L'analisi
Perché nell’azionario Pictet preferisce Giappone e Cina a Stati Uniti ed Europa
Wall Street e Vecchio Continente evidenziano una certa vulnerabilità sugli utili aziendali attesi mentre le prospettive economiche di Tokyo e Pechino sembrano adesso relativamente più stabili
di Leo Campagna 17 Agosto 2022 07:55
L'indice S&P 500 è sceso di circa il 15% dall'inizio dell'anno, tuttavia le società statunitensi accuseranno probabilmente un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche. Ne sono convinti gli esperti di Pictet Asset Management nel Barometro di agosto 2022 alla luce del fatto che la Fed proseguirà nel suo programma di riduzione dell'inflazione, anche a costo di spingere l'economia verso la recessione.
Pictet AM, che ha recentemente ribassato le proiezioni per la crescita del PIL statunitense, partendo dalle proprie previsioni sull'inflazione stima utili societari per quest’anno inferiori di circa il 12% alle previsioni degli analisti (IBES) continua a sottopesare le azioni statunitensi. “Stessa decisione per le azioni europee, considerati i tanti ostacoli sulla strada del Vecchio Continente. Con l'ulteriore aumento dei prezzi dell'energia in tutta la regione (a causa dell'intensificarsi del conflitto tra Ucraina e Russia), i danni economici aumentano di giorno in giorno” spiegano i manager di Pictet AM.
Cresce la prospettiva di una stretta energetica con significativi impatti sulla crescita, con la Germania vulnerabile a una recessione nella seconda metà dell'anno come sembra dimostrare anche il sentiment delle imprese del Paese che è sceso a livelli molto bassi. Secondo le stime del FMI, un eventuale stop russo alle forniture di gas all'Europa cancellerebbe circa l'1,5% del PIL tedesco quest'anno e il 2,7% l'anno prossimo.
Secondo i professionisti di Pictet AM anche la caduta del governo italiano espone i mercati azionari europei a potenziali rischi. “La probabilità che alle prossime elezioni politiche del 25 settembre un esecutivo populista di destra assuma le redini del Paese hanno riacceso i timori di una crisi del debito sovrano italiano” sottolineano gli esperti di Pictet AM. E questo, da un lato, perché una quota del fondo UE per la ripresa dal COVID è subordinata all'attuazione da parte dell'Italia delle riforme strutturali avviate dal governo dimissionario di Draghi. Dall’altro, invece, la BCE dovrà riuscire a convincere gli investitori che è in grado, qualora necessario, sia di correre in aiuto dell'Italia sia, allo stesso tempo, di bloccare l'impennata dell'inflazione dell'eurozona.
Al contrario, il mercato azionario del Giappone si distingue, all'interno del mondo sviluppato, come un’economia che evidenzia prospettive di crescita ragionevolmente sane, e con valutazioni positive. Inoltre, è meno vulnerabile all'inflazione, e può sfruttare la debolezza dello yen per spingere le esportazioni e migliorare gli utili societari nipponici. “Abbiamo un sovrappeso sulle azioni giapponesi e siamo fiduciosi nella capacità di recupero delle azioni cinesi grazie anche ai dati sulla liquidità, che mostrano come l'impulso al credito cinese (che misura sia il costo che la disponibilità del credito alle imprese e ai consumatori) si sia spostato in territorio positivo per la prima volta in diversi mesi” argomentano i manager di Pictet AM.
Le prospettive dei titoli cinesi dovrebbero migliorare anche per effetto dei rinnovati sforzi delle autorità per aumentare gli investimenti nelle infrastrutture. Tutti questi trend positivi che i professionisti di Pictet AM osservano in Cina (in particolare quelli relativi alla spesa per le infrastrutture) dovrebbero offrire un buon supporto alle azioni delle materie prime, verso le quali restano sovraesposti. “Restiamo inoltre in sovrappeso nei titoli sanitari, che dovrebbe performare bene qualora le condizioni economiche dovessero peggiorare ulteriormente. Inoltre, per il momento, preferiamo evitare di orientare eccessivamente il nostro portafoglio verso o i settori azionari economicamente sensibili o a favore di quelli più difensivi, preferendo tenere sotto stretto controllo le previsioni di crescita nelle prossime settimane” concludono gli esperti di Pictet Asset Management.
