Il discorso
L’avvertimento di Draghi: “Protezionismo e isolazionismo contro interesse nazionale”
Il premier accolto da lunghi applausi ha invitato dal palco del Meeting di Rimini gli italiani ad andare a votare. Italia indipendente dal gas russo “usato come arma di ricatto geopolitico”, dall’autunno del 2024
di Fabrizio Arnhold 24 Agosto 2022 13:27
“Grazie per il calore di questo applauso, grazie per la vostra accoglienza e, se vado oltre la commozione, questo entusiasmo vostro mi colpisce molto in profondo. Voi giovani vivete la politica come ideali da condividere, impegno sociale per la loro affermazione e la testimonianza di una vita coerente con questi ideali”, così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, all’inizio del suo intervento al Meeting di Rimini.
“Anche oggi siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza” e l’inflazione “pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e imprese”, ha proseguito il premier Mario Draghi al Meeting di Cl.
“Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti”, ha continuato Mario Draghi nel suo discorso al Meeting di Cl ripercorrendo i mesi del suo governo.
Sulle prossime elezioni, il premier Draghi ha invitato tutti “ad andare a votare”. Il presidente del Consiglio si è detto “convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembravano insormontabili”. “L’Italia ce la farà anche questa volta”.
Sulla crisi energetica, per il premier Draghi “spetta a chi ha responsabilità di governo dire la verità e rassicurare i cittadini con risposte concrete. Le sfide sono molte: come continuare a diversificare gli approvvigionamenti energetici, come calmierare le bollette”. Un passaggio anche sulle energie rinnovabili, indispensabili per “affrontare il cambiamento climatico”.
Le importazioni di gas russo sono “sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono ormai all’80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre”, ha detto Draghi, ricordando come all’inizio della guerra in Ucraina, l’Italia dipendeva per il 40% dal gas russo, oggi solo per il 20%, grazie agli accordi con altri fornitori, come Algeria e Azerbaijan. L’obiettivo è quello di essere completamente indipendenti dal gas russo dall’autunno del 2024, con nuovi rigassificatori. Draghi ha attaccato la Russia per l'uso che ha fatto sulle forniture del gas. "La Russia ha usato il gas come minaccia geopolitica. Non deve accadere mai più”.
“Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”, ha precisato il premier Draghi. "Dalle spinte autarchiche al sovranismo che voleva uscire dall'euro, l'italia non è mai stata forte quando voleva fare da sola”, ha aggiunto. "La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale. L'Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato”. Per il premier “non possiamo dirci europei se non difendiamo dignità di Kiev” perché “non c’è nessuna contraddizione tra la ricerca di pace, il sostegno all’Ucraina e l’attuazione di sanzioni efficaci contro la Russia”.
INFLAZIONE, PESO GRAVE
“Anche oggi siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza” e l’inflazione “pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e imprese”, ha proseguito il premier Mario Draghi al Meeting di Cl.
“L’ITALIA È UN GRANDE PAESE”
“Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti”, ha continuato Mario Draghi nel suo discorso al Meeting di Cl ripercorrendo i mesi del suo governo.
“L’ITALIA CE LA FARÀ”
Sulle prossime elezioni, il premier Draghi ha invitato tutti “ad andare a votare”. Il presidente del Consiglio si è detto “convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembravano insormontabili”. “L’Italia ce la farà anche questa volta”.
RISPOSTE CONTRO IL CARO-ENERGIA
Sulla crisi energetica, per il premier Draghi “spetta a chi ha responsabilità di governo dire la verità e rassicurare i cittadini con risposte concrete. Le sfide sono molte: come continuare a diversificare gli approvvigionamenti energetici, come calmierare le bollette”. Un passaggio anche sulle energie rinnovabili, indispensabili per “affrontare il cambiamento climatico”.
GAS COME ARMA DI RICATTO
Le importazioni di gas russo sono “sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono ormai all’80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre”, ha detto Draghi, ricordando come all’inizio della guerra in Ucraina, l’Italia dipendeva per il 40% dal gas russo, oggi solo per il 20%, grazie agli accordi con altri fornitori, come Algeria e Azerbaijan. L’obiettivo è quello di essere completamente indipendenti dal gas russo dall’autunno del 2024, con nuovi rigassificatori. Draghi ha attaccato la Russia per l'uso che ha fatto sulle forniture del gas. "La Russia ha usato il gas come minaccia geopolitica. Non deve accadere mai più”.
“PROTEZIONISMO E ISOLAZIONISMO CONTRO INTERESSE NAZIONALE”
“Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”, ha precisato il premier Draghi. "Dalle spinte autarchiche al sovranismo che voleva uscire dall'euro, l'italia non è mai stata forte quando voleva fare da sola”, ha aggiunto. "La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale. L'Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato”. Per il premier “non possiamo dirci europei se non difendiamo dignità di Kiev” perché “non c’è nessuna contraddizione tra la ricerca di pace, il sostegno all’Ucraina e l’attuazione di sanzioni efficaci contro la Russia”.
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