La view
Obbligazioni, secondo Fidelity questa asset class sarà la favorita per il 2023
Ario Emami Nejad, Portfolio Manager di Fidelity International, analizza il mercato obbligazionario dopo un anno complicato e individua i possibili vincitori per il 2023
di Stefano Caratelli 20 Dicembre 2022 12:11
Le valutazioni delle obbligazioni Investment Grade europee sono oggi ai livelli più interessanti dal 2008, con gli spread che scontano già una recessione, il che indica che il peggio sia passato e che ci siano ottime prospettive per il prossimo anno. Inoltre, il recente supporto fiscale testimonia la volontà dei governi di sostenere le grandi aziende europee, riducendo così il rischio di fallimenti o default nel 2023. Difficilmente l’economia europea sarà in grado di sopportare un tasso di riferimento a lungo termine superiore al 3% e per questo non sarà possibile sostenere il tasso attuale e il ritmo dei rialzi scontati.
Lo sottolinea Ario Emami Nejad, Portfolio Manager di Fidelity International, secondo cui gli spread dell’Investment Grade europeo scontano oggi una recessione più severa rispetto alle previsioni della stessa Fidelity, il che significa che con l’inizio del 2023 il comparto dovrebbe realizzare una sovra-performance, con valutazioni più interessanti rispetto a qualunque asset class a reddito fisso.
Gli spread creditizi hanno raggiunto livelli che non si vedevano dal 2008 ma secondo Fidelity la situazione attuale non è simile per cui l’Investment Grade europeo è ben posizionato per una compressione nel lungo periodo. Il rischio rappresentato da un taglio delle forniture di gas russo è minimo per le grandi aziende europee, perché i governi hanno tutta l’intenzione di supportare i grandi datori di lavoro. La volatilità dei tassi potrebbe proseguire il prossimo anno, ma più veloce sarà il ritmo dei rialzi della BCE, meno a lungo i tassi potranno rimanere elevati senza danneggiare gravemente l’economia.
Le posizioni lunghe su credito e duration di Fidelity confermano la view secondo cui le valutazioni sono estremamente interessanti, con la BCE non può sostenere il ritmo attuale dei rialzi. Un calo dell’inflazione più rapido del previsto potrebbe rappresentare una sorpresa positiva sia per i tassi che per il credito. È uno scenario possibile, ad avviso dell’esperto di Fidelity, ma dipende molto da come evolveranno i prezzi del gas in Europa nei prossimi mesi.
L’inflazione in Europa non è radicata come negli USA, e potrebbe calare a un ritmo più rapido di quello previsto dal mercato. Se i tassi della BCE raggiungeranno il 3% il mercato potrebbe reagire negativamente, perché la ripresa economica potrebbe essere differita e la recessione più prolungata. Ma anche se il contesto sarà più impegnativo, Fidelity si dice pronta ad affrontarlo in tutti i suoi fondi con il posizionamento a lunga duration. Fidelity ritiene inoltre minimo il rischio di fallimento per i nomi esposti al settore del gas in Europa e pensa che le utility tedesche rappresentino un’opportunità ora che questo rischio è stato ridotto.
Anche nel caso di una crisi dei mutui dovuta ai rialzi dei tassi, Fidelity si dice piuttosto certa che i governi estenderanno il supporto alle banche, mantenendone solidi i bilanci, il che dà fiducia negli spread del segmento senior. Per il settore dei Real Estate Investment Trust, la casa adotta un approccio più prudente, per la possibilità che le agenzie di rating reagiscano in maniera eccessiva. Nella consapevolezza di questo rischio, l’esposizione di Fidelity ai REIT si concentra sui fondi statunitensi di qualità elevata e focalizzati sulla logistica, che presentano un rischio di declassamento inferiore.
Infine la sostenibilità, fondamentale nel processo di investimento di Fidelity. Valutare quali aziende possano crescere in maniera sostenibile nel medio periodo e migliorare l’efficienza di altre imprese e filiere è un elemento chiave della costruzione del portafoglio. Tramite l’engagement e il dialogo attivo con le società partecipate, Fidelity punta a migliorare la sostenibilità dei loro business, rafforzando così la performance degli investimenti.
Fidelity prevede che con l’arrivo del 2023 dovremmo iniziare a vedere una flessione dei prezzi del gas naturale motivata dal calo della domanda, che consentirà alle aziende europee di passare a fonti di energia più pulite e alle rinnovabili a lungo termine. Per questo detiene una posizione lunga sul credito, perché non solo le valutazioni sono interessanti ma si aspetta anche miglioramenti nella composizione energetica.
