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I consigli di Generali Investments per orientarsi adesso negli investimenti
Sulla base dell’analisi della situazione macroeconomica, Generali Investments conferma un sottopeso nelle azioni, un sovrappeso nel credito di alta qualità e punta ad incrementare il cash nel corso dell’estate
di Leo Campagna 11 Luglio 2022 12:39
Un deciso sottopeso delle azioni e un incremento del sovrappeso del credito con enfasi su investment grade e settori difensivi. In parallelo, un sottopeso dell’high yield, una limatura di quello dei titoli sovrani dell’area euro core e un incremento di quello del debito periferico. Infine un modesto sovrappeso nei Treasury e un incremento del sovrappeso della liquidità in portafoglio. Sono le raccomandazione su come orientarsi negli investimenti formulate dal Team di ricerca finanziaria & macro di Generali Insurance Asset Management, parte dell’ecosistema di Generali Investments nella Bussola dei Mercati di luglio 2022.
Entrando nello specifico, il Team vede le azioni ancora sotto pressione alla luce di banche centrali piuttosto aggressive che incrementano il rischio di un pronunciato rallentamento dell’economia. “I mercati devono ancora scontare un atterraggio duro. Nell’azionario siamo leggermente sovraesposti a Cina, Stati Uniti e Regno Unito, neutrali in Giappone e sottoesposti all’area EMU, Svizzera e mercati emergenti, Cina esclusa”, riferisce il Team.
In ambito obbligazionario, invece, con le banche centrali che continuano a innalzare i tassi e con l’inflazione ancora alta, non sembra essersi ancora esaurito l’aumento dei rendimenti. “Tuttavia, la correzione dovrebbe ridurre il ritmo mentre, in attesa di conoscere nel concreto l’imminente scudo antiframmentazione della BCE in un contesto insidioso, vediamo spazio per un ampliamento degli spread periferici” sottolinea il Team che, in generale propende per una duration moderatamente breve.
Intanto il mercato valutario registra uno yen in difficoltà per la politica monetaria divergente della Bank of Japan (BoJ) disallineata dalla tendenza globale di normalizzazione. In parallelo, il clima incerto sul fronte geopolitico dovrebbe sostenere nel breve termine il dollaro USA sull’euro anche per la minaccia di stagnazione e degli spread EMU più elevati. “Resta comunque il fatto che, nel complesso, il biglietto verde sia sopravvalutato: nel momento in cui (e se) le tensioni in Ucraina si allenteranno, il cambio EUR/USD ha spazio per rimbalzare” fanno sapere gli esperti di Generali Investments.
Le considerazioni del Team sono frutto dell’analisi della situazione macroeconomica. Un contesto nel quale le banche centrali sono determinate a combattere l’inflazione, anche a costo di una recessione. “La Federal Reserve statunitense potrebbe diventare meno aggressiva in autunno, quando dovrà fare i conti con il rallentamento dell’economia e, probabilmente, anche dell’occupazione. Per allora anche l’inflazione complessiva si sarà raffreddata”, spiegano i manager di Generali Investments, secondo i quali l’evolversi della situazione potrebbe mettere alla prova la capacità politica e giuridica della BCE di dirottare le immense risorse in bilancio verso la lotta alla frammentazione degli spread periferici.
Infine, i professionisti del Team, segnalano le principali fonti di pericolo a cui prestare attenzione. La prima della quali, giudicata con una probabilità media di materializzarsi e con un impatto alto sull’economia e sui mercati, è un’escalation militare accompagnata da gravi turbative alle forniture di gas in Europa. All’opposto, in positivo, una svolta diplomatica a sorpresa. Impatto medio e probabilità media di avverarsi invece per un brusco rallentamento dell’economia provocato da un’inflazione più elevata e del inasprimento della politica monetaria che erodono la propensione al rischio.
