Cop27

Robeco: “L’obiettivo é mantenere la rotta verso il Net Zero entro il 2050”

Contesto complesso per gli obiettivi Esg considerando che Stati Uniti e Cina non sono in buoni rapporti e la leadership dell’UE ha perso credibilità (visto il ritorno all’utilizzo del carbone)

di Redazione 29 Novembre 2022 18:00

financialounge -  Cop27 decarbonizzazione ESG finanza Lucian Peppelenbos Robeco
L’analisi realizzata da Lucian Peppelenbos, Climate Strategist di Robeco, inizia facendo un focus sulla conferenza sul clima COP27 che si è svolta in un contesto che vede i paesi di tutto il mondo alle prese con crisi energetiche e alimentari, inflazione, guerre e tensioni sul debito. Due delle controparti fondamentali per il successo dei negoziati – Stati Uniti e Cina – non sono in buoni rapporti e la leadership dell’UE ha perso credibilità, visto il ritorno all’utilizzo del carbone e dell’aumento significativo dei sussidi ai combustibili fossili.

PRIMO OBIETTIVO COP27


In questo contesto, COP27 si è concentrata su due questioni fondamentali. La prima è quella dei finanziamenti per il clima. Da diversi anni i paesi industrializzati hanno infranto la promessa di aiutare il Sud globale a sostenere i costi dell’adattamento e della mitigazione del cambiamento climatico. La conferenza di quest’anno ha affrontato anche il tema dei danni: le nazioni ricche sono chiamate ad assumersi la responsabilità dei danni che le emissioni passate stanno arrecando ai più paesi vulnerabili. Su questo punto, il vertice ha prodotto un risultato epocale, ossia la costituzione di un fondo loss and damages, anche se a nostro avviso ci vorranno ancora molti negoziati prima che diventi operativo.

SECONDO OBIETTIVO COP27


Il secondo obiettivo della COP27 era quello di dare impulso all’attuazione dell’Accordo di Parigi. In questo caso, sembra quasi che dovremmo essere grati che la mancanza di progressi non si sia tradotta in un esplicito passo indietro. L’obiettivo degli 1,5 °C è sopravvissuto a malapena ai negoziati e non è stato raggiunto alcun accordo sulla riduzione graduale dell’uso dei combustibili fossili senza abbattimento delle emissioni. Insomma, una dolorosa battuta d’arresto.

UN BICCHIERE MEZZO PIENO


Quindi, conclusa la COP27, a che punto ci troviamo nel percorso verso il raggiungimento del Net Zero entro il 2050? Gli esperti di Robeco vedono il bicchiere mezzo pieno. Certo, la conferenza sul clima non ha prodotto molti risultati concreti, mentre le emissioni globali continuano ad aumentare e le politiche climatiche sono ancora insufficienti.

CAMBIO DI ROTTA


Cinque anni fa, però, eravamo diretti verso un aumento delle temperature di 4 °C. Si è registrato dunque un progresso: un evidente cambio di rotta. In questo senso, il meccanismo di “ratcheting” dell’Accordo di Parigi, in base al quale le ambizioni climatiche vengono periodicamente riviste al rialzo, si sta dimostrando efficace. La prova del nove sarà il vertice del prossimo anno a Dubai, quando i paesi partecipanti presenteranno nuovi piani basati sui progressi compiuti finora a livello globale.

ANTICIPATO IL PICCO SULL’USO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI


Nel suo ultimo World Energy Outlook, l’IEA ha concluso che il picco dell’utilizzo dei combustibili fossili arriverà prima del 2030, in quanto molti paesi stanno investendo nelle rinnovabili e nella razionalizzazione dei consumi al fine di perseguire la sicurezza energetica. Politiche di questo tipo sono state adottate quest’anno dalle economie responsabili delle maggiori emissioni, tra cui Stati Uniti, UE, India, Australia, Corea del Sud, Giappone e Cina. In particolare, l’US Inflation Reduction Act, con il suo pacchetto di sostegno da 369 miliardi di dollari, darà impulso all’innovazione tecnologica.Tutti questi provvedimenti, sommandosi, permetteranno di arrivare presto a un punto di svolta, in cui la transizione verso il Net Zero guadagna uno slancio tale da proseguire a ritmo sempre più veloce.

INVESTIRE NELLA TRANSIZIONE


Cosa comporta tutto questo per gli investitori come Robeco? Si sta mantenendo la rotta verso il Net Zero entro il 2050 e si continuerà  ad investire nella transizione. La decarbonizzazione del portafoglio Robeco è attualmente arrivata a -43% rispetto al livello di riferimento di fine 2019. Avendo iniziato l’anno a -35%, durante il 2022 Robeco ha continuato a decarbonizzare i propri investimenti, nonostante la ri-carbonizzazione del mercato provocata dall’aumento del peso del settore energetico nel benchmark.

IL “SEMAFORO” CLIMATICO DI ROBECO


È altrettanto importante esaminare le aziende stesse e il loro approccio alla gestione della propria transizione. Questo aspetto è misurato dal “semaforo” climatico di Robeco, che valuta il grado di allineamento dei primi 250 emittenti dell’ universo d’investimento con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Nelle proprie analisi, Robeco quest’anno ha riscontrato strategie di transizione robuste per il 27% delle aziende, mentre il 21% ci sta chiaramente lavorando e il 52% non fa ancora abbastanza. La buona notizia è che, nonostante l’aumento delle emissioni globali, l’antagonismo politico e l’ennesima conferenza deludente sul clima, Robeco vede forti segnali di un’evidente accelerazione della transizione nel mercato.

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