Strategie
Goldman Sachs Asset Management studia la tecnologia disruptive per scovare i vincitori del futuro
Gli esperti di Goldman Sachs Asset Management ritengono che la selezione delle società hi tech innovative possa trarre vantaggio dall'inflazione creando un'opportunità interessante per investire nei futuri leader tecnologici
di Leo Campagna 1 Novembre 2022 09:43
La profonda correzione subita dalle azioni tecnologiche dal picco di metà novembre 2021 è stata guidata principalmente da fattori macro economici come i timori per l'aumento dei tassi di interesse e dell'inflazione. Tuttavia, secondo un’analisi condotta da Brook Dane, Portfolio Manager, Fundamental Equity, e Sung Cho, Portfolio Manager, Fundamental Equity di Goldman Sachs Asset Management, i fondamentali tecnologici rimangono solidi.
“L'inflazione incoraggia le aziende a investire in tecnologia perché le aiuta a fare di più con meno e a identificare soluzioni ai colli di bottiglia e alle inefficienze. Inoltre, le aziende tecnologiche che offrono prodotti innovativi tendono a esercitare un notevole potere di determinazione dei prezzi, consentendo loro di trasferire i costi di input ai clienti”, riferiscono i due manager.
Dane e Cho ritengono che la domanda di tecnologia innovativa non sia ciclica, ma piuttosto profondamente secolare. Una tesi che poggia sulle migliaia di conversazioni tenute con i dirigenti aziendali in cui è emerso con chiarezza che le aziende, sostenute dai loro solidi bilanci, continueranno a investire nelle tecnologie che le aiutano a massimizzare l'efficienza. “Il passaggio al cloud computing pubblico, l’uso del software-as-a- service (SaaS), l’adozione di metodi di pagamento digitali e l’incremento di resilienza della sicurezza informatica, permetteranno alle aziende tecnologiche, in particolare quelle che offrono soluzioni software innovative in aree come l'automazione dei processi robotici e la gestione dell'esperienza del cliente, di aiutare le imprese a ridurre i costi, migliorare l'efficienza operativa e prevedere le dislocazioni prima che si verifichino”, spiegano i due manager di Goldman Sachs AM.
Inoltre, molte delle aziende che offrono tecnologie strategiche, ad esempio chip e soluzioni di sicurezza all'avanguardia, avranno un potere di determinazione dei prezzi superiore alla media. Anche per questo Dane e Cho reputano che la selezione delle società tecnologiche innovative possa trarre vantaggio dall'inflazione e che l'attuale contesto rappresenta un'opportunità potenzialmente interessante per investimenti attivi nei futuri leader tecnologici. I metodi contabili tradizionali, infatti, non catturano completamente il valore degli investimenti immateriali come il software.
“Il vero potere della gestione attiva consiste anche nell’essere in grado di valutare la qualità dell'innovazione delle aziende tecnologiche e investire selettivamente in quelle che siano sottovalutate oggi e destinate a vincere a lungo termine”, sottolineano Dane e Cho. Certo, ammettono i due manager, l'incertezza e la conseguente volatilità del mercato persisteranno probabilmente per qualche tempo, tuttavia tenderanno anche a guidare una maggiore differenziazione tra i titoli, rendendo fondamentale la gestione attiva.
“Non tutte le aziende tecnologiche sono uguali. Quelle con bilanci solidi, margini di profitto elevati, forte flusso di cassa libero e bassa leva finanziaria tendono a essere nella posizione migliore per resistere a tassi di interesse più elevati e a pressioni sui costi crescenti. Una delle metriche a cui prestiamo molta attenzione è il margine lordo di un'azienda, che di solito indica un cuscino per assorbire l'inflazione, un forte potere di determinazione dei prezzi e la redditività primaria”, puntualizzano Dane e Cho.
Oltre ad essere selettivi a livello di titoli, è indispensabile creare portafogli ben bilanciati investendo a livello globale attraverso le diverse capitalizzazioni di mercato. “Gli investitori devono inoltre abituarsi a guardare oltre i benchmark ponderati in base alla capitalizzazione di mercato, che risultano essere troppo esposti ai vincitori del passato e che lasciano invece potenzialmente poco spazio ai vincitori del futuro” concludono i due manager di Goldman Sachs Asset Management.
