L’apertura dei mercati

Le Borse Ue provano a rimbalzare in scia ai futures positivi di Wall Street

Avvio sopra la parità per i principali listini del Vecchio Continente, che tentano di reagire dopo i cali della viglia, con la mossa a sorpresa della Banca centrale giapponese sui tassi. In calo la quotazione del gas naturale

di Fabrizio Arnhold 21 Dicembre 2022 09:17

financialounge -  BOJ borse Gas inflazione mercati
 

Le Borse europee iniziano in verde la giornata di scambi, dopo che ieri l’indice S&P 500 a Wall Street ha interrotto la serie negativa di quattro sedute, e con i futures di oggi in positivo. A Milano il Ftse Mib apre a +0,54%, il Dax di Francoforte a +0,38%, l’Ibex 35 di Madrid a +0,35%, il Cac 40 di Parigi a +0,37% e il Ftse 100 di Londra a +0,19%. Ancora debole la Borsa di Tokyo (-0,68%), scossa dalla mossa a sorpresa della Banca centrale giapponese che ha rivisto i rendimenti dei bond governativi.

ANCORA VENDITE A TOKYO


Dopo i ribassi di ieri, prosegue la debolezza dell’indice Nikkei a Tokyo. La Banca centrale del Giappone ha aperto ad una revisione della politica monetaria, spingendo così al rialzo lo yen. Il listino giapponese ha chiuso in ribasso la quinta sessione consecutiva, con il Nikkei a 26.387,72 punti, dopo essere già sceso il giorno prima di quasi il 2,5% sulla scia degli annunci della BoJ che ha allentato il controllo sui rendimenti dei titoli decennali giapponesi, alzando il tetto tollerato allo 0,5% contro lo 0,25% precedente.

LA MOSSA DALLA BOJ


La decisione di lasciare che i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni salgano fino allo 0,5% dal precedente limite è stata vista da molti osservatori come un primo assaggio di stretta monetaria, dal momento che la politica monetaria di Tokyo finora è stata ultra accomodante. Lo sforzo per contrastare l’aumento dell’inflazione, però, adesso ha spinto anche la BoJ a prendere una direzione differente.

GAS SOTTO I 100 EURO


A spingere la propensione al rischio tra gli investitori c’è anche l’ulteriore discesa del prezzo del gas, che cala al di sotto della soglia del 100 euro per megawattora, dopo l’accordo Ue sul tetto al prezzo, fissato a 180 euro. Il future di gennaio perde il 6,3%, a 99 euro per megawattaora, riportandosi ai livelli di metà giugno. Non registra movimenti significativi il petrolio, con i future febbraio sul Wti a 76,17 dollari al barile (-0,08%), mentre il Brent tratta a 80,17 dollari al barile (+0,23%) Sul fronte valutario, l’euro scambia a 1,0621 dollari, lo yen resta forte, pur limando il salto di ieri. Lo spread apre stabile a 215 punti base, il rendimento del prodotto del Tesoro è al 4,44%.

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