L’analisi
Come investire nelle infrastrutture (mitigando i rischi) secondo Columbia TI
Non tutti i progetti infrastrutturali sono uguali e ogni singolo investimento ha caratteristiche e sensibilità specifiche: Simone Zaccari, Director of Institutional di Columbia TI ha realizzato un focus su questa tematica di grande attualità
di Francesco Rapetti 3 Agosto 2022 16:15
Columbia Threadneedle Investments ha realizzato una analisi nella quale si evince che in un contesto d'inflazione elevata, crescita economica incerta e tassi d'interesse in aumento, sia probabile che le caratteristiche difensive degli investimenti infrastrutturali vengano messe alla prova nei prossimi anni. Del resto, gli investitori si sono tradizionalmente esposti alle infrastrutture in ragione della bassa correlazione con i mercati finanziari e le economie più ampie, della protezione dall'inflazione, della solida conservazione del capitale e dei rendimenti stabili su base corretta per il rischio – a fronte di significative componenti di rendimento. Tuttavia, sebbene negli ultimi 10-15 anni i fondi infrastrutturali non quotati abbiano generato una solida performance d'investimento, la variabilità di tale performance è stata superiore alle aspettative. È stato più come investire in private equity.
Secondo l’analisi Columbia TI, gli investitori cercano una generazione costante di performance e rendimenti, in un universo d'investimento complesso come quello delle infrastrutture ed è per questo fondamentale che i portafogli siano ben diversificati, e che la diversificazione avvenga tenendo conto dei diversi modi in cui i fattori macroeconomici influiscono su ciascun attivo infrastrutturale, considerando la sensibilità dei suoi ricavi e la fase del ciclo di vita. Contrariamente a quanto si pensi, Columbia TI ritiene che gli attivi infrastrutturali non proteggano automaticamente gli investitori dalla volatilità del ciclo economico. Tuttavia, possono farlo se si adotta un approccio sistematico e dinamico per sfruttare il potere di diversificazione di questa classe di attivi.
Per spiegare perché la diversificazione del portafoglio debba tenere conto delle caratteristiche macroeconomiche specifiche di un attivo infrastrutturale, Columbia TI pensa, ad esempio, alla generazione di energia rinnovabile. In teoria, i parchi eolici dovrebbero essere investimenti universalmente interessanti, visto che i prezzi dell'energia elettrica si trovano sui massimi storici. Tuttavia, l'impatto dipenderà dal modello di ricavi degli impianti: "take or pay", i contratti d'acquisto a prezzo fisso (PPA), "feed in tariff" (FIT) o "merchant power". Allo stesso tempo, la tecnologia sta determinando una deflazione dei costi, preservando o espandendo i margini per le aziende del settore delle energie rinnovabili. L'automazione e i software si sono tradotti in una riduzione dei costi operativi e di manutenzione (le principali voci di costo) e molte aziende si aspettano che la tecnologia continui a ridurre i costi. Secondo Columbia TI, il problema della mancanza di diversificazione nella costruzione del portafoglio risulta amplificato nei fondi chiusi, che sono il veicolo più usato per accedere alle infrastrutture non quotate.
Columbia TI é dell’avviso che per sfruttare il potere di diversificazione delle infrastrutture attraverso le loro caratteristiche difensive, i portafogli debbano essere sufficientemente solidi da raggiungere i loro obiettivi di rendimento in una serie di scenari macroeconomici con una volatilità ridotta. Vanno inseriti solo gli strumenti che contribuiscono al rendimento complessivo del portafoglio in un'ottica di diversificazione, e non semplicemente quelli "buoni" disponibili in un determinato momento. Soprattutto, è importante che un portafoglio venga diversificato sulla base del rischio reddituale, tenendo conto di tre variabili chiave: inflazione, crescita del PIL e tassi d'interesse. Per quanto riguarda i tassi d'interesse, la maggior parte delle utility avrebbe una correlazione negativa con l'aumento dei tassi, a seconda della struttura del debito. Infine, l'aumento dei tassi d'interesse tenderebbe a incidere negativamente sulle società di gestione delle tratte a pedaggio, che sono tipicamente finanziate con debiti a breve termine (ma non sempre, in quanto alcune sono finanziate con debiti a lungo termine).
Va inoltre detto che spesso l'inflazione si verifica in periodi di accresciuta attività economica, che di solito si traduce in un aumento dei livelli di traffico, compensando ulteriormente l'impatto dell'inflazione dal punto di vista della valutazione. Ad esempio, se si considera il contesto attuale, le attività più legate al PIL possono trarre vantaggio dai rialzi ciclici della crescita e dei tassi d'interesse, con incrementi delle valutazioni più che sufficienti a compensare l'impatto dell'aumento del costo del capitale. Inoltre, all'interno dello stesso settore, come ad esempio quello delle utenze regolamentate, le normative nazionali dei paesi europei presentano varie differenze tecniche nelle modalità di protezione delle remunerazioni delle utility per gli investimenti di capitale in caso di cambiamenti macroeconomici, tra cui l'inflazione.