L’INFLAZIONE INCORAGGIA LE AZIENDE AD INVESTIRE IN TECNOLOGIA
“L'inflazione incoraggia le aziende a investire in tecnologia perché le aiuta a fare di più con meno e a identificare soluzioni ai colli di bottiglia e alle inefficienze. Inoltre, le aziende tecnologiche che offrono prodotti innovativi tendono a esercitare un notevole potere di determinazione dei prezzi, consentendo loro di trasferire i costi di input ai clienti”, riferiscono i due manager.
LA DOMANDA DI TECNOLOGIA INNOVATIVA È SECOLARE
Dane e Cho ritengono che la domanda di tecnologia innovativa non sia ciclica, ma piuttosto profondamente secolare. Una tesi che poggia sulle migliaia di conversazioni tenute con i dirigenti aziendali in cui è emerso con chiarezza che le aziende, sostenute dai loro solidi bilanci, continueranno a investire nelle tecnologie che le aiutano a massimizzare l'efficienza. “Il passaggio al cloud computing pubblico, l’uso del software-as-a- service (SaaS), l’adozione di metodi di pagamento digitali e l’incremento di resilienza della sicurezza informatica, permetteranno alle aziende tecnologiche, in particolare quelle che offrono soluzioni software innovative in aree come l'automazione dei processi robotici e la gestione dell'esperienza del cliente, di aiutare le imprese a ridurre i costi, migliorare l'efficienza operativa e prevedere le dislocazioni prima che si verifichino”, spiegano i due manager di Goldman Sachs AM.
IL VALORE DEGLI INVESTIMENTI IMMATERIALI
Inoltre, molte delle aziende che offrono tecnologie strategiche, ad esempio chip e soluzioni di sicurezza all'avanguardia, avranno un potere di determinazione dei prezzi superiore alla media. Anche per questo Dane e Cho reputano che la selezione delle società tecnologiche innovative possa trarre vantaggio dall'inflazione e che l'attuale contesto rappresenta un'opportunità potenzialmente interessante per investimenti attivi nei futuri leader tecnologici. I metodi contabili tradizionali, infatti, non catturano completamente il valore degli investimenti immateriali come il software.
IL VERO POTERE DELLA GESTIONE ATTIVA
“Il vero potere della gestione attiva consiste anche nell’essere in grado di valutare la qualità dell'innovazione delle aziende tecnologiche e investire selettivamente in quelle che siano sottovalutate oggi e destinate a vincere a lungo termine”, sottolineano Dane e Cho. Certo, ammettono i due manager, l'incertezza e la conseguente volatilità del mercato persisteranno probabilmente per qualche tempo, tuttavia tenderanno anche a guidare una maggiore differenziazione tra i titoli, rendendo fondamentale la gestione attiva.
NON TUTTE LE AZIENDE TECNOLOGICHE SONO UGUALI
“Non tutte le aziende tecnologiche sono uguali. Quelle con bilanci solidi, margini di profitto elevati, forte flusso di cassa libero e bassa leva finanziaria tendono a essere nella posizione migliore per resistere a tassi di interesse più elevati e a pressioni sui costi crescenti. Una delle metriche a cui prestiamo molta attenzione è il margine lordo di un'azienda, che di solito indica un cuscino per assorbire l'inflazione, un forte potere di determinazione dei prezzi e la redditività primaria”, puntualizzano Dane e Cho.
ABITUARSI A GUARDARE OLTRE I BENCHMARK
Oltre ad essere selettivi a livello di titoli, è indispensabile creare portafogli ben bilanciati investendo a livello globale attraverso le diverse capitalizzazioni di mercato. “Gli investitori devono inoltre abituarsi a guardare oltre i benchmark ponderati in base alla capitalizzazione di mercato, che risultano essere troppo esposti ai vincitori del passato e che lasciano invece potenzialmente poco spazio ai vincitori del futuro” concludono i due manager di Goldman Sachs Asset Management.