Politica monetaria, inflazione e ambiente

La credibilità della Bce alla prova della transizione climatica

Per Katharine Neiss (PGIM) la transizione climatica rappresenta una sfida al mandato di stabilità dei prezzi della Bce ed è probabile che gli investitori richiedano premi al rischio più alti

di Leo Campagna 19 Luglio 2022 10:30

financialounge -  BCE ESG Katharine Neiss PGIM Fixed Income transizione climatica
L’impulso all'ambizione dell'Europa di raggiungere la "sovranità strategica", inclusa la questione della dipendenza energetica dalla Russia ha registrato un’accelerazione con la guerra in Ucraina. Durante la transizione verde – cioè il percorso verso il net zero - è probabile che vi siano conseguenze per l'inflazione dell'eurozona e implicazioni per la politica monetaria.

GLI IMPATTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO


“Gli impatti del cambiamento climatico e le strategie di mitigazione del clima metteranno ulteriormente alla prova il mandato di raggiungere la stabilità dei prezzi” tiene a precisare Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income. Per esempio, secondo una ricerca della Bce, le estati eccezionalmente calde possono aggiungere circa 1,5 punti percentuali all’inflazione dei prezzi alimentari nelle economie emergenti entro il trimestre. Dati elaborati dalla Banca centrale europea ipotizzano invece un aumento di 0,3 punti percentuali dell'inflazione nell'eurozona, data la minore quota di prodotti alimentari nel paniere dei prezzi al consumo della regione.

I PICCHI DEI PREZZI DELL’ENERGIA


“Anche i picchi dei prezzi dell'energia all'ingrosso legati al clima potrebbero contribuire ad aumentare la volatilità dell'inflazione. Nel gennaio 2017 il freddo eccezionale fece incrementare del 20% la domanda di gas rispetto all'anno precedente e l'inflazione headline dell'area dell'euro è salita di 0,6 punti percentuali”, ricorda Neiss. In quest’ottica, dal momento che si stima un aumento significativo dei prezzi del carbonio per poter raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, si temono gli impatti sul carovita. L'energia, infatti, rappresenta una quota relativamente elevata del paniere dei consumi.

LA TRANSIZIONE GREEN DOVREBBE STIMOLARE L’INNOVAZIONE E LA CRESCITA


È vero che nel lungo periodo, la transizione green dovrebbe stimolare l'innovazione e la crescita. Tuttavia, durante il periodo di transizione, l'aumento del debito pubblico per finanziare la transizione green potrebbe frenare gli investimenti privati. “L'aumento dell'incertezza, sia per gli effetti fisici del cambiamento climatico e sia per la regolamentazione, potrebbe ostacolare ulteriormente gli investimenti, riducendo la produttività e la crescita” sottolinea la manager di PGIM.

L’AUMENTO DELLA VOLATILITÀ E DELL’INCERTEZZA


L'aumento della volatilità e dell'incertezza potrebbe anche influire sulla capacità di pianificazione di famiglie e imprese e scoraggiare l'assunzione di rischi, in quanto gli investitori cercano beni rifugio, indebolendo ulteriormente la crescita e i tassi d'interesse reali: se questi ultimi sono bassi si riduce la capacità di manovra di una banca centrale.

IL RISCHIO DI INTACCARE LA CREDIBILITÀ DELLA BCE


“L'aumento della volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari ed energetici e le interruzioni della catena di approvvigionamento potrebbero rendere complicare l’impegno della BCE volto a stabilizzare l'economia. Frequenti e significativi scostamenti dall'obiettivo di inflazione potrebbero anche intaccare la credibilità dell’istituto centrale. Di conseguenza, i policymaker potrebbero porre maggiore enfasi sulle misure dell'inflazione core, come abbiamo potuto constatare durante la pandemia” spiega Neiss.

PREMI AL RISCHIO PIÙ ALTI PER GLI INVESTITORI


A parità di altre condizioni, un incremento dei prezzi dell'energia farebbe aumentare l'inflazione core costringendo la BCE ad inasprire la propria politica per compensare l'aumento del carovita provocato dalle spese energetiche con un costo economico elevato durante il periodo di transizione. L'alternativa sarebbe quella di tollerare prezzi al consumo superiori all'obiettivo per un certo periodo di tempo con il rischio però di minare la credibilità della banca centrale. “L'aumento dell'inflazione e l'incertezza dovuta al cambiamento climatico inaspriscono il contesto esistente, mentre le economie stanno uscendo dalla pandemia e cercano di affrancarsi dalla Russia. In un simile quadro, è probabile che gli investitori richiedano premi al rischio più alti”, conclude la chief European economist di PGIM Fixed Income.

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