Un altro aspetto fondamentale è la diversificazione in base alla durata degli attivi. In linea di massima, un impianto ancora in fase di sviluppo è più volatile di uno maturo e già operativo. Nelle prime fasi della loro vita, gli impianti ancora in via di sviluppo offrono profili rischio/rendimento più elevati perché devono affrontare una serie di rischi, tra cui la pianificazione, le modifiche normative e la costruzione. Una volta giunti alla fase di espansione del loro sviluppo, gli attivi infrastrutturali iniziano a cristallizzare i loro flussi reddituali, ma restano relativamente volatili e c'è ancora spazio per accrescere il capitale attraverso l'aumento della produzione o della capacità. Per finire, gli attivi maturi sono pienamente operativi e generano rendimenti affidabili.
Tutti i settori infrastrutturali attraversano una fase di continua trasformazione, oggi più che mai. La costruzione del portafoglio deve tenerne conto se si vogliono conseguire gli obiettivi di rendimento. L'obiettivo di un portafoglio dovrebbe essere quello di ottenere rendimenti totali e ricorrenti costanti, con una scarsa sensibilità al ciclo economico. Questo è l'approccio alla costruzione del portafoglio che adotta nella gestione Columbia Threadneedle European Sustainable Infrastructure Fund.
Anche la sostenibilità gioca un ruolo importante, poiché alcuni dei rischi a lungo termine cui sono esposti gli attivi infrastrutturali sono di natura ambientale e sociale. L'aumento dei finanziamenti legati alla sostenibilità registrato da diversi tipi di attivi è un altro fattore in grado di incidere sulla sensibilità ai tassi d'interesse. Dopo la grande espansione registrata negli ultimi anni dalla classe di attivi delle infrastrutture, le doti difensive dei fondi stanno per essere messe alla prova. Tuttavia, la varietà degli attivi infrastrutturali è tale da consentire di costruire portafogli solidi e ben diversificati, in grado di sopravvivere alla tempesta. In breve, non tutti i progetti infrastrutturali sono uguali e ogni singolo investimento ha caratteristiche e sensibilità specifiche. Riconoscere questa realtà e gestire i portafogli infrastrutturali, di conseguenza, dovrebbe sbloccare il potere di diversificazione della classe di attivi, consentendogli di mantenere la promessa di preservare il capitale e offrire rendimenti stabili su base corretta per il rischio, anche quando ci si muove in acque inesplorate.
GLI ATTIVI INFRASTUTTURALI
Secondo l’analisi Columbia TI, gli investitori cercano una generazione costante di performance e rendimenti, in un universo d'investimento complesso come quello delle infrastrutture ed è per questo fondamentale che i portafogli siano ben diversificati, e che la diversificazione avvenga tenendo conto dei diversi modi in cui i fattori macroeconomici influiscono su ciascun attivo infrastrutturale, considerando la sensibilità dei suoi ricavi e la fase del ciclo di vita. Contrariamente a quanto si pensi, Columbia TI ritiene che gli attivi infrastrutturali non proteggano automaticamente gli investitori dalla volatilità del ciclo economico. Tuttavia, possono farlo se si adotta un approccio sistematico e dinamico per sfruttare il potere di diversificazione di questa classe di attivi.
L’IMPATTO MACROECONOMICO VARIA DA ATTIVO AD ATTIVO
Per spiegare perché la diversificazione del portafoglio debba tenere conto delle caratteristiche macroeconomiche specifiche di un attivo infrastrutturale, Columbia TI pensa, ad esempio, alla generazione di energia rinnovabile. In teoria, i parchi eolici dovrebbero essere investimenti universalmente interessanti, visto che i prezzi dell'energia elettrica si trovano sui massimi storici. Tuttavia, l'impatto dipenderà dal modello di ricavi degli impianti: "take or pay", i contratti d'acquisto a prezzo fisso (PPA), "feed in tariff" (FIT) o "merchant power". Allo stesso tempo, la tecnologia sta determinando una deflazione dei costi, preservando o espandendo i margini per le aziende del settore delle energie rinnovabili. L'automazione e i software si sono tradotti in una riduzione dei costi operativi e di manutenzione (le principali voci di costo) e molte aziende si aspettano che la tecnologia continui a ridurre i costi. Secondo Columbia TI, il problema della mancanza di diversificazione nella costruzione del portafoglio risulta amplificato nei fondi chiusi, che sono il veicolo più usato per accedere alle infrastrutture non quotate.
