L'apertura dei mercati
Borse in rosso: si temono nuove varianti Covid in arrivo dalla Cina
Cresce la preoccupazione per l'aumento dei contagi in Cina e per lo sviluppo di nuove varianti non coperte dai vaccini: l'Italia impone il test obbligatorio per chi arriva dal Paese asiatico, gli Usa chiedono un tampone negativo
di Antonio Cardarelli 29 Dicembre 2022 09:12
Listini europei in rosso sui timori del rischio di nuovi contagi in arrivo dalla Cina, dove l'allentamento delle restrizioni in concomitanza con l'aumento dei contagi ha rimesso in crisi il sistema sanitario. Il Ftse Mib di Milano perde lo 0,3%, Francoforte cede lo 0,1% mentre Parigi, come Milano, è in rosso dello 0,3%.
In una giornata segnata da scambi esigui a causa del clima pre-festivo, gli occhi degli investitori sono puntati sulla situazione del Covid in Cina. Il governo di Pechino ha smesso di pubblicare i casi giornalieri mentre gli ospedali sono sempre più in difficoltà. Il timore è che la grande quantità di casi possa portare alla nascita di nuove varianti. Soumya Swaminathan, a capo degli scienziati dell'Oms fino a novembre, ha affermato che gran parte della popolazione cinese è vulnerabile, in parte perché molte persone anziane non sono state vaccinate: "Dobbiamo monitorare da vicino qualsiasi comparsa di varianti preoccupanti".
Gli altri Paesi hanno preso contromisure per cercare di bloccare il rischio di nuovi contagi in arrivo dalla Cina. L'Italia ha deciso di testare i passeggeri in arrivo dal Paese asiatico (su due voli testati a Malpensa, metà dei passeggeri è risultato positivo) mentre gli Usa a partire dal 5 gennaio chiederanno un test negativo per i passeggeri in entrata dalla Cina. Decisione seguita anche da Taiwan, Giappone e India. Per il momento gli altri Paesi europei non hanno preso provvedimenti. Intanto, sempre sul fronte geopolitico, l'Ucraina denuncia l'aumento degli attacchi da parte dei russi.
In scia alle perdite di Wall Street, la Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso per le crescenti preoccupazioni per l'esplosione del Covid in Cina. L'indice Nikkei ha perso lo 0,94% a 26.093 punti. Tendenza simile a quella della Borsa di Hong Kong, che nella mattinata europea è in calo dello 0,8%. Nella seduta di ieri i tre indici principali della Borsa di New York hanno segnato cali superiori all'1%, trascinati dal pessimismo degli investitori sulle prospettive economiche 2023.
A livello di dati economici, gli investitori attendono la pubblicazione delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione Usa. Sul valutario, il cambio euro/dollaro è fermo a 1,06 mentre è da segnalare il calo del rublo sui minimi da 8 mesi contro il dollaro. Intanto, il petrolio perde terreno con il Brent a 82,5 dollari (-0,9%), con le preoccupazioni sugli effetti dell'aumento dei casi Covid in Cina sulla domanda. Poco mosso il gas ad Amsterdam che segna un primo prezzo a 81,6 euro al MWh.
RISCHIO NUOVE VARIANTI DALLA CINA
In una giornata segnata da scambi esigui a causa del clima pre-festivo, gli occhi degli investitori sono puntati sulla situazione del Covid in Cina. Il governo di Pechino ha smesso di pubblicare i casi giornalieri mentre gli ospedali sono sempre più in difficoltà. Il timore è che la grande quantità di casi possa portare alla nascita di nuove varianti. Soumya Swaminathan, a capo degli scienziati dell'Oms fino a novembre, ha affermato che gran parte della popolazione cinese è vulnerabile, in parte perché molte persone anziane non sono state vaccinate: "Dobbiamo monitorare da vicino qualsiasi comparsa di varianti preoccupanti".
CONTROMISURE USA
Gli altri Paesi hanno preso contromisure per cercare di bloccare il rischio di nuovi contagi in arrivo dalla Cina. L'Italia ha deciso di testare i passeggeri in arrivo dal Paese asiatico (su due voli testati a Malpensa, metà dei passeggeri è risultato positivo) mentre gli Usa a partire dal 5 gennaio chiederanno un test negativo per i passeggeri in entrata dalla Cina. Decisione seguita anche da Taiwan, Giappone e India. Per il momento gli altri Paesi europei non hanno preso provvedimenti. Intanto, sempre sul fronte geopolitico, l'Ucraina denuncia l'aumento degli attacchi da parte dei russi.
TOKYO IN CALO
In scia alle perdite di Wall Street, la Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso per le crescenti preoccupazioni per l'esplosione del Covid in Cina. L'indice Nikkei ha perso lo 0,94% a 26.093 punti. Tendenza simile a quella della Borsa di Hong Kong, che nella mattinata europea è in calo dello 0,8%. Nella seduta di ieri i tre indici principali della Borsa di New York hanno segnato cali superiori all'1%, trascinati dal pessimismo degli investitori sulle prospettive economiche 2023.
PETROLIO IN DISCESA
A livello di dati economici, gli investitori attendono la pubblicazione delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione Usa. Sul valutario, il cambio euro/dollaro è fermo a 1,06 mentre è da segnalare il calo del rublo sui minimi da 8 mesi contro il dollaro. Intanto, il petrolio perde terreno con il Brent a 82,5 dollari (-0,9%), con le preoccupazioni sugli effetti dell'aumento dei casi Covid in Cina sulla domanda. Poco mosso il gas ad Amsterdam che segna un primo prezzo a 81,6 euro al MWh.
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