La view
Goldman Sachs Asset Management, focus sui segmenti della curva dei tassi a breve e a lungo termine
Forse il peggio potrebbe essere passato dal momento che ora i mercati appaiono in linea con le indicazioni prospettiche e con le priorità di lotta all’inflazione della Fed
di Leo Campagna 23 Luglio 2022 09:30
L’attuale ciclo di mercato inizia con un diverso mix di ingredienti macro rispetto al precedente, portando probabilmente a rendimenti prospettici più contenuti e a una maggiore volatilità. Lo sostengono gli esperti di Goldman Sachs Asset Management nell’ultima edizione del Market Know-How in cui analizzano come affrontare un contesto di normalizzazione economica.
“In particolare, il rialzo dei tassi di interesse e i fondamentali già solidi potrebbero comportare un appiattimento dei rendimenti legati al beta. In questo contesto riteniamo che la volatilità possa creare opportunità all’interno delle singole asset class e tra di esse ma anche oltre i confini dei mercati finanziari tradizionali” riferiscono i professionisti di GS Asset Management.
È vero, aggiungono, che i tassi sono aumentati con una rapidità che non si osservava da anni. Tuttavia, è la loro tesi, il peggio potrebbe essere passato dal momento che ora i mercati appaiono in linea con le indicazioni prospettiche e con le priorità di lotta all’inflazione della Fed.
“Nell’attuale contesto di tassi più elevati, i segmenti a breve e a lungo termine della curva sembrano nuovamente interessanti, poiché offrono, rispettivamente, flussi reddituali superiori e capacità di copertura potenzialmente migliori” argomentano gli esperti. Per gli investitori con una prospettiva di lungo periodo, il rischio di duration dovrebbe essere controbilanciato dalle cedole interessanti offerte dal mercato del credito.
“Riteniamo che gran parte dell’inasprimento atteso nei prossimi mesi sia già prezzato dal mercato e che il valore offerto dalla parte breve della curva dei tassi dei Treasury USA possa rappresentare una copertura contro nuovi potenziali rialzi” tengono a specificare i professionisti di GS Asset Management.
Per quanto riguarda invece il credito, gli spread hanno iniziato l’anno con un modesto ampliamento, nonostante il calo della domanda di prodotti a tasso fisso da parte degli investitori. “Crediamo che i bilanci solidi e gli effetti duraturi della liquidità possano mantenere bassi i tassi di default. Per dare un’idea, solo il 4% del debito high yield statunitense giungerà a scadenza nel corso del 2022 o del 2023, dato che gli emittenti hanno approfittato delle condizioni di finanziamento particolarmente favorevoli durante il picco della crisi pandemica. Un eventuale deterioramento del contesto macro richiederebbe una maggiore cautela nei confronti dei segmenti più rischiosi della struttura del capitale” sottolineano gli esperti.
Da un lato, i professioni sti di GS Asset Management ammettono come probabile che l’inflazione rimanga elevata a lungo, mentre dall’altro ritengono che gli effetti base e la normalizzazione degli squilibri tra domanda ed offerta dovrebbero favorire un cambio di direzione, con implicazioni positive per i prezzi degli asset. “Pur riconoscendo differenti sfumature presenti nell’attuale contesto, il raffreddamento dell’inflazione rispetto a livelli elevati è stato storicamente associato a rendimenti reali positivi sia per le azioni che per le obbligazioni” asseriscono gli esperti.
Infine, uno sguardo alle materie prime. “Non possiamo escludere ulteriori margini di rialzo anche se l’aumento del prezzo spot delle commodity ha già consentito di generare solidi guadagni. Gli investitori pazienti possono beneficiare di un rendimento roll in un contesto di scarsità fisica senza precedenti. Di conseguenza, prevediamo che gli squilibri irrisolti tra domanda ed offerta sosterranno le performance totali fino al prossimo anno” concludono gli esperti di Goldman Sachs Asset Management.
UN APPIATTIMENTO DEI RENDIMENTI LEGATI AL BETA
“In particolare, il rialzo dei tassi di interesse e i fondamentali già solidi potrebbero comportare un appiattimento dei rendimenti legati al beta. In questo contesto riteniamo che la volatilità possa creare opportunità all’interno delle singole asset class e tra di esse ma anche oltre i confini dei mercati finanziari tradizionali” riferiscono i professionisti di GS Asset Management.
È vero, aggiungono, che i tassi sono aumentati con una rapidità che non si osservava da anni. Tuttavia, è la loro tesi, il peggio potrebbe essere passato dal momento che ora i mercati appaiono in linea con le indicazioni prospettiche e con le priorità di lotta all’inflazione della Fed.
CONTESTO DI TASSI PIÙ ELEVATI
“Nell’attuale contesto di tassi più elevati, i segmenti a breve e a lungo termine della curva sembrano nuovamente interessanti, poiché offrono, rispettivamente, flussi reddituali superiori e capacità di copertura potenzialmente migliori” argomentano gli esperti. Per gli investitori con una prospettiva di lungo periodo, il rischio di duration dovrebbe essere controbilanciato dalle cedole interessanti offerte dal mercato del credito.
“Riteniamo che gran parte dell’inasprimento atteso nei prossimi mesi sia già prezzato dal mercato e che il valore offerto dalla parte breve della curva dei tassi dei Treasury USA possa rappresentare una copertura contro nuovi potenziali rialzi” tengono a specificare i professionisti di GS Asset Management.
I TASSI DI DEFAULT POTREBBERO RESTARE BASSI
Per quanto riguarda invece il credito, gli spread hanno iniziato l’anno con un modesto ampliamento, nonostante il calo della domanda di prodotti a tasso fisso da parte degli investitori. “Crediamo che i bilanci solidi e gli effetti duraturi della liquidità possano mantenere bassi i tassi di default. Per dare un’idea, solo il 4% del debito high yield statunitense giungerà a scadenza nel corso del 2022 o del 2023, dato che gli emittenti hanno approfittato delle condizioni di finanziamento particolarmente favorevoli durante il picco della crisi pandemica. Un eventuale deterioramento del contesto macro richiederebbe una maggiore cautela nei confronti dei segmenti più rischiosi della struttura del capitale” sottolineano gli esperti.
IMPLICAZIONI POSITIVE PER I PREZZI DEGLI ASSET
Da un lato, i professioni sti di GS Asset Management ammettono come probabile che l’inflazione rimanga elevata a lungo, mentre dall’altro ritengono che gli effetti base e la normalizzazione degli squilibri tra domanda ed offerta dovrebbero favorire un cambio di direzione, con implicazioni positive per i prezzi degli asset. “Pur riconoscendo differenti sfumature presenti nell’attuale contesto, il raffreddamento dell’inflazione rispetto a livelli elevati è stato storicamente associato a rendimenti reali positivi sia per le azioni che per le obbligazioni” asseriscono gli esperti.
UNO SGUARDO ALLE MATERIE PRIME
Infine, uno sguardo alle materie prime. “Non possiamo escludere ulteriori margini di rialzo anche se l’aumento del prezzo spot delle commodity ha già consentito di generare solidi guadagni. Gli investitori pazienti possono beneficiare di un rendimento roll in un contesto di scarsità fisica senza precedenti. Di conseguenza, prevediamo che gli squilibri irrisolti tra domanda ed offerta sosterranno le performance totali fino al prossimo anno” concludono gli esperti di Goldman Sachs Asset Management.