L'analisi

Robeco: raffreddato lo slancio delle materie prime, verso 5 anni di rendimenti limitati

Lo Strategist Multi Asset Peter van der Welle propone anche uno scenario rialzista, sostenuto dalla transizione energetica, e uno ribassista, causato da un nuovo rallentamento, con ritorni invece negativi

di Stefano Caratelli 28 Settembre 2022 07:55

financialounge -  materie prime Peter van der Welle Robeco
Negli ultimi due anni le materie prime hanno fatto faville e sono l'unica asset class che ha offerto extra-rendimenti soprattutto dall'agosto 2021, con l'indice GSCI ora in rialzo del 50% rispetto al picco della recessione di inizio 2020. Lo slancio si è poi raffreddato da metà giugno, quando le crepe nella domanda globale sono diventate più pronunciate e l'attenzione si è spostata dall'inflazione al rischio recessione, mentre i mercati hanno iniziato a scontare un percorso di disinflazione più rapido sulla scia delle aggressive mosse della Fed, che riduce la domanda di materie prime come copertura dell'inflazione.

RENDIMENTI AL 4% NELLO SCENARIO DI BASE


Peter van der Welle, Strategist Multi Asset di Robeco, osserva che finora i rendimenti dell'espansione post-pandemia sono già ampiamente alla pari con quelli della fine del superciclo delle materie prime del 2001, inducendo a chiedersi se anche il superciclo dei cosiddetti “Ruggenti Anni Venti” sia già finito. In prospettiva, nel suo scenario di base Robeco prevede per le commodity rendimenti simili a quelli di un titolo di Stato stabile al 4% nei prossimi cinque anni, ma lo strategist van der Welle propone anche scenari alternativi.

RIEQULIBRIO SUL LATO DELLA DOMANDA


In generale, la distruzione della domanda per i prezzi elevati sarà il principale meccanismo di riequilibrio nei prossimi anni, aggiungendosi alla distruzione della domanda da parte dei consumatori già in atto con il risparmio di energia. Inoltre, sebbene le inversioni della curva dei rendimenti abbiano segnalato il rischio di recessione in USA, le materie prime sono un asset di fine ciclo che in media vede un aumento dei prezzi fino a prima del picco di recessione. L'aumento della bolletta energetica anticiperà la recessione nell'Eurozona, con il risultato di una maggior concorrenza globale per il GNL con l'Europa che cerca di affrancarsi dal gas russo.

AUMENTO PERSISTENTE DEI PREZZI ALIMENTARI


L'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari potrebbe continuare anche dopo la stagione dei raccolti, l'aumento del gas fa lievitare i prezzi dei fertilizzanti e calare la resa anche nel medio termine. E una guerra prolungata in Ucraina potrebbe ostacolare la produzione di cereali, anche se il recente accordo firmato tra Ucraina e Russia sulle esportazioni di grano dovesse reggere. Si aggiunga l'inflazione USA, attesa da Robeco a 5 anni al 2,6%, che dovrebbe sostenere la domanda di materie prime come protezione.

SCENARIO POSITIVO MA NON ESPLOSIVO


Nello scenario rialzista, l’esperto di Robeco vede ragioni per investire in materie prime ancora più convincenti perché i mercati sviluppati continuano a crescere sopra il loro tasso tendenziale, con una domanda aggregata in grado di sostenere prezzi più elevati più a lungo. Una minore anelasticità dell'offerta contribuirebbe a riequilibrare i mercati delle materie prime, con aumenti dei prezzi meno esplosivi e più sostenibili.

SPINTA DALLA TRANSIZIONE ENERGETICA


Le materie prime saranno sostenute anche dal contrasto al cambiamento climatico, che aumenterà la domanda di “metalli verdi” come rame, minerale di ferro e alluminio, mentre l’acciaio è il principale fattore produttivo per i produttori di eolico e le auto elettriche richiedono sei volte i minerali delle auto tradizionali, a cominciare da rame e alluminio. La transizione verde richiederà anche un’intensa attività di roasting, cioè di fusione, anche qui con un apporto di minerali e metalli molto importante.

CON LO SCENARIO RIBASSISTA RENDIMENTI NEGATIVI


Lo scenario rialzista di Robeco vede il prolungarsi di un superciclo ispirato alla transizione green e che generi un rendimento dell’8,25% nei prossimi cinque anni. Nell’ipotesi ribassista invece, le materie prime risentono di un calo della domanda intorno alla recessione del 2023, nonostante flussi sull’oro dopo che la Fed avrà raggiunto il picco dei rialzi. In questo caso il riequilibrio avviene prevalentemente attraverso la distruzione della domanda. Ma dopo un po' di tregua intorno al 2024/2025 per le materie prime, quando la ripresa prenderà piede, un secondo ciclo di inasprimento delle politiche contro l'inflazione invertirà la tendenza, con una distruzione della domanda ancora più profonda nel 2027. In questo scenario avverso le materie prime produrrebbero un rendimento complessivo del -2% in euro nei prossimi cinque anni.

Trending