VERSO UNA SOVRA PERFORMANCE A INIZIO ANNO
Lo sottolinea Ario Emami Nejad, Portfolio Manager di Fidelity International, secondo cui gli spread dell’Investment Grade europeo scontano oggi una recessione più severa rispetto alle previsioni della stessa Fidelity, il che significa che con l’inizio del 2023 il comparto dovrebbe realizzare una sovra-performance, con valutazioni più interessanti rispetto a qualunque asset class a reddito fisso.
BUON POSIZIONAMENTO RISPETTO AL 2008
Gli spread creditizi hanno raggiunto livelli che non si vedevano dal 2008 ma secondo Fidelity la situazione attuale non è simile per cui l’Investment Grade europeo è ben posizionato per una compressione nel lungo periodo. Il rischio rappresentato da un taglio delle forniture di gas russo è minimo per le grandi aziende europee, perché i governi hanno tutta l’intenzione di supportare i grandi datori di lavoro. La volatilità dei tassi potrebbe proseguire il prossimo anno, ma più veloce sarà il ritmo dei rialzi della BCE, meno a lungo i tassi potranno rimanere elevati senza danneggiare gravemente l’economia.
LA BCE NON PUÒ SOSTENERE IL RITMO ATTUALE DI RIALZI
Le posizioni lunghe su credito e duration di Fidelity confermano la view secondo cui le valutazioni sono estremamente interessanti, con la BCE non può sostenere il ritmo attuale dei rialzi. Un calo dell’inflazione più rapido del previsto potrebbe rappresentare una sorpresa positiva sia per i tassi che per il credito. È uno scenario possibile, ad avviso dell’esperto di Fidelity, ma dipende molto da come evolveranno i prezzi del gas in Europa nei prossimi mesi.
MINIMI RISCHI DI DEFAULT SUI NOMI ESPOSTI AL GAS
L’inflazione in Europa non è radicata come negli USA, e potrebbe calare a un ritmo più rapido di quello previsto dal mercato. Se i tassi della BCE raggiungeranno il 3% il mercato potrebbe reagire negativamente, perché la ripresa economica potrebbe essere differita e la recessione più prolungata. Ma anche se il contesto sarà più impegnativo, Fidelity si dice pronta ad affrontarlo in tutti i suoi fondi con il posizionamento a lunga duration. Fidelity ritiene inoltre minimo il rischio di fallimento per i nomi esposti al settore del gas in Europa e pensa che le utility tedesche rappresentino un’opportunità ora che questo rischio è stato ridotto.
PROTEZIONE ATTESA ANCHE PER LE BANCHE
Anche nel caso di una crisi dei mutui dovuta ai rialzi dei tassi, Fidelity si dice piuttosto certa che i governi estenderanno il supporto alle banche, mantenendone solidi i bilanci, il che dà fiducia negli spread del segmento senior. Per il settore dei Real Estate Investment Trust, la casa adotta un approccio più prudente, per la possibilità che le agenzie di rating reagiscano in maniera eccessiva. Nella consapevolezza di questo rischio, l’esposizione di Fidelity ai REIT si concentra sui fondi statunitensi di qualità elevata e focalizzati sulla logistica, che presentano un rischio di declassamento inferiore.
SOSTENIBILITÀ SEMPRE FONDAMENTALE
Infine la sostenibilità, fondamentale nel processo di investimento di Fidelity. Valutare quali aziende possano crescere in maniera sostenibile nel medio periodo e migliorare l’efficienza di altre imprese e filiere è un elemento chiave della costruzione del portafoglio. Tramite l’engagement e il dialogo attivo con le società partecipate, Fidelity punta a migliorare la sostenibilità dei loro business, rafforzando così la performance degli investimenti.
VERSO IL RITORNO DELLE RINNOVABILI
Fidelity prevede che con l’arrivo del 2023 dovremmo iniziare a vedere una flessione dei prezzi del gas naturale motivata dal calo della domanda, che consentirà alle aziende europee di passare a fonti di energia più pulite e alle rinnovabili a lungo termine. Per questo detiene una posizione lunga sul credito, perché non solo le valutazioni sono interessanti ma si aspetta anche miglioramenti nella composizione energetica.