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AllianceBernstein alza le stime di inflazione globale e abbassa quelle di crescita

Nell’Outlook firmato da Eric Winograd e Adriaan du Toit la grande casa prevede che alla fine comunque l’inflazione perderà slancio, consentendo alle banche centrali di concentrarsi di più sulla crescita economica

di Stefano Caratelli 10 Luglio 2022 09:30

financialounge -  Adriaan du Toit AllianceBernstein Eric Winograd inflazione Morning News outlook
Le prospettive economiche globali sono peggiorate repentinamente. Secondo le previsioni di AllianceBernstein nel 2023 la crescita sarà nettamente inferiore al potenziale, ma non tutte le flessioni sono catastrofiche, e appena le banche centrali avranno distolto in parte l’attenzione dall’inflazione potranno favorire una rapida ripresa. L’inflazione non sembra in procinto di diminuire nell’immediato e le autorità monetarie continuano una stretta aggressiva che farà rallentare la crescita. La recessione è in forse, ma i prossimi trimestri saranno duri e sui mercati cresce il timore che presto o tardi arrivi.

LA LOTTA DIVENTA GLOBALE


Nel suo Outlook economico titolato "La lotta all’inflazione diventa globale" firmato da Eric Winograd, Director of Developed Market Research, e Adriaan du Toit, Director of Emerging Market Economic Research and Senior Economist—Africa, AllianceBernstein ha rivisto al rialzo le previsioni d’inflazione e al ribasso quelle sulla crescita e nel 2023 si aspetta un PIL ampiamente inferiore al potenziale in quasi tutte le principali economie. Inoltre non si aspetta una tregua sui mercati finché l’inflazione non si attenuerà in misura sufficiente a indurre le banche centrali a rallentare il ritmo dei rialzi.

COMPITO DIFFICILE PER LE BANCHE CENTRALI


Molti fattori alla base del rialzo dei prezzi esulano dal controllo delle banche centrali, come le continue interruzioni delle catene di fornitura e le materie prime, con la guerra in Ucraina che ha gettato benzina sul fuoco. Nessuno di questi problemi si risolve con la politica monetaria che può solo alzare i tassi e ridimensionare i bilanci per riportare la domanda verso l’attuale livello di offerta. Un compito non facile: una stretta insufficiente o troppo lenta potrebbe far salire le aspettative di inflazione, ma una stretta eccessiva provocherebbe una recessione e possibilmente una rapida deflazione.

PROSPETTIVA STORICA


Gli esperti di AllianceBernstein sono scettici sulla capacità delle autorità monetarie di orchestrare un ciclo di inasprimento più energico, con i rialzi concentrati nelle fasi iniziali, tale da minimizzare il rischio di ribasso e prevedono che restino aggressive. Nel breve periodo si asterranno probabilmente dal sostenere i mercati finanziari, il che dovrebbe comportare ulteriore volatilità. In una prospettiva storica, non tutte le flessioni economiche sono catastrofiche come quelle della pandemia e della crisi finanziaria globale. I rallentamenti di solito sono meno pronunciati, e il punto di partenza di quello attuale è relativamente robusto.

L’INFLAZIONE NON È OVUNQUE


Le famiglie godono di finanze solide con risparmi in aumento, il mercato del lavoro è in fermento e il reddito rimane elevato, il che dovrebbe consentire alla domanda di rallentare senza crollare almeno nei prossimi trimestri. Inoltre il settore privato non sembra aver accumulato un eccesso di leva finanziaria. Una ripresa della Cina sarebbe importante per riportare l’economia globale verso la normalità e AllianceBernstein continua a prevedere un’espansione superiore al consensus.

RISCHI SOCIALI E FISCALI


L’alta inflazione comporta rischi sociali per le economie emergenti e potrebbe causare un deterioramento dei loro debiti pubblici, un problema già visibile in diversi Paesi. Più tempo si impiega a riportare sotto controllo l’inflazione, maggiore è il rischio di frammentazione fiscale. Ma le economie emergenti sarebbero messe a dura prova anche da un inasprimento accelerato delle condizioni finanziarie globali, per cui i prezzi degli asset potrebbero restare a un bivio finché la morsa della stagflazione non si attenua.

ALLA FINE L’INFLAZIONE PERDERÀ SLANCIO


In sintesi, secondo gli esperti di AllianceBernstein, le prospettive economiche sono difficoltose, con inflazione ostinatamente elevata anche a fronte di un rallentamento della crescita. Per il momento tutta l’attenzione delle autorità monetarie è focalizzata sulla lotta all’inflazione, anche a costo di una crescita più lenta e di una debole performance dei mercati finanziari. Una volta che l’inflazione, come prevede AllianceBernstein, avrà perso slancio, e a condizione che le aspettative rimangano ancorate, le banche centrali potranno iniziare a porre più enfasi sulla crescita. Una svolta di questo genere sarebbe, secondo Winograd e du Toit, il segnale di una ripresa economica e finanziaria imminente. Ma nel frattempo la volatilità dovrebbe rimanere il tema dominante.

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