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Obbligazioni, con il rischio recessione J.P.Morgan Asset Management preferisce i bund tedeschi

Il team Global Fixed Income di J.P. Morgan Asset Management prevede che i tassi euro continueranno a salire per domare l’aumento del costo della vita prima che i dati macroeconomici comincino a invertire rotta

di Stefano Caratelli 4 Agosto 2022 07:55

financialounge -  bund J.P. Morgan Asset Management Morning News obbligazioni
La scorsa settimana la Banca Centrale Europea (BCE) per la prima volta dopo 11 anni ha innalzato i tassi di interesse di 50 punti base, da -0,5% a 0%, superando le aspettative e ponendo fine a otto anni di tassi negativi. “I forti rincari dell’energia hanno spinto a giugno l’inflazione al livello record dell’8,6%. Una soglia che farà proseguire il rialzo dei tassi per domare l’aumento del costo della vita prima che i dati macroeconomici comincino a invertire rotta” fa sapere il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management nell’ultimo Bond Bulletin Settimanale.

PREVISIONI DI CRESCITA DELL’EUROZONA RIVISTE AL RIBASSO


Nel frattempo gli economisti stanno rivedendo al ribasso le loro previsioni di crescita per l’Eurozona sulla scia del peggioramento delle indagini sul clima di fiducia dei consumatori. “Le proiezioni della crescita media del PIL anticipano risultati trimestrali negativi fino al quarto trimestre di quest’anno” sottolinea il team secondo il quale il progressivo rallentamento della crescita tende a ridurre anche la finestra delle opportunità per attuare una stretta monetaria.

LE TENSIONI POLITICHE DOPO LE DIMISSIONI DI DRAGHI


Per quanto riguarda poi le valutazioni quantitative, vale la pena ricordare come nel giorno in cui la BCE ha innalzato i tassi, i titoli di Stato tedeschi a due anni siano scesi di 31 punti base (-0,31%), la maggiore variazione giornaliera dal 2008, portandosi allo 0,37%. Gli spread dei titoli di stato italiani si sono invece allargati, risentendo del perdurare delle tensioni politiche dopo le dimissioni del presidente del consiglio Mario Draghi.

IL TPI (TRANSMISSION PROTECTION INSTRUMENT)


“I rischi restano sul tavolo e probabilmente spingeranno per una sottoperformance dei governativi italiani, malgrado l’annuncio di un nuovo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI) che è stato concepito, almeno in parte, per arginare i timori di una potenziale frammentazione dell’Europa periferica” spiega il team di J.P. Morgan Asset Management.

GLI INVESTITORI VERSO POSIZIONI DI DURATION NEUTRA


Intanto, nelle ultime settimane, anche il mercato ha modificato le sue aspettative scontando per l’Eurozona tassi all’1,75% entro giugno 2023, in calo di 61 punti base (-0,61%) rispetto al mese scorso: una chiara previsione che i tassi continueranno a salire prima del previsto. “L’indebolimento dei dati economici è continuo e delinea una svolta recessiva che spinge gli investitori verso posizioni di duration neutra, soprattutto in Germania. Inoltre, le indagini di mercato indicano che gli investitori si stanno posizionando per un appiattimento della curva” tiene a precisare il team che, tuttavia, ricorda come agosto sia un mese solitamente positivo per la duration: negli ultimi 20 anni, gli extra rendimenti dei titoli di Stato dei Mercati Sviluppati sono stati in media dell’1,0% circa.

PERCHE’ PREFERIRE UN POSIZIONAMENTO DIFFERENZIATO


Alla luce di tutte queste considerazioni, con al centro le incertezze macroeconomiche che incombono e che fanno prevedere un rallentamento della crescita globale, gli investitori diffidano delle obbligazioni europee. “Il recente impegno della BCE nell’adottare un regime di inasprimento monetario basato sui dati suggerisce che i tassi continueranno a salire prima del previsto per porre un freno all’inflazione senza attendere che i segnali macroeconomici indichino l’inizio di una recessione. Questo ci porta a preferire un posizionamento di mercato differenziato, ad esempio duration tedesca rispetto all'Europa periferica (o, più in generale, ai titoli di Stato dei Mercati Sviluppati), in quanto il mercato sconta sempre di più il rischio di recessione” conclude il team di J.P. Morgan Asset Management.

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