L'analisi
Capital Group vede opportunità in queste obbligazioni corporate
Peter Becker, Investment Director di Capital Group, sottolinea che nonostante l'alta inflazione e l’incertezza i gestori attivi potrebbero cogliere valore nel segmento obbligazionario. La selettività è fondamentale
di Stefano Caratelli 16 Luglio 2022 09:30
I corporate bond Investment Grade hanno sofferto un rendimento negativo di -16,1% da inizio anno. In un contesto di alta inflazione, stretta monetaria e aumento della volatilità macro, diversi rischi sembrano già scontati. C'è ancora una diffusa incertezza che potrebbe incidere sulla propensione al rischio e con l'ingresso nella fase finale del ciclo gli spread potrebbero allargarsi ancora anche perché i rischi di recessione e stagflazione non si possono più escludere e il rallentamento della crescita globale è già evidente mentre la guerra in Ucraina dovrebbe avere più impatto in Europa, che però sembra tenere piuttosto bene.
Peter Becker, Investment Director di Capital Group rileva il rischio comunque che le banche centrali decidano di inasprire più del previsto, mentre sugli spread pesano anche altri fattori come la politica di tolleranza zero sul Covid per cui la volatilità dovrebbe rimane elevata. Ma da un punto di vista di rischio/rendimento complessivo, il quadro del mercato sembra più equilibrato di a qualche mese fa. Becker nota anche che, in periodi non recessivi, la stretta finanziaria ha generalmente comportato un ampliamento degli spread più modesto rispetto alle recessioni.
Secondo l’esperto di Capital Group la volatilità del mercato potrebbe anche offrire a un gestore attivo l'occasione per scoprire opportunità interessanti. A differenza dell’ampliamento indiscriminato degli spread di marzo 2020, oggi si inizia a ravvisare una maggior differenziazione. Gli emittenti più esposti alla Russia sono scambiati a spread più ampi, ma c'è maggior attenzione ai fondamentali per identificare opportunità di valore e un approccio a più lungo termine potrebbe anche offrire il vantaggio di mantenere i titoli in periodi di volatilità. E un approccio attivo e orientato ai fondamentali potrebbe aggiungere valore.
Sul mercato USA la domanda potrebbe apparire un po' debole, ma gli investitori che guardano ai rendimenti con strategie "buy and hold" troveranno probabilmente il mercato più attraente. In Europa le nuove emissioni sono relativamente contenute, ma nonostante la guerra Becker ravvisa segni di ripresa, con gli emittenti pronti a trarre vantaggio da qualsiasi segnale di stabilità. I mercati creditizi europei devono comunque far fronte anche a criticità di natura tecnica dovute alla prospettiva di una riduzione del sostegno della BCE.
In generale, il sell-off ha migliorato le valutazioni a livelli che secondo Becker probabilmente rappresentano un buon punto di ingresso. La combinazione di spread più ampi e rendimenti più elevati ha rafforzato l'attrattiva. I rendimenti hanno raggiunto livelli che non si vedevano da oltre 10 anni, e le perdite a breve potrebbero preparare il terreno ad un ritorno più elevato in futuro. A questi livelli, l'esperienza passata suggerirebbe rendimenti complessivi potenzialmente più elevati nei prossimi anni. Nel breve e medio termine le obbligazioni corporate potrebbero comunque essere ancora interessate da una certa volatilità.
Per tutte queste ragioni, secondo Becker i rischi di ribasso giustificano ancora un orientamento complessivamente prudente. I fondamentali aziendali sono comunque ancora in buone condizioni, e le dinamiche di domanda e offerta hanno un impatto relativamente neutrale sugli spread, il che dovrebbe contribuire a limitare l'entità di un eventuale sell-off. Con rendimenti più elevati, gli investitori hanno ora la possibilità di ottenere più reddito dalle obbligazioni, che può tutelare i rendimenti complessivi nel tempo.
Per un gestore attivo, è la conclusione dell’esperto di Capital Group, il mercato potrebbe offrire interessanti opportunità per trovare valore, anche se la selettività resta fondamentale nell'attuale contesto.
IL FATTORE BANCHE CENTRALI
Peter Becker, Investment Director di Capital Group rileva il rischio comunque che le banche centrali decidano di inasprire più del previsto, mentre sugli spread pesano anche altri fattori come la politica di tolleranza zero sul Covid per cui la volatilità dovrebbe rimane elevata. Ma da un punto di vista di rischio/rendimento complessivo, il quadro del mercato sembra più equilibrato di a qualche mese fa. Becker nota anche che, in periodi non recessivi, la stretta finanziaria ha generalmente comportato un ampliamento degli spread più modesto rispetto alle recessioni.
LE DIFFERENZE CON MARZO 2020
Secondo l’esperto di Capital Group la volatilità del mercato potrebbe anche offrire a un gestore attivo l'occasione per scoprire opportunità interessanti. A differenza dell’ampliamento indiscriminato degli spread di marzo 2020, oggi si inizia a ravvisare una maggior differenziazione. Gli emittenti più esposti alla Russia sono scambiati a spread più ampi, ma c'è maggior attenzione ai fondamentali per identificare opportunità di valore e un approccio a più lungo termine potrebbe anche offrire il vantaggio di mantenere i titoli in periodi di volatilità. E un approccio attivo e orientato ai fondamentali potrebbe aggiungere valore.
SEGNI DI RIPRESA IN EUROPA
Sul mercato USA la domanda potrebbe apparire un po' debole, ma gli investitori che guardano ai rendimenti con strategie "buy and hold" troveranno probabilmente il mercato più attraente. In Europa le nuove emissioni sono relativamente contenute, ma nonostante la guerra Becker ravvisa segni di ripresa, con gli emittenti pronti a trarre vantaggio da qualsiasi segnale di stabilità. I mercati creditizi europei devono comunque far fronte anche a criticità di natura tecnica dovute alla prospettiva di una riduzione del sostegno della BCE.
BUON PUNTO DI INGRESSO
In generale, il sell-off ha migliorato le valutazioni a livelli che secondo Becker probabilmente rappresentano un buon punto di ingresso. La combinazione di spread più ampi e rendimenti più elevati ha rafforzato l'attrattiva. I rendimenti hanno raggiunto livelli che non si vedevano da oltre 10 anni, e le perdite a breve potrebbero preparare il terreno ad un ritorno più elevato in futuro. A questi livelli, l'esperienza passata suggerirebbe rendimenti complessivi potenzialmente più elevati nei prossimi anni. Nel breve e medio termine le obbligazioni corporate potrebbero comunque essere ancora interessate da una certa volatilità.
PRUDENZA GIUSTIFICATA
Per tutte queste ragioni, secondo Becker i rischi di ribasso giustificano ancora un orientamento complessivamente prudente. I fondamentali aziendali sono comunque ancora in buone condizioni, e le dinamiche di domanda e offerta hanno un impatto relativamente neutrale sugli spread, il che dovrebbe contribuire a limitare l'entità di un eventuale sell-off. Con rendimenti più elevati, gli investitori hanno ora la possibilità di ottenere più reddito dalle obbligazioni, che può tutelare i rendimenti complessivi nel tempo.
SELETTIVITA’ FONDAMENTALE
Per un gestore attivo, è la conclusione dell’esperto di Capital Group, il mercato potrebbe offrire interessanti opportunità per trovare valore, anche se la selettività resta fondamentale nell'attuale contesto.