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Neuberger Berman: nel terzo trimestre spiragli di ottimismo, serve ancora cautela sui mercati

Nelle Prospettive settimanali del CIO, il Senior Portfolio Manager Robert Surgent si aspetta un trimestre piatto o positivo, ma preferisce attendere conferme per poter contare su una base solida da cui ripartire

di Stefano Caratelli 13 Luglio 2022 19:00

financialounge -  mercati azionari Neuberger Berman Robert Surgent
L’incertezza sul prossimo trimestre giustifica una certa cautela, ma dopo il violento sell-off dei mercati Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO a cura di Robert Surgent, si chiede se abbia davvero senso essere ora più pessimisti rispetto all’inizio dell’anno. A giugno mercati e investitori sono entrati in quella che Surgent definisce la “fase dei timori sulla crescita”. Con il calo delle azioni, l’ampliamento degli spread e l’aumento globale dei rendimenti del primo semestre, era solo questione di tempo prima che l’inasprimento monetario per contrastare l’inflazione rallentasse la crescita.

LE DOMANDE DEGLI INVESTITORI


Per gli investitori la domanda è quanta inflazione, quanto dell’inasprimento e quanto del rallentamento sono già prezzati dal mercato, e se sia sufficiente. Per la prima volta da inizio anno il team Tactical Allocation, parte del desk Multi-Asset di Neuberger Berman, ritiene che la risposta all’ultima domanda possa essere affermativa, perché siamo alle ultime fasi del ciclo di inasprimento e un ulteriore sell-off aggressivo comporterebbe un deterioramento ancora maggiore delle prospettive di inflazione e crescita e degli utili di quanto già scontato.

GIUSTIFICATA UNA CERTA CAUTELA


Resta giustificata una certa cautela sul prossimo trimestre, ma Surgent ritiene che non abbia senso essere più pessimisti di sei mesi fa, spiegando che il passaggio di Neuberger Berman a un cauto ottimismo dipende dall’andamento di alcuni indicatori chiave del primo semestre, a cominciare da quelli delle condizioni finanziarie che si sono inaspriti più rapidamente che in qualsiasi periodo negli ultimi 20 anni. Una porzione rilevante di questa stretta dipende dalla crescita dei rendimenti reali, ormai attestati negli USA a livello neutrale, secondo Neuberger Berman.

PREZZATI FED FUND AL 4%


In secondo luogo il mercato ha già scontato un punto di arrivo dei tassi dei Fed Fund al 4%, che non sarebbe neutrale ma restrittivo, secondo Surgent, per cui i valori scontati per questo ciclo potrebbero trovarsi al picco o averlo superato. Guardando all’ azionario emergono livelli equivalenti a quelli della crisi del debito dell’Eurozona nel 2012 e della crisi del 2016 che ha riguardato Cina e le materie prime, mentre il rapporto prezzo/utili atteso per l’indice MSCI World si trova ai propri minimi dal 2014.

PICCO DELL’INFLAZIONE A SETTEMBRE


Per spingere i prezzi ancora più in basso servirebbe un impatto su crescita e utili paragonabile a quello della Grande Crisi e del COVID-19, osserva Surgent. Infine l’inflazione, che dovrebbe toccare il picco a settembre poco sopra il 9% per poi iniziare a scendere, rendendo gli investitori meno propensi a scontare un rischio di coda. Neuberger Berman tuttavia resta cauta perché per invertire le attese sui tassi della Fed servirebbe un crollo molto più brusco dell’inflazione nel quarto trimestre o, cosa peggiore, revisioni al ribasso di crescita e utili molto più importanti.

INCERTEZZA SUI PREZZI ENERGETICI


A rendere Neuberger Berman ancora più cauta è l’outlook ancora molto incerto sui prezzi dell’energia che distorce le proiezioni sull’inflazione, un fattore tenuto in poco conto nelle proiezioni sull’inflazione. Surgent sottolinea anche l’enorme pressione inflazionistica esercitata sui paesi europei ed emergenti dallo straordinario apprezzamento del dollaro e del petrolio: i prezzi dell’energia pongono ancora un rischio di coda importante sia per l’economia che per i mercati.

POSSIBILE VOLATILITÀ ELEVATA


Nel terzo trimestre, secondo Surgent, la volatilità giornaliera potrebbe essere davvero elevata, ma a suo parere importanti revisioni delle aspettative su inflazione e crescita dovrebbero provocare movimenti di mercato significativi, con buone possibilità che il trimestre appena iniziato si riveli il primo piatto o positivo di quest’anno in termini di performance degli asset rischiosi di quest’anno. A quel punto, conclude l’esperto di Neuberger Berman, potrebbe essere il momento di fare un nuovo bilancio e decidere se abbiamo una base solida da cui ripartire.

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