Investimenti alternativi
I vini di pregio battono azionario e oro
Il Liv-ex 1000, benchmark globale del mercato secondario, ha registrato +11,7% sullo stesso periodo del 2021, mentre le azioni Usa hanno perso terreno
di Paola Jadeluca 22 Settembre 2022 10:33
Tassi in risalita, inflazione, guerra in Ucraina: il Liv-ex 1000, l’indice più vasto del mercato secondario dei Fine Wine, ad agosto è rimasto praticamente piatto rispetto a luglio, riflettendo il momento difficile a livello globale. Nonostante la fase congiunturale estiva, è riuscito a tenere testa agli altri mercati.
Con lo 0,1% di incremento sul mese precedente il Liv-ex 1000 ha segnato l’aumento più contenuto di quest’anno. Ma a fronte dell’andamento puramente congiunturale, i Fine Wine restano un asset dalle ottime performance a medio-lungo periodo. Considerato 100 il valore segnato nel 2004, il Liv-ex 1000 oggi ha raggiunto quota 474,16, in un crescendo costante. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ha fatto registrare un incremento dell’11,7%, in assoluto la migliore asset class. Le azioni del Regno Unito, per esempio, hanno fatto registrare un calo del 2,1% del FTSE 100, lo S&P 500 si è indebolito e rispetto ad agosto 2021 ha segnato -16,2%. Persino l’oro, considerato il porto sicuro nei momenti più difficili, ha perso terreno,-5,3%.
Il Liv-ex 1000 è quello che gli analisti della società con base a Londra definiscono la misura più ampia del mercato: traccia 1.000 vini provenienti da tutto il mondo, un benchmark come il Ftse 100 e lo S&P 500. Gli indici Liv-ex sono misurati in sterline e la sterlina debole ha spinto in alto le quotazioni. Una situazione che si era già verificata nel 2017, quando, paradossalmente, il mercato del vino aveva ricevuto una spinta incredibile dalle vicende politiche inglesi: all’annuncio del referendum prima, con la Brexit dopo..
I trend confermano il fatto che i Fine Wine costituiscono un investimento alternativo capace di bilanciare l’altalena dei mercati. Un recente report di Credit Suisse in collaborazione con Deloitte Private che analizza le prospettivo del collezionismo in mercati incerti, annovera i vini pregiati (come le auto d'epoca) quali asset moderatamente volativi , più simili a obbligazioni e hedge fund.
Il Liv-ex 1000 riflette l’andamento del prezzo medio di acquisto nel trading di 600 buyers mondiali. Un mercato enorme, dominato per molti anni dai blasonati vini francesi, ai quali pian piano si sono affiancate etichette prestigiose di altre regioni. Il mercato è in grande fermento e le novità emergono focalizzando l’attenzione soprattutto sui sub-indici. Tra le novità, per la prima volta in assoluto la Borgogna ha superato il Bordeaux - la star storica - come il vino pregiato più scambiato.
I Supertuscan delle annate 2016 e 2017 sono stati tra i migliori vini nell'indice Liv-ex 100 ad agosto, in particolare Masseto 2017, cresciuto del 10% in agosto rispetto a luglio; il Sassicaia 2017 valorizzato in un mese del 7,2% e il Sassicaia 2016, con un incremento del 6,7%. Continua il rally dello Champagne 50, che dallo scorso anno ha preso la rincorsa: in agosto è risultato il migliore, in rialzo del 2,1%. Perrier Jouët Belle Epoque 2012, Dom Pérignon 2005 e Louis Roederer Cristal 2013 sono stati i più grandi della regione. Il Liv-ex Italia 100, sub-indice regionale, ha fatto registrare in agosto l’incremento maggiore dopo gli champagne,+ 0,9%, ascesa alimentata in questo caso dai vini del Barolo, a partire dal Monfortino Riserva di Giacomo Conterno. I vini spagnoli e californiani hanno contribuito a tirare verso il basso l’indice Resto del Mondo 60, che ha registrato -2,2%, unico con il segno meno. Nessun indice, però, è finito in territorio negativo.
Il LIV-EX 1000 BATTE GLI INDICI AZIONARI
Con lo 0,1% di incremento sul mese precedente il Liv-ex 1000 ha segnato l’aumento più contenuto di quest’anno. Ma a fronte dell’andamento puramente congiunturale, i Fine Wine restano un asset dalle ottime performance a medio-lungo periodo. Considerato 100 il valore segnato nel 2004, il Liv-ex 1000 oggi ha raggiunto quota 474,16, in un crescendo costante. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ha fatto registrare un incremento dell’11,7%, in assoluto la migliore asset class. Le azioni del Regno Unito, per esempio, hanno fatto registrare un calo del 2,1% del FTSE 100, lo S&P 500 si è indebolito e rispetto ad agosto 2021 ha segnato -16,2%. Persino l’oro, considerato il porto sicuro nei momenti più difficili, ha perso terreno,-5,3%.
Il BENCHMARK AD AGOSTO
Il Liv-ex 1000 è quello che gli analisti della società con base a Londra definiscono la misura più ampia del mercato: traccia 1.000 vini provenienti da tutto il mondo, un benchmark come il Ftse 100 e lo S&P 500. Gli indici Liv-ex sono misurati in sterline e la sterlina debole ha spinto in alto le quotazioni. Una situazione che si era già verificata nel 2017, quando, paradossalmente, il mercato del vino aveva ricevuto una spinta incredibile dalle vicende politiche inglesi: all’annuncio del referendum prima, con la Brexit dopo..
UN ASSET SIMILE AI BOND
I trend confermano il fatto che i Fine Wine costituiscono un investimento alternativo capace di bilanciare l’altalena dei mercati. Un recente report di Credit Suisse in collaborazione con Deloitte Private che analizza le prospettivo del collezionismo in mercati incerti, annovera i vini pregiati (come le auto d'epoca) quali asset moderatamente volativi , più simili a obbligazioni e hedge fund.
I NUOVI TREND
Il Liv-ex 1000 riflette l’andamento del prezzo medio di acquisto nel trading di 600 buyers mondiali. Un mercato enorme, dominato per molti anni dai blasonati vini francesi, ai quali pian piano si sono affiancate etichette prestigiose di altre regioni. Il mercato è in grande fermento e le novità emergono focalizzando l’attenzione soprattutto sui sub-indici. Tra le novità, per la prima volta in assoluto la Borgogna ha superato il Bordeaux - la star storica - come il vino pregiato più scambiato.
VINI ITALIANI IN CRESCITA
I Supertuscan delle annate 2016 e 2017 sono stati tra i migliori vini nell'indice Liv-ex 100 ad agosto, in particolare Masseto 2017, cresciuto del 10% in agosto rispetto a luglio; il Sassicaia 2017 valorizzato in un mese del 7,2% e il Sassicaia 2016, con un incremento del 6,7%. Continua il rally dello Champagne 50, che dallo scorso anno ha preso la rincorsa: in agosto è risultato il migliore, in rialzo del 2,1%. Perrier Jouët Belle Epoque 2012, Dom Pérignon 2005 e Louis Roederer Cristal 2013 sono stati i più grandi della regione. Il Liv-ex Italia 100, sub-indice regionale, ha fatto registrare in agosto l’incremento maggiore dopo gli champagne,+ 0,9%, ascesa alimentata in questo caso dai vini del Barolo, a partire dal Monfortino Riserva di Giacomo Conterno. I vini spagnoli e californiani hanno contribuito a tirare verso il basso l’indice Resto del Mondo 60, che ha registrato -2,2%, unico con il segno meno. Nessun indice, però, è finito in territorio negativo.
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