Investimenti
Schroders: oro asset interessante in caso di stagflazione
Ben Popatlal e Xi (Lenna) Chen, di Schroders, analizzano la relazione tra tassi di interesse e oro e, sulla base dei dati storici, notano la correlazione con i rendimenti reali
di Leo Campagna 5 Agosto 2022 07:55
L’attuale scenario è contraddistinto da un’inflazione elevata e da tassi d’interesse in aumento lungo tutta la curva. Un contesto che ha spinto gli esperti di Schroders a valutare una tesi sviluppata in una loro analisi del settembre 2020, che mostrava l’oro in correlazione negativa rispetto ai tassi di interesse reali, come se fosse al centro di un “tiro alla fune” tra tassi di interesse e inflazione.
“Mettendo in relazione il periodo recente con i dati storici nel grafico sottostante, si nota come durante i cicli di rialzo dei tassi la correlazione tra l’oro e i rendimenti reali tenda ad aumentare, passando da negativa a positiva. In altre parole, il prezzo dell’oro sale insieme ai rendimenti reali, una relazione in apparente contraddizione con la nostra tesi iniziale del settembre 2020” dichiarano Ben Popatlal, Multi-Asset Strategist, e Xi (Lenna) Chen, Fund Manager, Multi-Asset, Schroders.
A questo proposito, vale la pena ricordare che, quando gli asset rischiosi come le azioni non risultano guidati da una forte crescita quanto piuttosto da una liquidità abbondante in circolazione sul mercato, aumenta la probabilità di una loro correlazione negativa con i rendimenti reali. “Questo ci aveva portati a concludere che, nel momento in cui la liquidità sarebbe stata ritirata, ad esempio quando le banche centrali avrebbero iniziato ad alzare i tassi e i rendimenti reali sarebbero tornati a salire, l’oro non avrebbe più rappresentato una copertura particolarmente valida contro un sell-off del mercato azionario” spiegano i due manager di Schroders.
Adesso l’attenzione dei mercati è sempre più concentrata sulla possibilità di una fase di crescita stagnante e di un aumento dell’inflazione, nota anche come stagflazione. In un simile contesto, l’oro dovrebbe risultare relativamente interessante. Infatti, come mostra la tabella sotto, storicamente in fasi simili la maggior parte delle asset class subisce perdite mentre l’oro tende a registrare buone performance.
“Certo, nei nostri dati storici non figurano molti periodi di stagflazione, tuttavia in molte fasi di rallentamento abbiamo potuto osservare la correlazione dell’oro con i rendimenti reali. Inoltre l’oro resta ancora un’asset svincolata dagli interventi delle banche centrali. Con i cicli di rialzo dei tassi che spesso portano alla recessione, l’oro inizia a performare anticipando gli imminenti tagli e le condizioni finanziarie più allentate che il contesto recessivo richiede” specificano Popatlal e Chen.
I due manager di Schroders ritengono che la relazione tra tassi d’interesse reali e oro sia ancora abbastanza valida nella maggior parte dei contesti. Ammettono, tuttavia, alla luce dell’attuale fase economica nell’ambito degli ultimi 50 anni, che la situazione corrente riguardo a inflazione e tassi di interesse sembra un’anomalia. Come dire che si tratta di un contesto estremo, che suggerisce agli investitori di ponderare le decisioni basate su ipotesi precedentemente formulate che potrebbero rivelarsi temporaneamente non valide.
LA CORRELAZIONE TRA L’ORO E I RENDIMENTI REALI
“Mettendo in relazione il periodo recente con i dati storici nel grafico sottostante, si nota come durante i cicli di rialzo dei tassi la correlazione tra l’oro e i rendimenti reali tenda ad aumentare, passando da negativa a positiva. In altre parole, il prezzo dell’oro sale insieme ai rendimenti reali, una relazione in apparente contraddizione con la nostra tesi iniziale del settembre 2020” dichiarano Ben Popatlal, Multi-Asset Strategist, e Xi (Lenna) Chen, Fund Manager, Multi-Asset, Schroders.
SELL-OFF DEL MERCATO AZIONARIO
A questo proposito, vale la pena ricordare che, quando gli asset rischiosi come le azioni non risultano guidati da una forte crescita quanto piuttosto da una liquidità abbondante in circolazione sul mercato, aumenta la probabilità di una loro correlazione negativa con i rendimenti reali. “Questo ci aveva portati a concludere che, nel momento in cui la liquidità sarebbe stata ritirata, ad esempio quando le banche centrali avrebbero iniziato ad alzare i tassi e i rendimenti reali sarebbero tornati a salire, l’oro non avrebbe più rappresentato una copertura particolarmente valida contro un sell-off del mercato azionario” spiegano i due manager di Schroders.
POSSIBILITA’ DI STAGFLAZIONE
Adesso l’attenzione dei mercati è sempre più concentrata sulla possibilità di una fase di crescita stagnante e di un aumento dell’inflazione, nota anche come stagflazione. In un simile contesto, l’oro dovrebbe risultare relativamente interessante. Infatti, come mostra la tabella sotto, storicamente in fasi simili la maggior parte delle asset class subisce perdite mentre l’oro tende a registrare buone performance.
L’ORO, UN’ASSET SVINCOLATA DAGLI INTERVENTI DELLE BANCHE CENTRALI
“Certo, nei nostri dati storici non figurano molti periodi di stagflazione, tuttavia in molte fasi di rallentamento abbiamo potuto osservare la correlazione dell’oro con i rendimenti reali. Inoltre l’oro resta ancora un’asset svincolata dagli interventi delle banche centrali. Con i cicli di rialzo dei tassi che spesso portano alla recessione, l’oro inizia a performare anticipando gli imminenti tagli e le condizioni finanziarie più allentate che il contesto recessivo richiede” specificano Popatlal e Chen.
PONDERARE LE DECISIONI DI INVESTIMENTO
I due manager di Schroders ritengono che la relazione tra tassi d’interesse reali e oro sia ancora abbastanza valida nella maggior parte dei contesti. Ammettono, tuttavia, alla luce dell’attuale fase economica nell’ambito degli ultimi 50 anni, che la situazione corrente riguardo a inflazione e tassi di interesse sembra un’anomalia. Come dire che si tratta di un contesto estremo, che suggerisce agli investitori di ponderare le decisioni basate su ipotesi precedentemente formulate che potrebbero rivelarsi temporaneamente non valide.