Probabilità bassa di prendere forma e impatto medio sui mercati vengono attribuite dal Team di Generali Investments sia alle mutazioni del virus Covid-19 che mettono alla prova l’efficacia dei vaccini imponendo nuove chiusure e sia alle tensioni geopolitiche (Cina/Taiwan, Iran, Corea del Nord) capaci di accentuare i rischi legati alla crisi in Ucraina.
AZIONI ANCORA SOTTO PRESSIONE
Entrando nello specifico, il Team vede le azioni ancora sotto pressione alla luce di banche centrali piuttosto aggressive che incrementano il rischio di un pronunciato rallentamento dell’economia. “I mercati devono ancora scontare un atterraggio duro. Nell’azionario siamo leggermente sovraesposti a Cina, Stati Uniti e Regno Unito, neutrali in Giappone e sottoesposti all’area EMU, Svizzera e mercati emergenti, Cina esclusa”, riferisce il Team.
SPAZIO PER UN AMPLIAMENTO DEGLI SPREAD PERIFERICI
In ambito obbligazionario, invece, con le banche centrali che continuano a innalzare i tassi e con l’inflazione ancora alta, non sembra essersi ancora esaurito l’aumento dei rendimenti. “Tuttavia, la correzione dovrebbe ridurre il ritmo mentre, in attesa di conoscere nel concreto l’imminente scudo antiframmentazione della BCE in un contesto insidioso, vediamo spazio per un ampliamento degli spread periferici” sottolinea il Team che, in generale propende per una duration moderatamente breve.
YEN IN DIFFICOLTÀ E DOLLARO USA SOPRAVVALUTATO
Intanto il mercato valutario registra uno yen in difficoltà per la politica monetaria divergente della Bank of Japan (BoJ) disallineata dalla tendenza globale di normalizzazione. In parallelo, il clima incerto sul fronte geopolitico dovrebbe sostenere nel breve termine il dollaro USA sull’euro anche per la minaccia di stagnazione e degli spread EMU più elevati. “Resta comunque il fatto che, nel complesso, il biglietto verde sia sopravvalutato: nel momento in cui (e se) le tensioni in Ucraina si allenteranno, il cambio EUR/USD ha spazio per rimbalzare” fanno sapere gli esperti di Generali Investments.
LA SITUAZIONE MACROECONOMICA
Le considerazioni del Team sono frutto dell’analisi della situazione macroeconomica. Un contesto nel quale le banche centrali sono determinate a combattere l’inflazione, anche a costo di una recessione. “La Federal Reserve statunitense potrebbe diventare meno aggressiva in autunno, quando dovrà fare i conti con il rallentamento dell’economia e, probabilmente, anche dell’occupazione. Per allora anche l’inflazione complessiva si sarà raffreddata”, spiegano i manager di Generali Investments, secondo i quali l’evolversi della situazione potrebbe mettere alla prova la capacità politica e giuridica della BCE di dirottare le immense risorse in bilancio verso la lotta alla frammentazione degli spread periferici.
LE PRINCIPALI FONTI DI PERICOLO
Infine, i professionisti del Team, segnalano le principali fonti di pericolo a cui prestare attenzione. La prima della quali, giudicata con una probabilità media di materializzarsi e con un impatto alto sull’economia e sui mercati, è un’escalation militare accompagnata da gravi turbative alle forniture di gas in Europa. All’opposto, in positivo, una svolta diplomatica a sorpresa. Impatto medio e probabilità media di avverarsi invece per un brusco rallentamento dell’economia provocato da un’inflazione più elevata e del inasprimento della politica monetaria che erodono la propensione al rischio.
MUTAZIONI DEL COVID-19 E TENSIONI GEOPOLITICHE
Probabilità bassa di prendere forma e impatto medio sui mercati vengono attribuite dal Team di Generali Investments sia alle mutazioni del virus Covid-19 che mettono alla prova l’efficacia dei vaccini imponendo nuove chiusure e sia alle tensioni geopolitiche (Cina/Taiwan, Iran, Corea del Nord) capaci di accentuare i rischi legati alla crisi in Ucraina.