Politica monetaria

Ethenea: l'euro debole non è un vantaggio

Secondo Volker Schmidt, senior Portfolio Manager, la debolezza dell'euro sta aumentando le prospettive di inflazione. Andrea Siviero, Investment Strategist, sottolinea la posizione difficile della Bce. Per Philip Bold, gestore di portafoglio il calo dell’euro non aiuta l’export europeo

di Stefano Caratelli 29 Agosto 2022 14:32

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Aumentano le preoccupazioni di recessione globale. Gli USA hanno registrato il secondo trimestre consecutivo di contrazione mentre l’Eurozona è in territorio positivo, con i Paesi a tradizionale vocazione turistica che registrano performance particolarmente buone. Andrea Siviero, Investment Strategist di Ethenea sottolinea che la Bce si è accodata al ciclo di rialzi dei tassi lasciandosi un certo margine di manovra che potrebbe anche prevenire il rischio di frammentazione. Ma si sta destreggiando tra i rischi di stagflazione, recessione e le tensioni politiche.

L’EURO DEBOLE NON È UN VANTAGGIO


L'euro debole sta danneggiando le prospettive di inflazione e i consumatori europei e contrariamente a quanto si potrebbe pensare non sta avvantaggiando gli esportatori e nemmeno l'Ue in generale. Philip Bold, gestore di portafoglio di Ethenea, spiega che "le esportazioni di beni e servizi verso i Paesi non appartenenti all'area euro rappresentano generalmente una quota sostanziale del Pil ma solo il 15% è destinata agli USA. Inoltre, la debolezza dell'euro comporta uno svantaggio significativo in quanto energia e materie prime sono quotate in dollari.

TASSI USA VERSO LIVELLO NEUTRO


Secondo Volker Schmidt, senior Portfolio Manager di Ethenea, gli investitori confidano che le banche centrali riusciranno a tenere sotto controllo l'inflazione in tempi brevi e gli economisti prevedono un calo significativo nel 2023. Se l'economia globale dovesse scivolare in recessione, le banche centrali potrebbero effettivamente pensare a nuovi tagli dei tassi di interesse già l’anno prossimo. La Fed vede il livello neutro dei tassi al 2,5% ed è probabile che venga superato entro settembre 2022, aprendo la strada a futuri tagli.

NIENTE ATTERRAGGIO DURO MA PRUDENZA


Volker Schmidt non crede comunque che in generale la situazione potrebbe condurre a un atterraggio duro delle economie, con un aumento significativo dei tassi di disoccupazione. In questo contesto, la gestione del portafoglio di Ethenea rimane prudente, con un aumento dell'allocazione in dollari e il mantenimento di quella in franco svizzero e corona norvegese. La duration media del portafoglio obbligazionario è estremamente bassa riducendo la minaccia di un aumento dei premi di rischio.

FATTORI DI STRESS SULLE AZIENDE


Per quanto riguarda l’allocazione multi-asset, gli esperti di Ethenea ritengono che anche le azioni abbiano perso lo status di unico asset di rischio disponibile, con le prospettive di utili delle aziende che si stanno indebolendo in termini reali, ad eccezione del settore energetico. I fattori di stress di questa stagione di bilanci - inflazione dei costi, indebolimento della domanda dei consumatori, forza del dollaro - continueranno probabilmente anche nella seconda metà dell'anno.

AMPIA ALLOCAZIONE IN LIQUIDITÀ


In conclusione, gli esperti di Ethenea ritengono che le oscillazioni dei mercati azionari della prima metà dell'anno siano già scontate nei prezzi ma continuano a prevedere un contesto difficile e volatile, dovuto ai driver top-down negativi. Durante la fase di forza del mercato a inizio di luglio Ethenea ha - ridotto in modo anticiclico l’allocazione azionaria con strumenti di copertura, mentre continua a mantenere un livello elevato di liquidità, pari a circa il 65%, per garantire stabilità al portafoglio in un contesto di mercato negativo.

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