La ricerca

RBC BlueBay: i mercati pubblici sovraperformeranno i mercati privati entro 3-5 anni

Secondo un sondaggio condotto da RBC BlueBay Asset Management su 800 fund buyer, consulenti e asset manager europei e statunitensi, i mercati pubblici sovraperformeranno quelli privati

di Anna Patti 30 Novembre 2022 18:00

financialounge -  mercati RBC BlueBay AM Tommaso De Giuseppe
Nonostante volatilità e inflazione in crescita, il sentiment degli investitori wholesale internazionali secondo una ricerca commissionata da RBC BlueBay Asset Management è che i mercati pubblici sovraperformeranno i mercati privati nei prossimi 3-5 anni. Il sondaggio che ha coinvolto 800 fund buyer, consulenti e asset manager europei (di cui 100 italiani) e statunitensi ("investitori internazionali wholesale"), ha anche rilevato che la stragrande maggioranza degli intervistati (86%) non prevede di aumentare in modo significativo la propria allocazione ai mercati privati rispetto ai livelli attuali e rimane positiva nei confronti dei mercati pubblici, nonostante i recenti venti contrari dell'economia globale.

LA RICERCA


L’indagine condotta da RBC BlueBay ha anche confermato l’attenzione degli investitori wholesale internazionali verso la gestione attiva e le tematiche ambientali, sociali e di governance (ESG). Gli investitori wholesale italiani hanno espresso opinioni differenti rispetto ai colleghi stranieri in alcuni ambiti, rivelando una maggiore sensibilità all’inflazione, un più alto grado di ottimismo riguardo ai rendimenti futuri, una maggiore attenzione alle small e mid-cap (SMID) e un livello più alto di fiducia sull’azionario cinese.

MERCATI PUBBLICI E MERCATI PRIVATI


A livello internazionale gli intervistati allocano attualmente il 22% (vs 20% degli italiani) dei propri portafogli ai mercati privati e non prevedono di aumentare significativamente questa allocazione nei prossimi tre-cinque anni. Mentre il 54% degli intervistati italiani prevede, in linea con gli altri Paesi, che i mercati pubblici performeranno meglio rispetto a quelli privati nei prossimi 5-10 anni. A pesare sul sentiment degli investitori sono volatilità e inflazione. Il 46% degli investitori internazionali (vs 40% degli italiani) sostiene che l’attuale volatilità dei mercati non abbia cambiato l'opportunità di investire nei mercati pubblici. Questa percentuale in Italia sale al 41%.

L’INTERESSE PER I MERCATI PUBBLICI


L’interesse per i mercati pubblici è rafforzato dalle priorità di asset allocation degli intervistati per i prossimi tre anni. Infatti, le azioni e il reddito fisso rimangono le scelte principali di allocazione rispettivamente per il 31% e il 26% degli intervistati a livello internazionale, prima di altre asset class. Il 76% dei partecipanti al sondaggio e il 78% degli italiani dicono di preferire l’approccio attivo rispetto a quello passivo.

LA CACCIA AI RENDIMENTI


Si registra tra gli investitori un certo pessimismo verso i rendimenti degli investimenti finanziari:  il 65% degli intervistati a livello internazionale concorda sulla difficoltà a trovare rendimenti a causa dell’inflazione per i prossimi tre anni. Si mostrano più ottimisti gli investitori italiani, solo il 44% di loro è preoccupato per i rendimenti in quell’arco temporale. Gran parte degli investitori (39% internazionali vs 32% degli italiani) prevede che i rendimenti del portafoglio si aggireranno intorno al 5-6% per i prossimi 3-5 anni.

INTERESSE PER I TITOLI VALUE


Dalla ricerca condotta da RBC BlueBay Asset Management emerge un rinnovato interesse per i titoli value con il 28% degli investitori wholesale a livello internazionale che attualmente si dedica a questo stile e il 33% che prevede di farlo nei prossimi 1-3 anni. A livello globale l’attenzione sarà catalizzata dai titoli large cap (42%), seguiti da SMID (33%) e small cap (25%). Diverse le risposte degli investitori italiani: il 47% dei quali ha affermato che prevede di investire in SMID, il 37% in large cap e il 16% in small cap nei prossimi 1-3 anni.

I MERCATI EMERGENTI


Gli investitori wholesale a livello internazionale prevedono che il Nord America (25%) e la Cina (27%) registreranno il più grande rally azionario nei prossimi cinque anni, anche se ci sono segnali di uno spostamento verso l'Europa. Molto più elevata, pari al 39%, la percentuale di investitori italiani che punta sulla Cina. La stragrande maggioranza (86%) degli intervistati ritiene che i mercati emergenti siano pronti a crescere, percentuale che arriva al 94% in Italia. A livello internazionale, il 58% ha dichiarato di voler capitalizzare questo trend. Sul fronte obbligazionario, l’absolute return si conferma lo stile di investimento a reddito fisso preferito da oltre un terzo (37%) degli intervistati.

LA CRESCENTE ATTENZIONE ALL’APPROCCIO ESG


Cresce l’attenzione per gli investimenti ESG, il 57% lo considera un fattore importante. L’invasione russa dell’Ucraina e le preoccupazioni relative alle catene di approvvigionamento sono il principale fattore di aumento d’interesse per i fattori ESG tra gli investitori wholesale a livello internazionale (68%), seguite dalla riduzione della dipendenza dal petrolio e dal gas russo (45%). A commento dei risultati della ricerca Tommaso De Giuseppe, Partner, Head of Sales - Italy di RBC BlueBay Asset Management, dichiara: "In un contesto di maggiore volatilità, la nostra ricerca suggerisce che la maggior parte degli investitori wholesale continua a preferire la gestione attiva, cercando una maggiore flessibilità nei portafogli per affrontare questi tempi incerti”. L’Head Of Sales Italy di RBC BluBay conclude dicendo: “La ricerca suggerisce inoltre che il tanto atteso boom delle allocazioni sui mercati privati potrebbe verificarsi più lentamente del previsto, in quanto gli investitori cercano prima di tutto di risolvere gli squilibri di portafoglio causati dai re-pricing del mercato attraverso le allocazioni sui mercati pubblici".

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