Opportunità ESG

Robeco: opportunità di investimento nelle reti elettriche di nuova generazione

Marco van Lent, Senior Portfolio Manager Equities di Robeco, sottolinea la priorità globale di ammodernare le infrastrutture per adeguarsi alla transizione energetica e fa il punto della situazione in Europa, Cina e USA

di Stefano Caratelli 14 Novembre 2022 19:00

financialounge -  ESG Marco van Lent Robeco Transizione
La crisi energetica che ha investito l’Europa ricorda che la transizione da energetica è necessaria sia dal punto di vista ambientale che da quello della sicurezza. Il fattore abilitante cruciale della transizione sarà la riprogettazione e la ricostruzione di reti elettriche sofisticate in grado di accogliere una maggiore generazione e distribuzione di energia. L’International Energy Agency prevede che gli investimenti globali nelle reti dovranno raggiungere gli 820 miliardi di dollari l’anno entro il 2030, se si vogliono attivare i progetti di rinnovabile necessari per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °.

SERVIRANNO ANNI MA LE OPPORTUNITÀ CI SONO GIÀ


Marco van Lent, Senior Portfolio Manager Equities di Robeco, sottolinea che la costruzione della rete di nuova generazione richiederà anni, forse decenni, e alcune opportunità di investimento legate alla riprogettazione dovranno attendere, ma aggiunge che molte aziende, come imprese di ingegneria e costruzione, produttori di componenti elettrici e utility, stanno già costruendo la nuova rete mattone per mattone e cavo per cavo. Queste aziende possono contare su molti anni di crescita elevata e relativamente ininterrotta, offrendo opportunità di investimento fin da subito.

UN’INFRASTRUTTURA CHE STA INVECCHIANDO


La crisi energetica che ha investito l’Europa e che si sta diffondendo in tutto il mondo e la rete elettrica esistente non è più adatta allo scopo, perché si basa su una capacità di generazione alimentata principalmente da combustibili fossili, diretta ai consumatori con un flusso unidirezionale. Era un sistema gestibile con combustibili fossili abbondanti ed economici e si poteva attivare e disattivare la capacità in tempi relativamente brevi. Ma l’infrastruttura sta invecchiando e spesso non è in grado di accogliere e distribuire in modo efficiente nuova capacità, di far fronte a condizioni meteorologiche estreme o di soddisfare nuove fonti di domanda come l’elettrificazione dei veicoli.

ANCHE IDROELETTRICO E NUCLEARE


La rete del futuro includerà probabilmente fonti come l’idroelettrico o il nucleare, a cui si aggiungono le rinnovabili come eolico e solare su scala molto più grande di quella oggi installata. Richiederà nuove linee di trasmissione a lunga distanza, che partendo da luoghi remoti come impianti offshore o aree desertiche si collegheranno ad appositi snodi dove la corrente sarà convertita in bassa tensione per la distribuzione locale. Altra elettricità arriverà dai punti di consumo, come abitazioni e fabbriche, tramite interconnettori.

LA SITUAZIONE NEI TRE MAGGIORI BLOCCHI


Attualmente lo sviluppo della rete prosegue graduale, con l’entrata in funzione delle rinnovabili e la sostituzione dell’infrastruttura obsoleta. Nel corso di questo decennio l’esperto di Robeco si aspetta un maggior coinvolgimento strategico a livello federale negli Stati Uniti e a livello comunitario in Europa per la costruzione di reti più intelligenti, efficienti e resilienti. Lo stato attuale della situazione nei tre maggiori blocchi economici vede un’Europa in subbuglio per il taglio delle forniture di gas russo e la conseguente impennata dei prezzi, ma nel medio-lungo termine la crisi si rivelerà probabilmente un catalizzatore per l’integrazione europea della rete, ampliando la capacità di trasmettere tra gli Stati membri.

ANCHE ALLA CINA SERVE PIÙ FLESSIBILITÀ


La Cina intende espandere notevolmente la propria capacità di generazione entro il 2025, portandola a 1,36 volte il livello del 2020, e sa bene che deve dotarsi di una rete più flessibile. Le preoccupazioni per la sicurezza energetica, la rapida aggiunta di nuovi progetti di rinnovabili e la necessità di trasferire energia dalle regioni occidentali meno popolate alla costa orientale, sono tutti fattori che danno impulso agli investimenti nella rete. Negli Stati Uniti la rete, come in Europa, è cresciuta in modo organico ma senza una pianificazione federale. Alcune leggi recenti, tra cui l’Infrastructure Investment and Jobs Act del novembre 2021 e l’Inflation Reduction Act dell’agosto 2022, hanno previsto gli investimenti nella rete, tuttavia ben lontani dal livello richiesto, per cui l’onere ricadrà sul settore privato.

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