Focus sull'obbligazionario
Reddito fisso, per Neuberger Berman è ora di ripensare l’asset allocation
Nelle Prospettive settimanali del CIO Niall O’Sullivan analizza le conseguenze sulle scelte di portafoglio del possibile picco dell’inflazione e del calo di volatilità. Ridiscutere strategie date per assodate da un decennio
di Stefano Caratelli 1 Dicembre 2022 15:01
L’aumento dei rendimenti obbligazionari di quest’anno, insieme ai recenti segnali di un possibile picco toccato dall’inflazione, può richiedere un radicale ripensamento dell’asset allocation. Nelle ultime settimane Neuberger Berman ha girato l’Europa per gli investitori, molti dei quali ritengono che sia tempo di ripensare l’asset allocation, poiché si rendono conto di quanto siano cambiate le variabili di cui tener conto nei processi decisionali. Non credono più che le attuali posizioni di portafoglio siano adatte alle nuove condizioni e sostengono che il principale elemento destabilizzatore sia il drastico aumento dei rendimenti obbligazionari. E i gestori di portafoglio sono ora chiamati ad affrontare una nuova realtà e ridiscutere strategie date per assodate da oltre un decennio.
Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO dedicate alla nuova asset allocation e firmate da Niall O’Sullivan, Chief Investment Officer, EMEA—Multi-Asset Class, indica quali sono le valutazioni interessanti e quali i rischi tollerabili. Da metà ottobre, man mano che gli investitori si sono convinti che l’inflazione potrebbe aver raggiunto il picco, è diminuita volatilità, favorendo forse l’aumento della propensione al rischio. Per chi punta a un rendimento superiore all’inflazione, Neuberger Berman cita le obbligazioni indicizzate, da anni non in focus per le valutazioni, ma che oggi tornano nella lista delle possibili scelte di asset allocation.
Il quadro per gli asset rischiosi è più complesso. A differenza delle azioni, il picco di inflazione, tassi e volatilità dei tassi rappresenteranno condizioni più positive per gli asset obbligazionari, che siano indicizzati all’inflazione o di credito. Le cedole non saranno minacciate, secondo O’Sullivan, da un rallentamento della crescita quanto gli utili. Per quanto riguarda il rischio di rifinanziamento, alcune società dovranno fare i conti con tassi più elevati, ma la maggior parte delle obbligazioni corporate hanno di fronte almeno altri tre o quattro anni prima di arrivare a scadenza, e le valutazioni del credito hanno subito una netta correzione.
Nonostante il rally delle ultime settimane, Neuberger Berman nota che gli High Yield globali rendono circa il 9%, mentre si stanno poi presentando opportunità anche in altri segmenti, tra cui quello il direct lending, che beneficia del rallentamento dei prestiti sindacati. Con questo mix di valutazioni interessanti e diminuzione della volatilità, i segmenti più rischiosi del mondo obbligazionario sono “improvvisamente” tornati al centro delle scelte di asset allocation, sottolinea O’Sullivan, secondo cui diventa importante pensare tanto tatticamente quanto strategicamente. I due rally di mercato dall’estate in poi rappresentano esempi in questo senso, avendo offerto opportunità per mettere in atto rotazioni tra asset rischiosi e meno rischiosi, tra gli stili value e growth e tra titoli ciclici e difensivi.
Inoltre, variare la duration potrebbe rivelarsi un’opportunità tattica se i rendimenti avessero davvero raggiunto il massimo stabilizzandosi in un certo range definito, così come la volatilità nei mercati valutari, con il picco del dollaro e il riallineamento delle politiche monetarie globali. Sono solo alcuni esempi delle variabili di asset allocation che sono cambiate nel corso del 2022, sottolinea in conclusione l’esperto di Neuberger Berman, dopo le recenti conversazioni con gli investitori che indicano che le nuove condizioni di mercato stanno cambiando le opinioni e, di conseguenza, la struttura dei portafogli.
VALUTAZIONI INTERESSANTI E RISCHI TOLLERABILI
Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO dedicate alla nuova asset allocation e firmate da Niall O’Sullivan, Chief Investment Officer, EMEA—Multi-Asset Class, indica quali sono le valutazioni interessanti e quali i rischi tollerabili. Da metà ottobre, man mano che gli investitori si sono convinti che l’inflazione potrebbe aver raggiunto il picco, è diminuita volatilità, favorendo forse l’aumento della propensione al rischio. Per chi punta a un rendimento superiore all’inflazione, Neuberger Berman cita le obbligazioni indicizzate, da anni non in focus per le valutazioni, ma che oggi tornano nella lista delle possibili scelte di asset allocation.
CONDIZIONI PIÙ POSITIVE PER LE OBBLIGAZIONI
Il quadro per gli asset rischiosi è più complesso. A differenza delle azioni, il picco di inflazione, tassi e volatilità dei tassi rappresenteranno condizioni più positive per gli asset obbligazionari, che siano indicizzati all’inflazione o di credito. Le cedole non saranno minacciate, secondo O’Sullivan, da un rallentamento della crescita quanto gli utili. Per quanto riguarda il rischio di rifinanziamento, alcune società dovranno fare i conti con tassi più elevati, ma la maggior parte delle obbligazioni corporate hanno di fronte almeno altri tre o quattro anni prima di arrivare a scadenza, e le valutazioni del credito hanno subito una netta correzione.
PENSARE TATTICAMENTE MA ANCHE STRATEGICAMENTE
Nonostante il rally delle ultime settimane, Neuberger Berman nota che gli High Yield globali rendono circa il 9%, mentre si stanno poi presentando opportunità anche in altri segmenti, tra cui quello il direct lending, che beneficia del rallentamento dei prestiti sindacati. Con questo mix di valutazioni interessanti e diminuzione della volatilità, i segmenti più rischiosi del mondo obbligazionario sono “improvvisamente” tornati al centro delle scelte di asset allocation, sottolinea O’Sullivan, secondo cui diventa importante pensare tanto tatticamente quanto strategicamente. I due rally di mercato dall’estate in poi rappresentano esempi in questo senso, avendo offerto opportunità per mettere in atto rotazioni tra asset rischiosi e meno rischiosi, tra gli stili value e growth e tra titoli ciclici e difensivi.
NUOVE CONDIZIONI HANNO CAMBIATO LE OPINIONI
Inoltre, variare la duration potrebbe rivelarsi un’opportunità tattica se i rendimenti avessero davvero raggiunto il massimo stabilizzandosi in un certo range definito, così come la volatilità nei mercati valutari, con il picco del dollaro e il riallineamento delle politiche monetarie globali. Sono solo alcuni esempi delle variabili di asset allocation che sono cambiate nel corso del 2022, sottolinea in conclusione l’esperto di Neuberger Berman, dopo le recenti conversazioni con gli investitori che indicano che le nuove condizioni di mercato stanno cambiando le opinioni e, di conseguenza, la struttura dei portafogli.