Generali Investments
Generali Investments: ancora prudenza sulle azioni, a fine anno può tornare interesse
Michele Morganti, Senior Equity Strategist di Generali Investments, ritiene giustificato mantenere il sottopeso per le valutazioni ancora elevate ma potrebbe passare a un posizionamento neutrale in futuro
di Redazione 5 Novembre 2022 15:00
L’inflazione resta più tenace del previsto ma i mercati sono stati in grado di metabolizzarla, soprattutto i settori più ciclici nell’Area Euro. Le banche centrali hanno iniziato a segnalare una futura debolezza economica e l’orologio del ciclo sta avanzando. Il posizionamento è fondamentale, rimane molto contenuto e probabilmente, in assenza di grandi eventi negativi sul fronte del credito, aiuta a spiegare una volatilità azionaria relativamente contenuta, scesa a ottobre e ulteriormente diminuita rispetto alla volatilità obbligazionaria rappresentata.
Michele Morganti, Senior Equity Strategist di Generali Investments, ritiene che il posizionamento e la volatilità relativa delle azioni rispetto alle obbligazioni, oltre al riconoscimento dell’imminente debolezza economica da parte delle banche centrali, stiano fornendo alcuni motivi di ottimismo agli investitori e inducendo rialzi temporanei. Questi ultimi però, secondo l’esperto di Generali Investments, potrebbero non essere sostenibili nel breve termine.
Secondo Morganti, il premio per il rischio USA non è oggi interessante, avendo raggiunto un minimo storico. Anche il settore Tech statunitense mostra segni di sopravvalutazione nonostante il calo da inizio anno. Il rapporto tra prezzi e utili sembra troppo alto rispetto ai tassi reali e i più elevati spread creditizi rivelano un rendimento da dividendi molto meno interessante rispetto ai rendimenti dei bond con rating BBB.
In sintesi, le valutazioni non sono ancora confortevoli e, in teoria, richiederebbero che l'indice S&P scenda a circa 3.400 prima di ricominciare a sembrare interessante. Inoltre, poiché anche gli utili sono molto probabilmente a rischio, Morganti ritiene che la posizione di sottopeso azionario sia giustificata a breve termine, mentre nel prossimo futuro Generali Investments potrebbe diventare neutrale, se le banche centrali riconoscessero ancora di più la debolezza economica, o il mercato diventasse più conveniente e il rallentamento degli utili più visibile.
Lo slancio degli utili negli Stati Uniti è stato finora resiliente e si prevede che la stagione di reporting del terzo trimestre vedrà una crescita annuale ridotta ma comunque positiva. Tuttavia Morganti vede indicazioni delle aziende più negative rispetto al secondo trimestre e stima che la crescita degli utili per il 2023 sarà del +2% sull’anno per gli Stati Uniti e prossima a zero per l'Area Euro, sotto il consenso, con rischi ancora rivolti al ribasso, principalmente a causa del continuo aumento dei costi e delle revisioni negative del PIL.
ALCUNI MOTIVI DI OTTIMISMO
Michele Morganti, Senior Equity Strategist di Generali Investments, ritiene che il posizionamento e la volatilità relativa delle azioni rispetto alle obbligazioni, oltre al riconoscimento dell’imminente debolezza economica da parte delle banche centrali, stiano fornendo alcuni motivi di ottimismo agli investitori e inducendo rialzi temporanei. Questi ultimi però, secondo l’esperto di Generali Investments, potrebbero non essere sostenibili nel breve termine.
TECH USA ANCORA SOPRAVVALUTATO
Secondo Morganti, il premio per il rischio USA non è oggi interessante, avendo raggiunto un minimo storico. Anche il settore Tech statunitense mostra segni di sopravvalutazione nonostante il calo da inizio anno. Il rapporto tra prezzi e utili sembra troppo alto rispetto ai tassi reali e i più elevati spread creditizi rivelano un rendimento da dividendi molto meno interessante rispetto ai rendimenti dei bond con rating BBB.
SOTTOPESO AZIONARIO GIUSTIFICATO
In sintesi, le valutazioni non sono ancora confortevoli e, in teoria, richiederebbero che l'indice S&P scenda a circa 3.400 prima di ricominciare a sembrare interessante. Inoltre, poiché anche gli utili sono molto probabilmente a rischio, Morganti ritiene che la posizione di sottopeso azionario sia giustificata a breve termine, mentre nel prossimo futuro Generali Investments potrebbe diventare neutrale, se le banche centrali riconoscessero ancora di più la debolezza economica, o il mercato diventasse più conveniente e il rallentamento degli utili più visibile.
RISCHI ANCORA AL RIBASSO
Lo slancio degli utili negli Stati Uniti è stato finora resiliente e si prevede che la stagione di reporting del terzo trimestre vedrà una crescita annuale ridotta ma comunque positiva. Tuttavia Morganti vede indicazioni delle aziende più negative rispetto al secondo trimestre e stima che la crescita degli utili per il 2023 sarà del +2% sull’anno per gli Stati Uniti e prossima a zero per l'Area Euro, sotto il consenso, con rischi ancora rivolti al ribasso, principalmente a causa del continuo aumento dei costi e delle revisioni negative del PIL.