La giornata sui mercati
Borse europee caute, il prezzo del gas rallenta
Avvio in verde per i listini del Vecchio Continente, con gli investitori che attendono il rialzo del tassi dalla prossima riunione della Bce. Cala il prezzo del gas, dopo lo sprint di ieri, a seguito della chiusura del gasdotto Nord Stream 1
di Fabrizio Arnhold 6 Settembre 2022 09:24
La crisi energetica continua a preoccupare i mercati. Dopo una seduta all’insegna dei ribassi, a causa del nuovo stop del gasdotto Nord Stream 1, le Borse europee iniziano la giornata all’insegna della cautela. A Milano il Ftse Mib segna +0,26%, il Dax di Francoforte +0,37%, il Cac 40 di Parigi +0,13%, l’Ibex 35 di Madrid +0,44% e il Ftse 100 di Londra +0,15%. La Borsa di Tokyo archivia la seduta poco mossa, con l’indice Nikkei a +0,02%.
Gli investitori guardano alla prossima riunione della Bce, in programma giovedì, quando Christine Lagarde annuncerà un nuovo aumento dei tassi di interesse, che dovrebbe essere di 75 punti base. I rischi sono legati ad un ulteriore rallentamento della crescita, con lo spettro della recessione.
A tenere banco c’è sempre il caro-energia, con i prezzi del gas in salita (ieri +10% dopo un picco a +25%), dopo la decisione di Gazprom di tenere chiuso il gasdotto Nord Stream 1. Oggi le quotazioni riprendono in lieve ribasso, a 235 euro al megawattora (-3,8%). I problemi alle forniture, fa sapere il Cremlino, resteranno fino a che le sanzioni dell’Europa contro Mosca non saranno revocate, in quanto impediscono la manutenzione.
Frena il prezzo del petrolio, dopo l’impennata dei giorni scorsi, in scia al taglio della produzione da parte dell’Opec+: il Wti scadenza ottobre scende dello 0,66% a 88,65 dollari al barile, mentre il Brent novembre tratta a 94,97 dollari (-0,8%). Recupera leggermente l’euro che ieri è sceso ai minimi sul dollaro dal 2002, ma resta sotto la parità a 0,9958 dollari. Lo spread apre poco mosso a 236 punti in avvio, rendimento al 3,94%.
IN ATTESA DELLA BCE
Gli investitori guardano alla prossima riunione della Bce, in programma giovedì, quando Christine Lagarde annuncerà un nuovo aumento dei tassi di interesse, che dovrebbe essere di 75 punti base. I rischi sono legati ad un ulteriore rallentamento della crescita, con lo spettro della recessione.
VOLATILE IL PREZZO DEL GAS
A tenere banco c’è sempre il caro-energia, con i prezzi del gas in salita (ieri +10% dopo un picco a +25%), dopo la decisione di Gazprom di tenere chiuso il gasdotto Nord Stream 1. Oggi le quotazioni riprendono in lieve ribasso, a 235 euro al megawattora (-3,8%). I problemi alle forniture, fa sapere il Cremlino, resteranno fino a che le sanzioni dell’Europa contro Mosca non saranno revocate, in quanto impediscono la manutenzione.
RALLENTA IL PETROLIO
Frena il prezzo del petrolio, dopo l’impennata dei giorni scorsi, in scia al taglio della produzione da parte dell’Opec+: il Wti scadenza ottobre scende dello 0,66% a 88,65 dollari al barile, mentre il Brent novembre tratta a 94,97 dollari (-0,8%). Recupera leggermente l’euro che ieri è sceso ai minimi sul dollaro dal 2002, ma resta sotto la parità a 0,9958 dollari. Lo spread apre poco mosso a 236 punti in avvio, rendimento al 3,94%.
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