Stretta monetaria

AllianzGI: la Bce alzerà di 75 punti, attenzione ai toni "da falco"

Per Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income, è prematuro tornare sui bond in euro perché un discorso aggressivo potrebbe contribuire a generare una correzione al rialzo delle attese sulle future mosse sui tassi

di Stefano Caratelli 8 Settembre 2022 07:55

financialounge -  AllianzGI BCE Franck Dixmier inflazione Morning News
Allianz Global Investors si aspetta un rialzo del tasso di riferimento di 75 punti base della Bce, osservando che dal punto di vista della banca centrale, dato il livello di inflazione e le incertezze sulla sua evoluzione, è meno rischioso agire in modo deciso e fare di più piuttosto che di meno, piuttosto che restare fermi e attendere il corso degli eventi. Un aumento di 75 punti base è già ampiamente anticipato dai mercati, ma Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors ritiene che un discorso con un tono molto “da falco”, come quello che si attende, potrebbe contribuire a generare una correzione al rialzo delle aspettative sui futuri rialzi dei tassi.

POLITICA MONETARIA DISCONNESSA DALL’INFLAZIONE


Dixmier nota che nella storia della Bce non si è mai registrata una disconnessione così forte tra inflazione e politica monetaria, con i tassi ancora a zero e i prezzi che viaggiano al 9,1% e al 4,3% a livello core. Anche a causa del Covid prima e della guerra in Ucraina poi, la Bce ha accumulato un ritardo significativo nel percorso verso la normalizzazione della politica monetaria. Al di là del problema di credibilità, se ne pone uno che riguarda l’unico mandato della banca centrale, vale a dire garantire la stabilità dei prezzi. A Jackson Hole il membro del board Isabel Schnabel ha insistito non a caso sulla determinazione contro l’inflazione.

NECESSARI 75 PUNTI BASE


L’esperto di AllianzGI ritiene che 75 punti base siano necessari, dato il ritardo della normalizzazione monetaria e anche la debolezza dell’euro, che contribuisce a far imbarcare inflazione nell’Eurozona. Secondo Dixmier, in linea con i commenti della Schnabel, ora il meeting del board consentirà alla presidente della Bce Christine Lagarde di riaffermare il ritorno alla stabilità dei prezzi come priorità assoluta. Per questo dovrebbe allinearsi a quanto indicato a Jackson Hole da Powell: la priorità è contrastare l’inflazione, quale che sia il prezzo per la crescita.

IL RALLENTAMENTO NON MODIFICHERÀ LA LINEA


La Bce non dovrebbe cambiare politica fino a che non avrà la certezza che l’inflazione sia su un percorso compatibile con l’obiettivo di stabilità dei prezzi. La pubblicazione delle previsioni economiche aggiornate dovrebbe dare l’opportunità di confermare quest’approccio. L’atteso rallentamento nel 2023 non dovrebbe modificare l’orientamento di politica monetaria.

TONI DA FALCO FAREBBERO SALIRE LE ATTESE SUI PROSSIMI RIALZI


D’altra parte un aumento di 75 punti base è largamente anticipato dal mercato e non dovrebbe rappresentare una grande sorpresa. Ma un discorso con toni molto da ‘falco’ potrebbe contribuire a correggere al rialzo le aspettative sui rialzi futuri dei tassi della Banca centrale europea, alimentando una correzione sul mercato dei bond dell’Eurozona non vista dall’inizio di agosto.

PREMATURO TORNARE SUI BOND DELL’EUROZONA


Per questo, afferma in conclusione l’esperto di AllianzGI, sembra prematuro tornare ad investire sui bond dell’Eurozona.

Trending