prodotti ittici (113.300 tonnellate) e le patate (85.700 tonnellate). Ma fare un balzo in avanti considerevole sono anche le pizze e snack da mettere nel freezer, con un +4,2% degli snack salati. Le esportazioni di pizze surgelate “made in Italy” segnalano una crescita del +18,1% rispetto al biennio precedente.
RICEVI GRATIS LE NOTIZIE IN ANTEPRIMA“PARTE INTEGRANTE DELLE SCELTE ALIMENTARI”
“Abbiamo avuto l'ennesima conferma di come i surgelati siano diventati parte integrante delle scelte alimentari di tutti gli italiani, grazie ai loro numerosi e riconosciuti punti di forza: l'alto livello qualitativo delle materie prime; l'elevato apporto nutrizionale; la sempre più vasta ampiezza della proposta; l'enorme praticità d'uso; la disponibilità costante in ogni periodo dell'anno; la grande valenza anti-spreco e, in generale, la rispondenza alle crescenti esigenze di consumo sostenibile”, commenta Giorgio Donegani, presidente dell'Istituto italiano alimenti surgelati. “Tutto il settore è impegnato a garantire prodotti di alta qualità e con prezzi favorevoli, nonostante le criticità”, legate principalmente all’inflazione, con i rincari più consistenti per le materie prime e energia.
