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Schroders: ecco quando i pregiudizi influenzano le scelte di investimento

Frank Thormann, Portfolio Manager, Multi Regional Equities, di Schroders, identifica e spiega tre ‘Bias’ comportamentali che condizionano le scelte di investimento: perché vendere è più difficile che comprare

di Stefano Caratelli 28 Luglio 2022 19:00

financialounge -  bias comportamentali frank thormann Schroders
Benjamin Graham, il padre del value investing, più di 70 anni fa affermava che “il peggior nemico dell'investitore è molto probabilmente sé stesso”. Da allora molte ricerche hanno insegnato che il processo decisionale umano è inficiato da pregiudizi comportamentali frequenti e persistenti, che portano a decisioni finanziarie sbagliate. La moderna neurologia ha dimostrato che la paura viene elaborata in modo molto diverso dall’esuberanza, in quanto interessa una zona diversa del cervello, per cui il modo in cui si pensa alle perdite differisce da come si pensa ai guadagni, con un processo decisionale non ottimale.

AVVERSIONE MIOPE ALLE PERDITE


Frank Thormann, Portfolio Manager, Multi Regional Equities, di Schroders, prende in esame e spiega come funazionano tre diverse ‘Bias’ ricorrenti. La prima vede gli investitori vittime della cosiddetta “avversione miope alle perdite”, la tendenza a lasciare che la storia delle performance recenti influenzi la valutazione del rischio di un investimento. Se ha subito un recente calo di valore ed è in perdita, questa innesca una risposta di paura nel cervello, che conclude che l’investimento è molto più rischioso di uno analogo in guadagno. Questa naturale paura porta la maggior parte dei gestori a mantenere una posizione in perdita molto più a lungo di quanto razionalmente giustificato.

LA TRAPPOLA DELLE SOLUZIONI FACILI


La seconda Bias esaminata da Thormann è il “pregiudizio di disponibilità”, o preferenza per le soluzioni più facili, secondo il quale nei processi decisionali complessi non consideriamo tutte le alternative allo stesso modo, ma saltiamo rapidamente a quelle che vengono in mente per prime. Come consiglio per migliorare la propria performance, secondo l’esperto di Schroders gli investitori dovrebbero porsi sempre la stessa domanda, indipendentemente dalla motivazione della vendita: quale titolo del mio portafoglio presenta il peggior rischio/rendimento nel periodo a venire?

PREGIUDIZIO DI CONFERMA


La terza e ultima Bias è il “pregiudizio di conferma”, o il rischio di eccessivo ottimismo. Una buona dose di ottimismo è preziosa nella vita, ma l’innata tendenza a credere di essere nel giusto offusca il pensiero. Una volta presa una decisione di investimento, ci si convince dei suoi meriti e ci si impegna a portarla avanti, con una forte tendenza a interpretare i dati successivi come favorevoli alla premessa iniziale. Questo pregiudizio rende molto probabile che sfuggano informazioni importanti. Per cercare di superarlo, può essere utile incaricare un osservatore neutrale di raccogliere i dati negativi, o fare una “pre-mortem”, su come si presenterebbero i dati in caso le cose andassero male.

GLI ERRORI NON SI RISOLVONO DA SOLI


L’esperto di Schroders ritiene che queste lezioni vadano oltre le decisioni finanziarie e possano essere applicate anche a molti altri aspetti della vita: un ingegnere insoddisfatto potrebbe non essere disposto a cambiare carriera per e innumerevoli ore di formazione già investite, e questo potrebbe essere un processo di pensiero molto simile a quello di un gestore che si rifiuta di vendere un investimento in perdita per l'avversione a quest’ultima. In entrambi i casi, si rifiuta di ammettere che si è commesso un errore in passato e per salvare la faccia si cerca di convincersi che, aspettando, le cose miglioreranno. Ma raramente gli errori si risolvono da soli.

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