Lo studio
abrdn: la regione Asia-Pacifico e l’obiettivo emissioni zero
Anna Moss, Climate Change Scenario Analyst, di abrdn descrive come l’analisi degli scenari climatici 2021 si sia concentrata sull’importanza dell’APAC
di Anna Patti 7 Agosto 2022 09:30
L’analisi degli scenari climatici aiuta a rispondere alle numerose domande sulle implicazioni degli investimenti alla luce della transizione climatica e del rischio fisico. L’analisi consiste nel metter in relazione l’effetto di diversi possibili effetti climatici con i prezzi degli asset. A ogni scenario viene assegnata una probabilità per aiutare gli investitori a prendere le scelte migliori.
Anna Moss, Climate Change Scenario Analyst, di abrdn spiega che la loro analisi degli scenari climatici è basata su scenari personalizzati e più realistici per ottenere ipotesi settoriali e regionali più realistiche. Inoltre gli scenari possono essere aggiornati per tenere conto di cambiamenti nella regolamentazione, nella tecnologia e nella struttura dei mercati, nonché dei cambiamenti operati dalle aziende per adattarsi alla transizione energetica.
Attraverso l’analisi degli scenari climatici personalizzata abrdn è in grado di rilevare prove della continua disparità tra l’ambizione climatica e l’azione credibile. L’urgenza della crisi climatica ha contribuito a ridefinire i primi aggiornamenti. L’esperta di abrdn concentra l’attenzione sulla regione Asia-Pacifico esaminando quanto può essere importante per la selezione dei titoli azionari nel mondo post Covid.
Metà dei dieci paesi a maggiori emissioni di carbonio del mondo – Cina, India, Indonesia, Giappone e Corea del Sud – si trovano in Asia. Si stima che l’Asia sarà la regione a più rapida crescita nel mondo nei prossimi trent’anni. Di conseguenza consumerà molta energia e diventerà il campo di battaglia più significativo nella lotta alla decarbonizzazione. Le economie asiatiche sono molto diverse e hanno differenti stadi di sviluppo con differenti intensità di carbonio e differenti obiettivi di politica climatica. Di conseguenza è improbabile che la regione raggiunga l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050.
Gli indici di mercato, e i titoli che li compongono, differiscono sensibilmente nelle loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Ciò si riflette nelle variazioni delle valutazioni a lungo termine. Gli investitori devono comprendere queste differenze per cogliere le opportunità di investimento legate al clima ed evitare i rischi maggiori. Gli esperti di abrdn si concentrano sulle vulnerabilità climatiche misurate in base allo scenario più probabile che sono in media maggiori rispetto al benchmark globale, agli indici statunitensi ed europei.
Le vulnerabilità variano in modo significativo nella regione asiatica con una differenza pronunciata tra i paesi più vulnerabili (MSCI India) e quelli meno vulnerabili (MSCI Cina). Ciò è dovuto in gran parte alle variazioni nelle ponderazioni settoriali regionali. L'indice MSCI China All Shares è il meno vulnerabile di tutti i principali indici APAC. Questo perché molte delle aziende cinesi che utilizzano in modo intensivo combustibili fossili sono imprese statali non quotate in borsa. La maggior parte delle divergenze nella vulnerabilità al cambiamento climatico si verifica a livello di singole azioni. Ad esempio nel settore dell’energia, secondo lo scenario più probabile di abrdn può variare da incrementi di valutazione del 40% a riduzioni di valore del 60%. Secondo Anna Moss, Climate Change Scenario Analyst, di abrdn, è improbabile che l’Asia raggiunga le zero emissioni nette entro il 2050. Ma, ritiene l’esperta, ci saranno differenze significative nei percorsi di emissione grazie alle diverse fasi di sviluppo economico, all'intensità di carbonio e agli obiettivi climatici delle economie APAC.
L’analisi di abrdn fornisce informazioni climatiche e lungimiranti su come le potenziali esposizioni climatiche delle aziende dell’area Asia- Pacifico differiscano tra loro ma anche rispetto alle loro controparti in altre regioni del mondo. Queste informazioni vengono utilizzate per identificare il rischio e le opportunità di investimento sul clima che permettono poi ad abrdn di definire come costruire il portafoglio, le attività di engagement da effettuare e la creazione e lo sviluppo di fondi per il clima. Tutto questo nell’interesse degli investitori.