RIDURRE LA VOLATILITÀ SENZA PREVEDERE IL CICLO
Columbia TI é dell’avviso che per sfruttare il potere di diversificazione delle infrastrutture attraverso le loro caratteristiche difensive, i portafogli debbano essere sufficientemente solidi da raggiungere i loro obiettivi di rendimento in una serie di scenari macroeconomici con una volatilità ridotta. Vanno inseriti solo gli strumenti che contribuiscono al rendimento complessivo del portafoglio in un'ottica di diversificazione, e non semplicemente quelli "buoni" disponibili in un determinato momento. Soprattutto, è importante che un portafoglio venga diversificato sulla base del rischio reddituale, tenendo conto di tre variabili chiave: inflazione, crescita del PIL e tassi d'interesse. Per quanto riguarda i tassi d'interesse, la maggior parte delle utility avrebbe una correlazione negativa con l'aumento dei tassi, a seconda della struttura del debito. Infine, l'aumento dei tassi d'interesse tenderebbe a incidere negativamente sulle società di gestione delle tratte a pedaggio, che sono tipicamente finanziate con debiti a breve termine (ma non sempre, in quanto alcune sono finanziate con debiti a lungo termine).
L’INFLAZIONE
Va inoltre detto che spesso l'inflazione si verifica in periodi di accresciuta attività economica, che di solito si traduce in un aumento dei livelli di traffico, compensando ulteriormente l'impatto dell'inflazione dal punto di vista della valutazione. Ad esempio, se si considera il contesto attuale, le attività più legate al PIL possono trarre vantaggio dai rialzi ciclici della crescita e dei tassi d'interesse, con incrementi delle valutazioni più che sufficienti a compensare l'impatto dell'aumento del costo del capitale. Inoltre, all'interno dello stesso settore, come ad esempio quello delle utenze regolamentate, le normative nazionali dei paesi europei presentano varie differenze tecniche nelle modalità di protezione delle remunerazioni delle utility per gli investimenti di capitale in caso di cambiamenti macroeconomici, tra cui l'inflazione.
DIVERSIFICARE IN BASE ALLA DURATA DEGLI ATTIVI
Un altro aspetto fondamentale è la diversificazione in base alla durata degli attivi. In linea di massima, un impianto ancora in fase di sviluppo è più volatile di uno maturo e già operativo. Nelle prime fasi della loro vita, gli impianti ancora in via di sviluppo offrono profili rischio/rendimento più elevati perché devono affrontare una serie di rischi, tra cui la pianificazione, le modifiche normative e la costruzione. Una volta giunti alla fase di espansione del loro sviluppo, gli attivi infrastrutturali iniziano a cristallizzare i loro flussi reddituali, ma restano relativamente volatili e c'è ancora spazio per accrescere il capitale attraverso l'aumento della produzione o della capacità. Per finire, gli attivi maturi sono pienamente operativi e generano rendimenti affidabili.
PUNTARE A PERFORMANCE STABILI E NON CICLICHE
Tutti i settori infrastrutturali attraversano una fase di continua trasformazione, oggi più che mai. La costruzione del portafoglio deve tenerne conto se si vogliono conseguire gli obiettivi di rendimento. L'obiettivo di un portafoglio dovrebbe essere quello di ottenere rendimenti totali e ricorrenti costanti, con una scarsa sensibilità al ciclo economico. Questo è l'approccio alla costruzione del portafoglio che adotta nella gestione Columbia Threadneedle European Sustainable Infrastructure Fund.
IL RUOLO DELLA SOSTENIBILITÀ
Anche la sostenibilità gioca un ruolo importante, poiché alcuni dei rischi a lungo termine cui sono esposti gli attivi infrastrutturali sono di natura ambientale e sociale. L'aumento dei finanziamenti legati alla sostenibilità registrato da diversi tipi di attivi è un altro fattore in grado di incidere sulla sensibilità ai tassi d'interesse. Dopo la grande espansione registrata negli ultimi anni dalla classe di attivi delle infrastrutture, le doti difensive dei fondi stanno per essere messe alla prova. Tuttavia, la varietà degli attivi infrastrutturali è tale da consentire di costruire portafogli solidi e ben diversificati, in grado di sopravvivere alla tempesta. In breve, non tutti i progetti infrastrutturali sono uguali e ogni singolo investimento ha caratteristiche e sensibilità specifiche. Riconoscere questa realtà e gestire i portafogli infrastrutturali, di conseguenza, dovrebbe sbloccare il potere di diversificazione della classe di attivi, consentendogli di mantenere la promessa di preservare il capitale e offrire rendimenti stabili su base corretta per il rischio, anche quando ci si muove in acque inesplorate.