Politica e mercati
Tensioni politiche, in gioco la tenuta dell'economia e dei mercati: gli scenari possibili
La formazione del governo ha portato a galla le tensioni nella maggioranza di centrodestra. L'appello di Bonomi (Confindustria) e cosa può succedere allo spread in base all'evolversi del confronto tra i partiti
di Antonio Cardarelli 17 Ottobre 2022 10:00
La storia insegna che i mercati finanziari amano la stabilità politica. Il punto fondamentale non è tanto il colore politico del governo in carica, ma il fatto che ci sia un governo forte e in grado di attuare politiche chiare sui temi economici più rilevanti. La netta vittoria del centrodestra nelle elezioni del 25 settembre sembrava aprire proprio questo scenario. E le parole di Giorgia Meloni improntate sulla cautela nei rapporti con l'Europa avevano ulteriormente rassicurato i mercati.
Ma nel momento di formare la squadra di governo le tensioni nascoste sono emerse, fino a esplodere nel giorno dell'elezione di Ignazio La Russa alla presidenza della Camera. I mal di pancia in Forza Italia sono venuti alla luce, provocati soprattutto dall'insofferenza del partito per il "no" secco di Meloni all'ingresso di Licia Ronzulli al governo. L'ormai famoso bigliettino di Berlusconi a favore di telecamere e fotografi, con gli epiteti rivolti a Giorgia Meloni, ha portato gli alleati di governo verso lo scontro aperto.
Ora il passo indietro di Ronzulli, che ha aperto all'incontro Berlusconi-Meloni in programma oggi, sembra aver riportato una certa serenità. Ma i mercati finanziari e gli investitori internazionali sono tornati a guardare all'Italia con una certa preoccupazione. Le agenzie di rating lo hanno messo nero su bianco, Fitch e soprattutto Moody's, che ha parlato apertamente della possibilità di abbassare il rating (già basso, Baa3 con outlook negativo) senza riforme strutturali. L'Italia, insomma, è tornata "l'osservata speciale" delle agenzie di rating. Come le altre economie occidentali, anche quella italiana ha subito un tagli delle prospettive di crescita da parte del Fondo Monetario Internazionale.
Se poi aggiungiamo che questa "crisetta" politica si innesta in un contesto internazionale estremamente complicato, che si riverbera sull'economia italiana con aumenti del costo dell'energia che rischiano di mettere in ginocchio imprese e famiglie, ecco che si coglie la gravità del richiamo di Carlo Bonomi. Il presidente di Confindustria è stato chiaro: "Fate presto", perché l'industria italiana rischia di affondare. Ma ha anche chiesto "persone competenti" soprattutto nei ministeri chiave, come quello dell'Economia.
Per il momento lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, il differenziale di rendimento dei titoli di stato che di fatto è il termometro del giudizio dei mercati sull'Italia, non si è mosso molto. Ma a questo punto gli scenari possibili sono sostanzialmente due. Il primo: l'incontro Berlusconi-Meloni riporta serenità, il centrodestra si presenta unito da Mattarella e nasce un governo solido, in grado di portare avanti i progetti del Pnrr senza stravolgerli. Un'opzione che porterebbe a uno spread che potrebbe muoversi lentamente in ribasso, verso i 200 punti base (oggi viaggia in area 244 punti).
La seconda ipotesi è quella della nuova instabilità: Meloni va da sola al Quirinale (come minacciato da lei stessa con la frase "non dobbiamo fare per forza un governo") e le tensioni nel centrodestra continuano a crescere. A questo punto la credibilità dell'Italia sarebbe ai minimi e gli stessi fondi europei sarebbero in pericolo senza le riforme. Lo spread si muoverebbe sicuramente al rialzo, anche in maniera netta, e l'abbassamento del rating da parte delle agenzie potrebbe essere il colpo del ko per l'economia italiana.
TENSIONI NEL CENTRODESTRA
Ma nel momento di formare la squadra di governo le tensioni nascoste sono emerse, fino a esplodere nel giorno dell'elezione di Ignazio La Russa alla presidenza della Camera. I mal di pancia in Forza Italia sono venuti alla luce, provocati soprattutto dall'insofferenza del partito per il "no" secco di Meloni all'ingresso di Licia Ronzulli al governo. L'ormai famoso bigliettino di Berlusconi a favore di telecamere e fotografi, con gli epiteti rivolti a Giorgia Meloni, ha portato gli alleati di governo verso lo scontro aperto.
AGENZIE DI RATING ALLA FINESTRA
Ora il passo indietro di Ronzulli, che ha aperto all'incontro Berlusconi-Meloni in programma oggi, sembra aver riportato una certa serenità. Ma i mercati finanziari e gli investitori internazionali sono tornati a guardare all'Italia con una certa preoccupazione. Le agenzie di rating lo hanno messo nero su bianco, Fitch e soprattutto Moody's, che ha parlato apertamente della possibilità di abbassare il rating (già basso, Baa3 con outlook negativo) senza riforme strutturali. L'Italia, insomma, è tornata "l'osservata speciale" delle agenzie di rating. Come le altre economie occidentali, anche quella italiana ha subito un tagli delle prospettive di crescita da parte del Fondo Monetario Internazionale.
L'APPELLO DI BONOMI (CONFINDUSTRIA)
Se poi aggiungiamo che questa "crisetta" politica si innesta in un contesto internazionale estremamente complicato, che si riverbera sull'economia italiana con aumenti del costo dell'energia che rischiano di mettere in ginocchio imprese e famiglie, ecco che si coglie la gravità del richiamo di Carlo Bonomi. Il presidente di Confindustria è stato chiaro: "Fate presto", perché l'industria italiana rischia di affondare. Ma ha anche chiesto "persone competenti" soprattutto nei ministeri chiave, come quello dell'Economia.
SCENARIO UNO: CRISI RIENTRA
Per il momento lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, il differenziale di rendimento dei titoli di stato che di fatto è il termometro del giudizio dei mercati sull'Italia, non si è mosso molto. Ma a questo punto gli scenari possibili sono sostanzialmente due. Il primo: l'incontro Berlusconi-Meloni riporta serenità, il centrodestra si presenta unito da Mattarella e nasce un governo solido, in grado di portare avanti i progetti del Pnrr senza stravolgerli. Un'opzione che porterebbe a uno spread che potrebbe muoversi lentamente in ribasso, verso i 200 punti base (oggi viaggia in area 244 punti).
SCENARIO DUE: ROTTURA TRA I PARTITI
La seconda ipotesi è quella della nuova instabilità: Meloni va da sola al Quirinale (come minacciato da lei stessa con la frase "non dobbiamo fare per forza un governo") e le tensioni nel centrodestra continuano a crescere. A questo punto la credibilità dell'Italia sarebbe ai minimi e gli stessi fondi europei sarebbero in pericolo senza le riforme. Lo spread si muoverebbe sicuramente al rialzo, anche in maniera netta, e l'abbassamento del rating da parte delle agenzie potrebbe essere il colpo del ko per l'economia italiana.
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