Asset allocation

Per Capital Group il debito emergente può dare una spinta al portafoglio

Per Kirstie Spence (Capital Group) la maggior parte dei mercati emergenti è ben posizionata per affrontare le sfide future e offre titoli con differenziali di rendimento reale elevati

di Leo Campagna 28 Agosto 2022 15:00

financialounge -  Capital Group debito emergente Kirstie Spence materie prime
Nell’ultimo periodo l’inflazione dei mercati emergenti è risultata relativamente più bassa rispetto a quella dei mercati sviluppati. Secondo Kirstie Spence, Portfolio Manager di Capital Group, due motivi giustificano tale dinamica. “In primo luogo, nei paesi emergenti la ripresa economica è più debole e, in secondo luogo, le loro banche centrali sono intervenute nel complesso più proattivamente aumentando i tassi di interesse” spiega la manager.

SPESA FISCALE E TASSI DI VACCINAZIONE


Alla base della debole ripresa economica dei paesi in via di sviluppo figurano la spesa fiscale inferiore rispetto alle aree sviluppate e i tassi di vaccinazione anti Covid-19 ridotti. Sul fronte dei tassi, invece, le banche centrali dei paesi emergenti sono intervenute più proattivamente aumentando i saggi, nonostante le deboli condizioni interne, per vari motivi. Il primo dei quali è l’impatto dell’aumento dei prezzi delle materie prime agricole che colpisce alcuni paesi in via di sviluppo in modo significativo.

GLI IMPATTI DELLA CARENZA DI GENERI ALIMENTARI


“I generi alimentari, di cui Russia e Ucraina sono tra i più importanti esportatori al mondo, costituiscono la principale componente del paniere dell’inflazione in molti paesi emergenti, rappresentando circa il 25% del paniere IPC mediano di un'economia emergente, con picchi del 50% in paesi come l’India. La percentuale è invece inferiore al 15% per il paniere mediano di un'economia sviluppata e inferiore al 10% per gli USA” riferisce Spence.

LA CREDIBILITÀ DELLE BANCHE CENTRALI


In secondo luogo, aggiunge la manager di Capital Group, le banche centrali dei paesi emergenti riscontrano maggiori difficoltà a dimostrare la loro credibilità e fanno più fatica ad evitare il rafforzamento delle aspettative di inflazione: questo le costringe spesso ad intervenire preventivamente sui tassi. “Inoltre” e siamo al terzo motivo che spiega l’aumento dei tassi “le banche centrali dei mercati emergenti sono abituate ai cicli di inflazione e, di conseguenza, i decisori politici possono sfruttare meglio i tassi di interesse per far fronte alle sfide dell’inflazione grazie anche al fatto che la maggior parte delle banche centrali dei paesi in via di sviluppo non ha utilizzato il quantitative easing durante la pandemia” sottolinea Spence.

PROTEZIONE CONTRO I DEFLUSSI DI CAPITALE


Per ultimo, ma non certo per importanza, i tassi di interesse più alti contribuiscono a proteggere i mercati emergenti dai deflussi di capitali quando la Fed alza i tassi. “L’accelerazione dei rialzi dei tassi da parte delle banche centrali dei mercati emergenti ha determinato un ampliamento dei differenziali dei tassi di interesse reali rispetto a quelli degli Stati Uniti. Attualmente, i rendimenti reali dei ME sono per lo più positivi” precisa la manager che, sulla base dei fondamentali per lo più solidi e dei fattori tecnici favorevoli, ha una view positiva per la maggior parte degli emerging markets.

DEBITO EMERGENTE IN USD E IN VALUTA LOCALE


“L’universo del debito emergente high yield in USD offre buone opportunità ma preferiamo essere prudenti sulla duration dal momento che l’inflazione potrebbe rivelarsi più vischiosa di quanto suggerito dalle attuali mosse della Fed. Il debito emergente in valuta locale appare interessante, a fronte di differenziali di rendimento reale elevati, soprattutto al centro della curva, poiché le curve di molte valute locali hanno registrato un forte appiattimento. La svalutazione accusata da molte monete emergenti e le previsioni ottimistiche di crescita per la maggior parte dei paesi in via di sviluppo ci fanno ritenere che le valute dei paesi emergenti possano fornire un contributo positivo ai rendimenti complessivi” conclude la Portfolio Manager di Capital Group.

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