SCENARI PERSONALIZZATI
Anna Moss, Climate Change Scenario Analyst, di abrdn spiega che la loro analisi degli scenari climatici è basata su scenari personalizzati e più realistici per ottenere ipotesi settoriali e regionali più realistiche. Inoltre gli scenari possono essere aggiornati per tenere conto di cambiamenti nella regolamentazione, nella tecnologia e nella struttura dei mercati, nonché dei cambiamenti operati dalle aziende per adattarsi alla transizione energetica.
ANALISI MIRATA
Attraverso l’analisi degli scenari climatici personalizzata abrdn è in grado di rilevare prove della continua disparità tra l’ambizione climatica e l’azione credibile. L’urgenza della crisi climatica ha contribuito a ridefinire i primi aggiornamenti. L’esperta di abrdn concentra l’attenzione sulla regione Asia-Pacifico esaminando quanto può essere importante per la selezione dei titoli azionari nel mondo post Covid.
PERCHE’ SCEGLIERE ASIA E PACIFICO
Metà dei dieci paesi a maggiori emissioni di carbonio del mondo – Cina, India, Indonesia, Giappone e Corea del Sud – si trovano in Asia. Si stima che l’Asia sarà la regione a più rapida crescita nel mondo nei prossimi trent’anni. Di conseguenza consumerà molta energia e diventerà il campo di battaglia più significativo nella lotta alla decarbonizzazione. Le economie asiatiche sono molto diverse e hanno differenti stadi di sviluppo con differenti intensità di carbonio e differenti obiettivi di politica climatica. Di conseguenza è improbabile che la regione raggiunga l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050.
LE VULNERABILITA’ CLIMATICHE
Gli indici di mercato, e i titoli che li compongono, differiscono sensibilmente nelle loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Ciò si riflette nelle variazioni delle valutazioni a lungo termine. Gli investitori devono comprendere queste differenze per cogliere le opportunità di investimento legate al clima ed evitare i rischi maggiori. Gli esperti di abrdn si concentrano sulle vulnerabilità climatiche misurate in base allo scenario più probabile che sono in media maggiori rispetto al benchmark globale, agli indici statunitensi ed europei.
GLI INDICI NELLA REGIONE ASIATICA
Le vulnerabilità variano in modo significativo nella regione asiatica con una differenza pronunciata tra i paesi più vulnerabili (MSCI India) e quelli meno vulnerabili (MSCI Cina). Ciò è dovuto in gran parte alle variazioni nelle ponderazioni settoriali regionali. L'indice MSCI China All Shares è il meno vulnerabile di tutti i principali indici APAC. Questo perché molte delle aziende cinesi che utilizzano in modo intensivo combustibili fossili sono imprese statali non quotate in borsa. La maggior parte delle divergenze nella vulnerabilità al cambiamento climatico si verifica a livello di singole azioni. Ad esempio nel settore dell’energia, secondo lo scenario più probabile di abrdn può variare da incrementi di valutazione del 40% a riduzioni di valore del 60%. Secondo Anna Moss, Climate Change Scenario Analyst, di abrdn, è improbabile che l’Asia raggiunga le zero emissioni nette entro il 2050. Ma, ritiene l’esperta, ci saranno differenze significative nei percorsi di emissione grazie alle diverse fasi di sviluppo economico, all'intensità di carbonio e agli obiettivi climatici delle economie APAC.
I VANTAGGI PER GLI INVESTITORI
L’analisi di abrdn fornisce informazioni climatiche e lungimiranti su come le potenziali esposizioni climatiche delle aziende dell’area Asia- Pacifico differiscano tra loro ma anche rispetto alle loro controparti in altre regioni del mondo. Queste informazioni vengono utilizzate per identificare il rischio e le opportunità di investimento sul clima che permettono poi ad abrdn di definire come costruire il portafoglio, le attività di engagement da effettuare e la creazione e lo sviluppo di fondi per il clima. Tutto questo nell’interesse degli investitori.