Crescita e inflazione
In settimana sapremo quanto gli USA rallentano e quanto la Cina è in ripresa
Secondo Christiaan Tuntono (Allianz Global Investors) i dati in uscita questa settimana dovrebbero fornirci maggiori informazioni circa il contesto di crescita e inflazione negli USA e in Cina
di Leo Campagna 11 Luglio 2022 19:00
Gli ultimi dati macroeconomici statunitensi hanno alimentato i timori del mercato circa una recessione sulla scia del fatto che l’economia rallenta a un ritmo più veloce del previsto. Molteplici i dati di rilievo che hanno deluso le attese.
Tra questi, per esempio, fa sapere Christiaan Tuntono, Senior Economist, Asia Pacific di Allianz Global Investors, gli indici sull’attività manifatturiera della Federal Reserve di Dallas e della Federal Reserve di Richmond arretrati, rispettivamente, di 17,7 di 11 punti. Brusca flessione per l’Indice della fiducia dei consumatori del Conference Board (dai 106,4 punti di maggio ai 98,7 di giugno, mentre il consensus era a 100). L’ISM (il PMI manifatturiero dell’Institute for Supply Management) è scivolato da 56,1 in maggio a 53 in giugno mentre il terzo report sul prodotto interno lordo (PIL) USA nel primo trimestre 2022 ha sorpreso in negativo evidenziando una contrazione dell’1,6% t/t annualizzato (dato precedente: -1,5%).
Diversamente dagli USA, in Cina il Consiglio di Stato e la banca centrale (PBoC, People’s Bank of China) hanno ancora margine di allentamento monetario in virtù del fatto che i prezzi al consumo non mordono come in Occidente. La debolezza della domanda interna e le misure amministrative che limitano l’impatto di fattori secondari hanno frenato l’inflazione CPI complessiva ad appena il 2,1% in maggio.
“Conferme sull’approccio proattivo volto a stimolare la crescita da parte del governo di Pechino sono sia la recente diminuzione dei giorni di quarantena per i visitatori esteri (da 21 a 10 giorni) e sia la decisione di autorizzare le banche demandate a sostenere le politiche pubbliche a raccogliere capitale e investire in progetti infrastrutturali” specifica Tuntono, secondo il quale i dati in uscita questa settimana dovrebbero fornirci maggiori informazioni circa il contesto di crescita e inflazione negli USA e in Cina.
Mercoledì, per esempio, saranno resi noti i dati di giugno sul commercio con l’estero della Cina che, secondo le previsioni, dovrebbero registrare una moderazione della crescita delle esportazioni dopo la sorprendente accelerazione di maggio sulla spinta della fine del lockdown a Shanghai. Lo stesso giorno si conosceranno l’indice dei prezzi al consumo (CPI) e il CPI core degli Stati Uniti che consentiranno di valutare se negli USA è in atto una moderazione delle pressioni sui prezzi.
Osservati speciali saranno poi sia la crescita reale media settimanale degli utili negli USA, indicativa delle pressioni salariali nel Paese, e sia l’indice Zew del sentiment economico nell’Eurozona di luglio e il dato sulla crescita della produzione industriale di maggio, due parametri che permetteranno di valutare il trend di crescita dell’Europa nell’ultimo periodo. Venerdì, invece, si alzerà il velo sulla crescita del PIL cinese nel secondo trimestre del 2022 e sui dati macroeconomici di giugno (produzione industriale, vendite al dettaglio, crescita delle immobilizzazioni, ecc.).
“I tutti i casi, il mercato può rivelarsi molto sensibile ai dati sulla crescita e alle prospettive negli Stati Uniti visti i crescenti timori di una recessione. A questo proposito, saranno da seguire una serie di dati sulla crescita USA, tra cui l’indagine Empire State sul comparto manifatturiero di luglio e la crescita di vendite al dettaglio e produzione industriale in giugno” conclude il Senior Economist, Asia Pacific di Allianz Global Investors.
BRUSCA FLESSIONE PER L’INDICE DI FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Tra questi, per esempio, fa sapere Christiaan Tuntono, Senior Economist, Asia Pacific di Allianz Global Investors, gli indici sull’attività manifatturiera della Federal Reserve di Dallas e della Federal Reserve di Richmond arretrati, rispettivamente, di 17,7 di 11 punti. Brusca flessione per l’Indice della fiducia dei consumatori del Conference Board (dai 106,4 punti di maggio ai 98,7 di giugno, mentre il consensus era a 100). L’ISM (il PMI manifatturiero dell’Institute for Supply Management) è scivolato da 56,1 in maggio a 53 in giugno mentre il terzo report sul prodotto interno lordo (PIL) USA nel primo trimestre 2022 ha sorpreso in negativo evidenziando una contrazione dell’1,6% t/t annualizzato (dato precedente: -1,5%).
PIÙ MARGINI DI MANOVRA IN CINA
Diversamente dagli USA, in Cina il Consiglio di Stato e la banca centrale (PBoC, People’s Bank of China) hanno ancora margine di allentamento monetario in virtù del fatto che i prezzi al consumo non mordono come in Occidente. La debolezza della domanda interna e le misure amministrative che limitano l’impatto di fattori secondari hanno frenato l’inflazione CPI complessiva ad appena il 2,1% in maggio.
APPROCCIO PROATTIVO DEL GOVERNO DI PECHINO
“Conferme sull’approccio proattivo volto a stimolare la crescita da parte del governo di Pechino sono sia la recente diminuzione dei giorni di quarantena per i visitatori esteri (da 21 a 10 giorni) e sia la decisione di autorizzare le banche demandate a sostenere le politiche pubbliche a raccogliere capitale e investire in progetti infrastrutturali” specifica Tuntono, secondo il quale i dati in uscita questa settimana dovrebbero fornirci maggiori informazioni circa il contesto di crescita e inflazione negli USA e in Cina.
EXPORT CINESE E INFLAZIONE USA
Mercoledì, per esempio, saranno resi noti i dati di giugno sul commercio con l’estero della Cina che, secondo le previsioni, dovrebbero registrare una moderazione della crescita delle esportazioni dopo la sorprendente accelerazione di maggio sulla spinta della fine del lockdown a Shanghai. Lo stesso giorno si conosceranno l’indice dei prezzi al consumo (CPI) e il CPI core degli Stati Uniti che consentiranno di valutare se negli USA è in atto una moderazione delle pressioni sui prezzi.
INDICE ZEW DEL SENTIMENT ECONOMICO NELL’EUROZONA
Osservati speciali saranno poi sia la crescita reale media settimanale degli utili negli USA, indicativa delle pressioni salariali nel Paese, e sia l’indice Zew del sentiment economico nell’Eurozona di luglio e il dato sulla crescita della produzione industriale di maggio, due parametri che permetteranno di valutare il trend di crescita dell’Europa nell’ultimo periodo. Venerdì, invece, si alzerà il velo sulla crescita del PIL cinese nel secondo trimestre del 2022 e sui dati macroeconomici di giugno (produzione industriale, vendite al dettaglio, crescita delle immobilizzazioni, ecc.).
VENDITE AL DETTAGLIO E PRODUZIONE INDUSTRIALE USA
“I tutti i casi, il mercato può rivelarsi molto sensibile ai dati sulla crescita e alle prospettive negli Stati Uniti visti i crescenti timori di una recessione. A questo proposito, saranno da seguire una serie di dati sulla crescita USA, tra cui l’indagine Empire State sul comparto manifatturiero di luglio e la crescita di vendite al dettaglio e produzione industriale in giugno” conclude il Senior Economist, Asia Pacific di Allianz Global Investors.