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Generali Investments: possibili contrasti tra politica fiscale e monetaria in Europa
Il Senior Economist Martin Wolburg ritiene che il costo del sostegno contro il caro energia potrebbe essere sottostimato e questo potrebbe costringere la BCE a inasprire ulteriormente la sua politica monetaria
di Stefano Caratelli 27 Novembre 2022 09:00
Gli ultimi commenti dei membri del Consiglio Direttivo della BCE suggeriscono che, con l'inflazione ben sopra l'obiettivo nei prossimi anni, l'inasprimento della politica monetaria passerà da un aumento dei tassi nel 2023 al Quantitative Tightening, vale a dire la cura dimagrante del bilancio della banca centrale gonfiato dagli acquisti di titoli degli ultimi anni per garantire la stabilità finanziaria.
Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, osserva che l'orientamento della politica fiscale è invece meno chiaro. Le proiezioni della Commissione Europea basate sui progetti di bilancio degli Stati membri per il 2023 suggeriscono che la politica fiscale sarà leggermente restrittiva, ma è in gran parte dovuto a una riduzione delle misure di sostegno ai redditi per fare fronte ai prezzi dell'energia in rialzo.
Ma i costi finali potrebbero essere sottostimati se le misure dovessero essere mantenute e potrebbero raggiungere quasi il 2% del PIL dell'Area Euro e nell'intera UE, significativamente più alti rispetto al 2022. Questo potrebbe causare possibili collisioni tra politica monetaria e politica fiscale. In questo scenario infatti l'orientamento della politica fiscale tornerebbe a essere espansivo. La Presidente della BCE Lagarde ha ricordato che le misure fiscali dovrebbero essere temporanee, mirate e di dimensioni limitate, ma in caso di uno stimolo più significativo, sottolinea Wolburg, la BCE potrebbe essere costretta a inasprire ulteriormente la sua politica.
In ogni caso, sinora i banchieri centrali della BCE si sono mostrati cauti su un rialzo troppo veloce dei tassi di interesse suggerendo un percorso più lento. Intanto è partito ben sotto le attese il rimborso da parte delle banche dei LTRO, a circa 300 miliardi di euro su un totale di 2.100 miliardi. Dalla Fed americana sono invece arrivati segnali di raffreddamento degli entusiasmi suscitati dal rallentamento dell’inflazione, indicando che il momento della pausa nella stretta monetaria non è ancora arrivato.
POLITICA FISCALE MENO CHIARA
Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, osserva che l'orientamento della politica fiscale è invece meno chiaro. Le proiezioni della Commissione Europea basate sui progetti di bilancio degli Stati membri per il 2023 suggeriscono che la politica fiscale sarà leggermente restrittiva, ma è in gran parte dovuto a una riduzione delle misure di sostegno ai redditi per fare fronte ai prezzi dell'energia in rialzo.
SOTTOSTIMATI I COSTI DEL SUPPORTO CONTRO IL CARO ENERGIA?
Ma i costi finali potrebbero essere sottostimati se le misure dovessero essere mantenute e potrebbero raggiungere quasi il 2% del PIL dell'Area Euro e nell'intera UE, significativamente più alti rispetto al 2022. Questo potrebbe causare possibili collisioni tra politica monetaria e politica fiscale. In questo scenario infatti l'orientamento della politica fiscale tornerebbe a essere espansivo. La Presidente della BCE Lagarde ha ricordato che le misure fiscali dovrebbero essere temporanee, mirate e di dimensioni limitate, ma in caso di uno stimolo più significativo, sottolinea Wolburg, la BCE potrebbe essere costretta a inasprire ulteriormente la sua politica.
POLITICA FISCALE E POLITICA MONETARIA IN EUROPA
DALLA BCE COMUNQUE SEGNALI DI CAUTELA
In ogni caso, sinora i banchieri centrali della BCE si sono mostrati cauti su un rialzo troppo veloce dei tassi di interesse suggerendo un percorso più lento. Intanto è partito ben sotto le attese il rimborso da parte delle banche dei LTRO, a circa 300 miliardi di euro su un totale di 2.100 miliardi. Dalla Fed americana sono invece arrivati segnali di raffreddamento degli entusiasmi suscitati dal rallentamento dell’inflazione, indicando che il momento della pausa nella stretta monetaria non è ancora arrivato.