SOTTOPESO PER LE AZIONI STATUNITENSI ED EUROPEE
Pictet AM, che ha recentemente ribassato le proiezioni per la crescita del PIL statunitense, partendo dalle proprie previsioni sull'inflazione stima utili societari per quest’anno inferiori di circa il 12% alle previsioni degli analisti (IBES) continua a sottopesare le azioni statunitensi. “Stessa decisione per le azioni europee, considerati i tanti ostacoli sulla strada del Vecchio Continente. Con l'ulteriore aumento dei prezzi dell'energia in tutta la regione (a causa dell'intensificarsi del conflitto tra Ucraina e Russia), i danni economici aumentano di giorno in giorno” spiegano i manager di Pictet AM.
CRESCE LA PROSPETTIVA DI UNA STRETTA ENERGETICA IN EUROPA
Cresce la prospettiva di una stretta energetica con significativi impatti sulla crescita, con la Germania vulnerabile a una recessione nella seconda metà dell'anno come sembra dimostrare anche il sentiment delle imprese del Paese che è sceso a livelli molto bassi. Secondo le stime del FMI, un eventuale stop russo alle forniture di gas all'Europa cancellerebbe circa l'1,5% del PIL tedesco quest'anno e il 2,7% l'anno prossimo.
LE IMPLICAZIONI DELLA CADUTA DEL GOVERNO ITALIANO
Secondo i professionisti di Pictet AM anche la caduta del governo italiano espone i mercati azionari europei a potenziali rischi. “La probabilità che alle prossime elezioni politiche del 25 settembre un esecutivo populista di destra assuma le redini del Paese hanno riacceso i timori di una crisi del debito sovrano italiano” sottolineano gli esperti di Pictet AM. E questo, da un lato, perché una quota del fondo UE per la ripresa dal COVID è subordinata all'attuazione da parte dell'Italia delle riforme strutturali avviate dal governo dimissionario di Draghi. Dall’altro, invece, la BCE dovrà riuscire a convincere gli investitori che è in grado, qualora necessario, sia di correre in aiuto dell'Italia sia, allo stesso tempo, di bloccare l'impennata dell'inflazione dell'eurozona.
SOVRAPPESO SULLE AZIONI GIAPPONESI
Al contrario, il mercato azionario del Giappone si distingue, all'interno del mondo sviluppato, come un’economia che evidenzia prospettive di crescita ragionevolmente sane, e con valutazioni positive. Inoltre, è meno vulnerabile all'inflazione, e può sfruttare la debolezza dello yen per spingere le esportazioni e migliorare gli utili societari nipponici. “Abbiamo un sovrappeso sulle azioni giapponesi e siamo fiduciosi nella capacità di recupero delle azioni cinesi grazie anche ai dati sulla liquidità, che mostrano come l'impulso al credito cinese (che misura sia il costo che la disponibilità del credito alle imprese e ai consumatori) si sia spostato in territorio positivo per la prima volta in diversi mesi” argomentano i manager di Pictet AM.
LE PROSPETTIVE DEI TITOLI CINESI DOVREBBERO MIGLIORARE
Le prospettive dei titoli cinesi dovrebbero migliorare anche per effetto dei rinnovati sforzi delle autorità per aumentare gli investimenti nelle infrastrutture. Tutti questi trend positivi che i professionisti di Pictet AM osservano in Cina (in particolare quelli relativi alla spesa per le infrastrutture) dovrebbero offrire un buon supporto alle azioni delle materie prime, verso le quali restano sovraesposti. “Restiamo inoltre in sovrappeso nei titoli sanitari, che dovrebbe performare bene qualora le condizioni economiche dovessero peggiorare ulteriormente. Inoltre, per il momento, preferiamo evitare di orientare eccessivamente il nostro portafoglio verso o i settori azionari economicamente sensibili o a favore di quelli più difensivi, preferendo tenere sotto stretto controllo le previsioni di crescita nelle prossime settimane” concludono gli esperti di Pictet Asset Management.