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Ostrum AM: i tre fattori chiave che peseranno sull’economia globale nei prossimi mesi

Per Philippe Waechter, Head of Economic Research dell’affiliata Natixis, andranno monitorati con attenzione l’andamento della domanda, la politica monetaria e le risposte alla crisi energetica in Europa

di Stefano Caratelli 26 Dicembre 2022 14:00

financialounge -  Crisi energetica Europa mercati Natixis Ostrum Asset Management Philippe Waechter
In questo momento il ciclo economico è diventato meno dinamico. C'è stato un evidente shock inflazionistico che ha eroso il potere d'acquisto, combinato a un inasprimento della politica monetaria. Un mix che ha un generato un effetto recessivo, che deve assestarsi in un quadro che è cambiato rispetto al passato. Philippe Waechter, Head of Economic Research di Ostrum AM, affiliata di Natixis IM, prevede che il 2023 avrà tre dimensioni: la fonte della domanda, la politica monetaria e la crisi energetica in Europa.

RISCHIO IMMOBILIARE PER USA, CINA E EUROPA


Per quanto riguarda il primo aspetto, l’esperto di Ostrum AM ritiene che i tre principali motori di crescita, USA, Cina ed Eurozona, non sperimenteranno una forte accelerazione della domanda interna, a causa di uno stesso rischio individuato in tutte e tre le aree, vale a dire un rischio sul fronte immobiliare. Le transazioni stanno rallentando bruscamente negli USA, l'edilizia si sta contraendo in Cina e il mercato è meno liquido in Europa. Allo stesso tempo, i prezzi stanno iniziando a diminuire negli Stati americani occidentali e nelle principali città cinesi, ma non è ancora nell’Eurozona.

FORTE RISCHIO RECESSIONE DOVUTA ALLA RESTRIZIONE MONETARIA


Tra i timori c’è poi un “effetto ricchezza negativo” nel 2023, che penalizzerà i consumi. La politica monetaria dovrà rimanere restrittiva per tutto il 2023 per evitare una ripresa dell'inflazione. Questo implica secondo Waechter un forte rischio di recessione l’anno prossimo, prima di un ritorno ad una situazione più normale nel 2024.

LA CRISI ENERGETICA COLPISCE L’EUROPA


L'ultima dimensione indicata dall’esperto di Ostrum AM riguarda la specificità dell'Eurozona in materia di crisi energetica, che riflette l'aumento del costo delle forniture, la carenza di produzione nucleare in Francia e le importazioni di gas a prezzi elevati. Il primo punto rappresenta un vero e proprio salasso per l'economia europea, pari a 2,7 punti di PIL alla fine del secondo trimestre, con il relativo aspetto recessivo.

L’EQUAZIONE DA RISOLVERE PER ASPRARE A UNA RIPRESA


Il secondo riguarda la capacità della Francia di produrre più elettricità e il terzo è quello di ottenere contratti a lungo termine sulla fornitura di gas per ridurre la volatilità del prezzo. È questa l'equazione che dovrà essere risolta nel 2023, sottolinea in conclusione l’esperto dell’affiliata di Natixis AM, se si vuole aspirare ad una ripresa dell'economia.

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