Dato Istat
Inflazione arriva all'8,9%, mai così tanto dal 1983
Nel mese si settembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, cresce dello 0,3% e dell’8,9% su base annua. Pesano gli aumenti dei prodotti alimentari più che i costi dell’energia
di Fabrizio Arnhold 30 Settembre 2022 14:56
Il livello più alto dal 1983: non si ferma la corsa dei prezzi. Nel mese di settembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). L’Istat diffonde le stime preliminari dell’inflazione ed evidenzia come a spingere i prezzi hanno contribuito anche i beni alimentari.
Bisogna tornare indietro di quasi quarant’anni, a luglio 1983, quando la variazione tendenziale fu del +12,2%, per trovare una crescita dei prezzi del “carrello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%). Non è l’energia, questa volta, a spingere la corsa dei prezzi ma sono soprattutto i beni alimentari.
Ad aumentare l’inflazione sono soprattutto i beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) seguiti dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, “in un quadro di crescenti tensioni inflazionistiche che stanno attraversando quasi tutti i comparti merceologici”, commenta l’Istat.
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5% e quella al netto dei soli beni energetici da +5% a +5,5%. L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l’indice generale e a +3,6% per la componente di fondo. Anche negli Stati Uniti, l’inflazione resta a livelli di guardia, con il dato “core”, il più seguito, aumentato più delle attese ad agosto. Il dato Pce (personal consumption expenditures price index) è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente ed è cresciuto del 6,2% rispetto ad un anno fa.
AL TOP DA LUGLIO 1983
Bisogna tornare indietro di quasi quarant’anni, a luglio 1983, quando la variazione tendenziale fu del +12,2%, per trovare una crescita dei prezzi del “carrello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%). Non è l’energia, questa volta, a spingere la corsa dei prezzi ma sono soprattutto i beni alimentari.
SALGONO I BENI ALIMENTARI E SERVIZI RICREATIVI
Ad aumentare l’inflazione sono soprattutto i beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) seguiti dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, “in un quadro di crescenti tensioni inflazionistiche che stanno attraversando quasi tutti i comparti merceologici”, commenta l’Istat.
INFLAZIONE ACQUISITA PER IL 2022 A +7,1%
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5% e quella al netto dei soli beni energetici da +5% a +5,5%. L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l’indice generale e a +3,6% per la componente di fondo. Anche negli Stati Uniti, l’inflazione resta a livelli di guardia, con il dato “core”, il più seguito, aumentato più delle attese ad agosto. Il dato Pce (personal consumption expenditures price index) è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente ed è cresciuto del 6,2% rispetto ad un anno fa.
Trending