L'analisi

Generali Investments: recessione in Europa rischio concreto, ma la Bce continuerà a stringere

Il Senior Economist Martin Wolburg non crede che possa essere evitata una contrazione nell’Eurozona e prevede anche un rialzo di 0,50 della BCE a dicembre che potrebbe essere seguito da altri a inizio 2023

di Stefano Caratelli 4 Dicembre 2022 15:00

financialounge -  Generali Investments Martin Wolburg mercati
L’Inflazione rallenta nell’Eurozona ma una recessione invernale resta ancora un’ipotesi concreta, mentre è in arrivo un rialzo di 50 punti base da parte della BCE a metà dicembre, con il rischio di ulteriori rialzi della stessa taglia nel primo o secondo trimestre del 2023. L’inflazione resterà comunque ostinatamente alta, mentre nonostante i dati positivi, come la crescita del terzo trimestre e l’attività manifatturiera di novembre, non basteranno a evitare una recessione invernale, anche se non particolarmente grave.

I DATI HANNO SORPRESO AL RIALZO


Sono le conclusioni dell’analisi di Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, che parte dagli ultimi dati dell'Area Euro che hanno sorpreso al rialzo. L'economia ha continuato a crescere nel terzo trimestre e i dati di produzione industriale suggeriscono un trend positivo, mentre i principali indicatori di sentiment di novembre, come l’indice PMI dell’attività manifatturiera, l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese, e il sentiment dei consumatori, sono progrediti. Il PMI manifatturiero era in calo da maggio, è il nuovo dato ha fatto supporre che una recessione potesse essere evitata.

MA LE SPERANZE SONO TROPPO OTTIMISTICHE


Ma l’esperto di Generali Investments ritiene queste speranze eccessivamente ottimistiche e spiega che il sentiment è ancora in linea con un contesto di recessione, con il miglioramento largamente guidato dalle aspettative e non da un miglioramento dei giudizi sulla situazione attuale. L'inflazione inoltre è scesa leggermente dal picco del 10,6% annuo di ottobre al 10,0% di novembre, ma secondo Wolburg è destinata a rimanere ostinatamente alta e a raggiungere una media del 9,0% annuo nel prossimo trimestre. Gli indicatori legati alla recessione, come la crescita nell’aggregato monetario M1 e l'appiattimento della curva dei rendimenti, fanno invece ancora pensare a una recessione.

RISCHIO RECESSIONE STIMATOAL 60%


Gli indicatori proprietari di Generali Investments vedono un rischio di recessione di circa il 60% per la prima metà dell’anno prossimo. Grazie al previsto miglioramento dell'ultimo trimestre del 2022, Wolburg prevede un’espansione del PIL del 3,3% dalla precedente stima del 3,2%, seguita per il 2023 da una lieve riduzione, pari a -0,1% dal -0,3% stimato in precedenza.

I RIALZI DELLA BCE CONTINUERANNO


Nella riunione del 15 dicembre, la Bce dovrà correggere al ribasso le prospettive di crescita del 2023, attualmente allo 0,9%, e al rialzo quelle di inflazione, ora al 5,5%, con la politica monetaria che potrebbe quindi inasprirsi. I commenti dei membri della Banca Centrale indicano che, in un contesto di inflazione tenace, i rialzi continueranno anche in caso di rallentamento dell’attività economica.

IL RISCHIO RESTA IL PICCO DEL CICLO La BCE


sembra divisa sull'entità del rialzo di dicembre, ma Wolburg ritiene ancora molto probabile un rialzo di 50 punti base, insieme all’annuncio di misure di quantitative tightening, vale a dire la cura dimagrante del bilancio della Banca Centrale dopo anni di acquisti. L’esperto di Generali Investments resta dell'idea che il quantitative tightening sostituirà in larga misura i rialzi dei tassi nel 2023 a partire dal secondo trimestre. Ma l'alta inflazione e prospettive meno severe per l'economia reale rendono il picco del ciclo restrittivo sopra il 2,5%, previsto per il primo trimestre, il rischio principale.

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