Strategie di investimento

Occhio al Bitcoin, meglio guardare all’ampio ecosistema delle blockchain

I professionisti di PGIM mettono in guardia circa le criptovalute, ma guardano al loro più ampio ecosistema, in particolare alla blockchain e alla tokenizzazione, per le più interessanti opportunità di investimento per i prossimi anni

di Leo Campagna 11 Luglio 2022 14:30

financialounge -  bitcoin criptovalute daily news PGIM
La crescente popolarità della criptovaluta ha attirato l’attenzione anche degli investitori istituzionali al punto che alcuni di essi si sono spinti a considerarla l’oro digitale. Per approfondire le implicazioni d’investimento del mutevole scenario delle criptovalute, PGIM ha coinvolto oltre 30 professionisti degli investimenti, tra gestori obbligazionari, azionari e di strategie alternative, nonché economisti, venture capitalist e investitori in criptovalute.

LE VALUTE DIGITALI DELLE BANCHE CENTRALI (CBDC)


“Non si può escludere che alcune criptovalute possano resistere ai margini del sistema monetario, è tuttavia improbabile che si verifichi una diffusa sostituzione delle valute tradizionali da parte delle criptovalute a livello globale”, fanno sapere gli esperti di PGIM, secondo i quali, le criptovalute, non sono in grado di soddisfare i prerequisiti di base di una valuta o di un sostituto dei metalli preziosi. Inoltre le loro carenze sono accentuate dai forti ostacoli derivanti dall’aumento del controllo normativo e dalla crescente probabilità che le valute digitali delle banche centrali (CBDC) offrano quasi tutti i vantaggi funzionali delle criptovalute legati alle valute tradizionali, ma senza alcun rischio di liquidità o di credito.

POCHI DATI STORICI E MOLTO POCO GREEN


Osservate dal punto di vista dei fondamentali, le criptovalute non hanno basi storiche per offrire in futuro solidi rendimenti corretti per il rischio. Numerose prove empiriche, basate sui scarsi dati storici disponibili sul loro andamento, hanno evidenziato che le criptovalute non sono in grado di offrire diversificazione rispetto agli asset tradizionali, oppure che risultino efficaci nella protezione contro l’inflazione, che possiedano le caratteristiche intrinseche di un bene rifugio o che promuovano gli obiettivi ESG.

OLTRE LE CRIPTOVALUTE: LA TECNOLOGIA BLOCKCHAIN


L’aspetto interessante, secondo l’analisi dei manager di PGIM, è invece da ricercarsi nel più ampio ecosistema delle criptovalute e delle innovazioni collaterali derivanti dalla creazione del Bitcoin e delle altre criptovalute. Queste opportunità includono le applicazioni private della tecnologia dei registri decentralizzati e degli smart contract utilizzate nei servizi finanziari, come per esempio la compensazione e la liquidazione di titoli e i sistemi di pagamento internazionali. Particolarmente interessanti anche gli impieghi nell’ambito della logistica e nella gestione della catena di approvvigionamento mentre la tokenizzazione potrebbe essere un meccanismo di cartolarizzazione di nuova generazione per gli asset reali.

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L’INFRASTRUTTURA ESSENZIALE PER L’INNOVAZIONE DELLE CRIPTOVALUTE


Le aziende che forniscono l’infrastruttura essenziale per l’innovazione delle criptovalute saranno avvantaggiate nel sostenere le CBDC e le altre applicazioni basate sulle blockchain. I proprietari delle società che forniscono questi servizi potranno beneficiare di questa innovazione collaterale che ha il potenziale di generare rendimenti interessanti, che non necessariamente matureranno anche per i detentori delle criptovalute.

LA RICERCA CON TUTTA LA VISIONE DI PGIM SUL TEMA


Tutte le considerazioni dei professionisti di PGIM illustrate in questo articolo e nel video sono basate su uno specifico “paper” (“L’INVESTIMENTO IN CRIPTOVALUTE, potente diversificatore o criptonite per il portafoglio?”) che è consultabile (solo per gli operatori qualificati) cliccando qui. Il paper di approfondimento a cura di PGIM è dedicato a un pubblico di investitori professionali.
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