Outlook 2023
Morgan Stanley IM: come investire sull'azionario senza temere la recessione
Morgan Stanley IM punta su aziende con un vero potere di determinazione dei prezzi e ricavi ricorrenti perché i loro profitti dovrebbero essere relativamente resistenti rispetto ad una diffusa redditività in calo sul mercato
di Leo Campagna 21 Dicembre 2022 07:55
Aziende a bassa intensità di capitale in cui l’effetto combinato del potere di determinazione dei prezzi (la capacità di trasferire i costi ai consumatori) e dei ricavi ricorrenti (la propensione alla ripetizione acquisti) si traduce in una maggiore crescita degli utili nel tempo preservando un’elevata redditività del capitale. Si possono definire così le società compounder di alta qualità sulle quali continuano a concentrare la propria attenzione William Lock, Head of International Equity, e Bruno Paulson, Portfolio Manager, International Equity di Morgan Stanley Investment Management.
“Si tratta di compagnie capaci di generare guadagni costantemente in termini reali attraverso i cicli superando la media di mercato. I compounder di alta qualità dovrebbero proteggere ricavi e margini in caso di recessione mentre la forte correzione nella valutazione dei titoli a crescita più elevata ha aperto l'opportunità di aggiungere alcuni nuovi nomi al portafoglio”, fanno sapere i due manager.
Lock e Paulson notano che il rapporto prezzo/utili attesi (p/e) dell'indice MSCI World risulta in linea con la media dal 2003 al 2019 (prima della pandemia). “Nei recenti incontri con i clienti è emerso che molti gestori patrimoniale hanno ridotto l'esposizione ai titoli a crescita più elevata a favore dei titoli di alta qualità dalle caratteristiche più difensive. Ci suggerisce che questo possa essere un momento particolarmente favorevole per detenere compounder”, riferiscono i responsabili del team International Equity di Morgan Stanley IM.
Quando l'offerta si normalizza (o forse addirittura emerge un eccesso di offerta), il vero potere di determinazione dei prezzi entra in gioco e investire in società con questa peculiarità è cruciale perché i guadagni dovrebbero essere relativamente resilienti. “Continuiamo a concentrarci su compounder di alta qualità selezionando marchi preferiti di largo consumo, servizi software e aziende sanitarie di elevato standard qualitativo che possiedono forti risorse immateriali, generalmente difficili da ricreare o duplicare dai concorrenti”, specificano Lock e Paulson.
I due manager non vedono all’orizzonte un significativo rallentamento economico e tantomeno una grave recessione. Nel frattempo, il declassamento dei p/e azionari ha ridotto, ma non completamente rimosso, il rischio di multipli troppo elevati. “Riteniamo che la principale minaccia per i profitti aziendali a breve termine sia la prospettiva di un'economia in rallentamento mentre le banche centrali continuano a tentare di contrastare l'inflazione attraverso tassi più elevati. Inoltre l’entità della minaccia può variare in base alla regione” argomentano Lock e Paulson.
A lungo termine, invece, i due manager intravedono la possibilità di ulteriori pressioni sugli utili aziendali. In particolare, la necessità di costruire catene di approvvigionamento più resilienti alla luce delle tensioni geopolitiche globali oppure aliquote potenzialmente più elevate dell'imposta sulle società da parte dei governi nel tentativo di aumentare le entrate finanziarie in un contesto di prevedibili maggiori deficit statali.
“Alla luce dell’incerto panorama macroeconomico e l’ampia possibilità di errori politici, continuiamo a essere fervidi sostenitori di un portafoglio di compounder di alta qualità. La specificità di queste società, caratterizzate da ricavi ricorrenti e dal potere di determinazione dei prezzi, dovrebbe proteggere i ricavi e i margini anche in caso di recessione, fornendo agli investitori posizioni resilienti anche in un ambiente più volatile” concludono i responsabili del team International Equity di Morgan Stanley Investment Management.
GENERARE GUADAGNI COSTANTI IN TERMINI REALI
“Si tratta di compagnie capaci di generare guadagni costantemente in termini reali attraverso i cicli superando la media di mercato. I compounder di alta qualità dovrebbero proteggere ricavi e margini in caso di recessione mentre la forte correzione nella valutazione dei titoli a crescita più elevata ha aperto l'opportunità di aggiungere alcuni nuovi nomi al portafoglio”, fanno sapere i due manager.
IL RAPPORTO PREZZO / UTILI (P/E)
Lock e Paulson notano che il rapporto prezzo/utili attesi (p/e) dell'indice MSCI World risulta in linea con la media dal 2003 al 2019 (prima della pandemia). “Nei recenti incontri con i clienti è emerso che molti gestori patrimoniale hanno ridotto l'esposizione ai titoli a crescita più elevata a favore dei titoli di alta qualità dalle caratteristiche più difensive. Ci suggerisce che questo possa essere un momento particolarmente favorevole per detenere compounder”, riferiscono i responsabili del team International Equity di Morgan Stanley IM.
MARCHI PREFERITI DI LARGO CONSUMO, SERVIZI SOFTWARE E SANITA’
Quando l'offerta si normalizza (o forse addirittura emerge un eccesso di offerta), il vero potere di determinazione dei prezzi entra in gioco e investire in società con questa peculiarità è cruciale perché i guadagni dovrebbero essere relativamente resilienti. “Continuiamo a concentrarci su compounder di alta qualità selezionando marchi preferiti di largo consumo, servizi software e aziende sanitarie di elevato standard qualitativo che possiedono forti risorse immateriali, generalmente difficili da ricreare o duplicare dai concorrenti”, specificano Lock e Paulson.
NESSUN RALLENTAMENTO ECONOMICO NE’ GRAVE RECESSIONE
I due manager non vedono all’orizzonte un significativo rallentamento economico e tantomeno una grave recessione. Nel frattempo, il declassamento dei p/e azionari ha ridotto, ma non completamente rimosso, il rischio di multipli troppo elevati. “Riteniamo che la principale minaccia per i profitti aziendali a breve termine sia la prospettiva di un'economia in rallentamento mentre le banche centrali continuano a tentare di contrastare l'inflazione attraverso tassi più elevati. Inoltre l’entità della minaccia può variare in base alla regione” argomentano Lock e Paulson.
ULTERIORI PRESSIONI SUGLI UTILI AZIENDALI
A lungo termine, invece, i due manager intravedono la possibilità di ulteriori pressioni sugli utili aziendali. In particolare, la necessità di costruire catene di approvvigionamento più resilienti alla luce delle tensioni geopolitiche globali oppure aliquote potenzialmente più elevate dell'imposta sulle società da parte dei governi nel tentativo di aumentare le entrate finanziarie in un contesto di prevedibili maggiori deficit statali.
POSIZIONI RESILIENTI ANCHE IN UN AMBIENTE PIU’ VOLATILE
“Alla luce dell’incerto panorama macroeconomico e l’ampia possibilità di errori politici, continuiamo a essere fervidi sostenitori di un portafoglio di compounder di alta qualità. La specificità di queste società, caratterizzate da ricavi ricorrenti e dal potere di determinazione dei prezzi, dovrebbe proteggere i ricavi e i margini anche in caso di recessione, fornendo agli investitori posizioni resilienti anche in un ambiente più volatile” concludono i responsabili del team International Equity di Morgan Stanley Investment Management.