Asset allocation

Capital Group: la Ue resterà unita contro la Russia, vede opportunità nell’azionario

L’economista politico Talha Khan non crede che l’Europa possa cedere sul sostegno all’Ucraina e vede opportunità create dal calo delle Borse, come nel farmaceutico, nel lusso e nella transizione energetica

di Stefano Caratelli 8 Settembre 2022 18:30

financialounge -  azionario Capital Group Russia Talha Khan ucraina
L’Ue non cederà sul sostegno all’Ucraina e non accetterà una soluzione negoziata che non inchiodi la Russia alle sue responsabilità. I mercati europei continueranno a reagire prontamente agli sviluppi militari e diplomatici, e alle oscillazioni del costo dell’energia. Ogni segnale di possibili colloqui di pace provocherebbe quasi sicuramente un rally di sollievo delle aziona europee. Ma lo shock energetico continua ad indebolire il sentiment dei consumatori, alimentare l’inflazione e il rischio di recessione entro fine anno. Gran parte di questo rischio sembra però scontato dai prezzi degli asset, visto che da inizio anno al 19 agosto l’indice MSCI Europe ha perso circa il 18%, dopo un modesto rally a luglio, mentre i rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato un’impennata.

INVESTIMENTI DI LUNGO PERIODO


Sono le conclusioni di un commento di Talha Khan, Economista politico di Capital Group, secondo cui le oscillazioni dei mercati hanno creato delle opportunità per gli investitori concentrati sulla selezione dei titoli e con un orizzonte temporale lungo. Khan vede molte società europee con fondamentali interessanti e utili globali che potrebbero beneficiare di un euro debole, mentre diversi giganti europei del farmaceutico sono poco esposti all’inflazione da costi e alcuni big dei beni di lusso stanno godendo di una crescita a doppia cifra grazie alla forte domanda in Cina, malgrado i lockdown pandemici.

OPPORTUNITÀ DALLA TRANSIZIONE ENERGETICA


L’esperto di Capital Group ritiene inoltre che la regolamentazione ambientale in Europa e la transizione energetica stiano creando opportunità in un gran numero di settori, dai prodotti industriali alle infrastrutture fino all’energia e al comparto estrattivo. In un’ottica più di lungo periodo, secondo Khan, gli investitori dovrebbero soppesare le conseguenze del complesso adeguamento dell’Europa all’aumento dei costi energetici.

EUROPEI PER LA DIFESA DEI VALORI


L’analisi di Capital Group rileva che per il 40% degli elettori europei le conseguenze della guerra hanno già peggiorato il tenore di vita e continueranno a farlo il prossimo anno, ma il 59% sostiene che la difesa dei valori di libertà e democrazia debba essere una priorità. In questa guerra l’Europa è in prima linea, accogliendo i rifugiati e fornendo sostegno finanziario e militare all’Ucraina ma la sua economia è fortemente esposta all’impennata dei prezzi energetici dovuta in parte all’embargo contro la Russia e alla possibilità che interrompa le forniture di gas, il che ha compresso i redditi.

IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA NON  MANCHERÀ


Clienti, colleghi e osservatori chiedono spesso se l’Europa abbandonerà la politica di sostegno all’Ucraina, mostrando disponibilità a un appeasement con la Russia con eventuale ritiro delle sanzioni, ma ad avviso dell’esperto di Capital Group non avverrà. Khan prevede che Bruxelles coprirà le divergenze nell’UE imboccando un sentiero accidentato, ma aggiunge che la solidarietà europea non è mai stata forte e che non è verosimile che venga meno per una soluzione negoziata che non inchiodi la Russia alle sue responsabilità.

IRREVERSIBILE LA FINE DELLA DIPENDENZA DALLA RUSSIA


Il mix di sanzioni alla Russia è verosimilmente destinato a rimanere, secondo Khan, indipendentemente da come o quando terminerà il conflitto, e a suo parere la decisione dell’Europa di porre fine alla dipendenza dall’energia russa è irreversibile. La maggioranza degli europei è per il contrasto alla Russia, i decisori politici sono consapevoli di combattere una dura guerra d’attrito e cercano di apparire risoluti, mettendo in guardia dai rischi di non tenere la barra dritta, anche se i timori su energia e cibo contribuiscono ad alimentare le ansie della popolazione europea.

DIFFERENZE TRA UN PAESE E L’ALTRO


Gli elettori europei sono divisi su cosa fare, i sondaggi mostrino che oltre un terzo preferirebbe porre fine alla guerra il prima possibile, ma con notevoli differenze tra un Paese e l’altro. In Italia e Germania, altamente dipendenti dall’energia russa, gli elettori propendono fortemente per una soluzione pacifica a breve, mentre in Polonia, che ha con l’Ucraina un confine di quasi 500 km, parteggiano per un atteggiamento più punitivo nei confronti della Russia.

FIDUCIA NELLA UE AI MASSIMI


Ma nella sua analisi Khan sottolinea che i cittadini con un’opinione positiva dell’Ue sono ai massimi dal 2007, un buon segnale per la solidarietà europea. E se il 40% afferma che la guerra ha già peggiorato il tenore di vita e continuerà a farlo nel corso del prossimo anno, il 59% sostiene che la difesa dei valori comuni, come libertà e la democrazia, sia una priorità. Benché i dati indichino una certa stanchezza verso la guerra, la maggioranza è disposta a sacrificare il benessere per difendersi dalla minaccia percepita nei confronti dei propri valori condivisi.

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